Capitolo 5“Tutti nel mio ufficio tra cinque minuti”. Rebaudengo era un uomo calmo, perfino un po’ indolente, era difficile vederlo incazzato o nervoso. Non che fosse un tipo da prendere sottogamba, era capacissimo di spaventare una persona interrogata o di rimproverare chiunque per un lavoro fatto male, semplicemente lo faceva con la stessa flemma con la quale un altro avrebbe parlato del tempo. Era una bella arma, solo che lui non lo faceva apposta, quello che gl’impediva di esternare gioie e incazzature era una terrificante timidezza che si portava dietro dai tempi dell’infanzia. Una sera, avrà avuto sei o sette anni, era rientrato dalla campagna, quel pomeriggio era andato a giocare con i compagni, forse a caccia di rospi, quindi era infangato e felice, ed aveva trovato la casa piena

