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2005 Parole

5 14 giugno 1938 – martedì (Cappella del rinomato Collegio ***) Le omelie di padre Innocenzo Menegon fanno venire sempre il latte ai coglioni. Oggi poi, davanti alla bara di don Stefano, congiunzioni e vocali si allungano in lamenti da prefica e la voce piatta, sommessa, pare quella di un sepolto vivo. Taccio il contenuto della predica, tutto impiastrato di melassa e di lacrimose ovvietà. «Mors omnia solvit...» dice il Rettore «e adesso il nostro amato confratello Stefano, mondato dal peccato, di certo sarà nella gloria accanto al Padre». Stigliano “la secchia” dice che la frase non c’entra niente perché significa “la morte scioglie tutto” in senso legale e non nell’accezione di una misericordiosa assoluzione da parte dell’Onnipotente. Per quanto mi riguarda, quel “solvit” può signific

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