Capitolo Tredici “Io?” Sgranando gli occhi, fa un passo indietro. Ormai mi sono sbilanciata, perciò vado avanti. “Ha senso. Presumo che ti fidi di te stesso e non mi getterai nel molo. La privacy del progetto non verrà compromessa. Inoltre, beh” arrossisco terribilmente, “hai le parti giuste per farlo.” Mi cadono involontariamente gli occhi sulle parti in questione, poi alzo rapidamente lo sguardo. Le porte dell’ascensore si aprono. “Continuiamo la conversazione in macchina” mi dice, con espressione diventata illeggibile. Merda, merda, merda! Detesta l’idea? Detesta me, anche solo per averla suggerita? Quanto sarà imbarazzante, se mi dirà di no? Sto per essere licenziata per averci provato con il capo del mio capo? Saliamo di nuovo nella limousine, questa volta sedendoci uno di fro

