Capitolo Sei

2668 Parole
Finalmente era arrivato il 12 settembre e i piani per la giornata sarebbero stati palestra, prove, concerto, l'ultimo in America perché poi si sarebbero spostati in Canada, uscire per festeggiare il compleanno di Namjoon e poi prendersi tre giorni di pausa prima di riprendere la frenetica vita da idol. Jungkook stava lavorando al regalo di compleanno da mesi. Aveva deciso di costruire una sorta di libro nel quale aveva man mano stampato e inserito foto, dediche, momenti passati insieme, nozioni che aveva imparato grazie al leader dal 2013 ad oggi. Più di 500 pagine complete ma altrettante lasciate bianche con la speranza e l'augurio di riempirle, di continuare come band tutti insieme per ancora molti anni. Aveva fatto vedere il regalo a Hoseok e Seokjin per chiedere qualche consiglio ed entrambi sembravano davvero entusiasti della sua idea. Come ormai erano abituati a fare, avevano comprato una torta e, mentre Seokjin, Yoongi, Hoseok e Taehyung tentavano di distrarre Namjoon, il maknae e Jimin stavano posizionando le decorazioni. "Quante candele abbiamo?" "Sette." "Okay, come le posizioniamo su una torta quadrata?" "Non chiedere a me Jimin-ssi, sei tu l'esperto di decorazioni torte!" "Jungkookie sei inutile." "Grazie hyung." "Dai, metti la scritta Happy Birthday al centro e le candele le metto io dietro la scritta." Dopo aver passato più di un quarto d'ora a discutere su come posizionare ste dannate candeline, la torta era finalmente pronta. Raggiunsero gli altri e non appena comparvero nella stanza, le luci si spensero e iniziarono tutti insieme ad intonare la tipica canzone. "Woow ragazzi, grazie!" In poco tempo la torta venne divorata e poterono finalmente passare all'apertura dei regali. Tutti e sette ormai avevano una vita frenetica e tutte le ore della giornata perfettamente incastrate e organizzate soprattutto quando erano in tour ma per fortuna riuscivano ancora a ricavarsi qualche minuto per stare tutti insieme in serenità. Dopo aver concluso il piccolo festeggiamento per Namjoon, sarebbero tutti dovuti andare in palestra per fare un po' di riscaldamento prima di correre a fare le prove ma la pigrizia prese il sopravento e solo quattro di loro decisero di allenarsi seriamente. Mentre Jimin e Taehyung decisero di iniziare con quindici minuti di tapis roulant, Jungkook e Seokjin optarono per allenare la parte alta del corpo. Dopo un po', mentre il minore del gruppo stava faticando, cominciò a sentire la sensazione di essere osservato. Alzò lentamente lo sguardo e i suoi occhi incontrarono quelli neri di Taehyung che come reazione, si girò prontamente dall'altro lato fingendo di non essere stato beccato. Grazie a quella minima attenzione che il biondo gli aveva riservato, Jungkook decise di approfittare della situazione, si alzò e andò verso il suo borsone. Con calma e lentezza disarmante si sfilò la maglia maniche corte, rimanendo a petto nudo mentre fingeva di cercare nella borsa un altro indumento. Cominciò a sentire gli occhi del maggiore bruciargli addosso ma si limitò a dargli le spalle. Voleva essere guardato, voleva fargli capire quale ben di Dio si stesse perdendo. Dopo un paio di minuti Jungkook decise che aveva lasciato a Taehyung fin troppo tempo per rifarsi gli occhi, recuperò una canottiera e la indossò. A causa del sudore la maglia gli si appiccicò immediatamente al corpo ed essendo bianca lasciava ben poco spazio all'immaginazione. Si spostò i capelli bagnati dalla fronte prima di tornare verso il macchinario che stava utilizzando ma all'ultimo secondo decise di dare a Taehyung il colpo di grazia. Cambiò traiettoria e si diresse verso Jin che stava faticosamente concludendo un esercizio per i polpacci. Se fino a pochi minuti fa si era spogliato per far venire a Taehyung gola di lui, adesso voleva farlo ingelosire. "Hyung! Non così! Ti aiuto io!" "Oh Jungkook-ah se non ci fossi tu! Lo so che stavo sbagliando ma non ho voglia di capire come farlo correttamente." "Così ti fai più male che bene Jin-hyung! Allora metti la gamba destra qua-" disse prendendogli il polpaccio e posizionandolo nella posizione corretta. "-E la gamba sinistra di qua." Continuò, aiutandolo. "Quando spingi verso il basso e quando poi invece ritiri su verso l'alto devi sentire il muscolo che tira in questi punti." Affermò toccandolo prima nell'interno coscia verso l'inguine e poi per sotto, vicino alla natica. "Okay, provo?" "Prova, tengo le mani qua così sento se stai facendo il movimento correttamente." Seokjin aveva perfettamente capito come fare ma Jungkook non accennava a lasciarlo andare, arrivando quasi a palparlo con decisone. "Jungkookie credo lo hyung abbia capito, lo sa fare da solo." Sentì all'improvviso una voce profonda alle sue spalle. Si girò e notò un Taehyung particolarmente provato. "V-ssi tutto bene? Sembri frustr-" "Sto bene." Lo interruppe prima che il minore potesse finire. "Sono solo stanco, gli addominali mi stroncano sempre. Non sono fatto per fare certi esercizi." "Stai facendo addominali? Sentiamo!" E da finto ingenuo appoggiò una mia mano sul suo stomaco, nella zona dove in teoria ci dovrebbero essere i muscoli addominali. "Mh, mi sa che ne dovrai fare ancora molti. Senti la differenza con i miei." Disse prendendogli la mano e portandogliela e toccare i suoi addominali da sopra la maglia. Jungkook si rese immediatamente conto di come Taehyung trattenne il fiato. Si fissarono per alcuni secondi infiniti, il biondo serio e glaciale, sull'orlo di una crisi di panico, il castano con un sorriso beffardo in volto. "Ragazzi, avete visto l'ora? È tardi, dobbiamo andare!" Jimin aveva deciso di interromperli nel momento peggiore. Taehyung ritirò velocemente la mano e Jungkook glielo lesse in faccia quanto sperava che nessuno dei presenti avesse visto cosa era appena successo. "Si, è meglio andare. Abbiamo le prove per il concerto da fare." Disse abbassando lo sguardo, prima di recuperare velocemente la sua roba e precipitarsi fuori dalla palestra, seguito poco dopo da Jimin e Jin. Jungkook sorrise pensando al fatto che oggi aveva già avuto il piacere di vedere Taehyung imbambolato a guardarlo, Taehyung geloso, Taehyung imbarazzato nel toccarlo. E la giornata era appena iniziata. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il concerto era finito così come il tour in Nord America. Il calore che avevano ricevuto dai fan è stato spettacolare e questo era ciò che lo motivava ad impegnarsi sempre di più, a sfornare sempre più musica di qualità per tornare su questi grandi palchi importanti il prima possibile. Finito il concerto corsero in hotel per lavarsi e cambiarsi per poi andare in un locale di lusso, riservato solo a persone altolocate, per festeggiare il compleanno di Namjoon. Jungkook optò per indossare un paio di pantaloni neri stretti, una camicia bianca con i primi tre bottoni aperti per lasciare lo scollo a V e una giacca nera elegante, basic ma sempre d'effetto. Si sistemò i capelli, lasciandoli leggermente ondulati mentre gli ricadono sugli occhi, indossò quanti più orecchini poteva, riempiendosi le orecchie di gioielli pendenti. Ricevette una telefonata da Yoongi che lo avvertiva che il loro taxi era arrivato. Si infilò velocemente le scarpe, recuperò telefono e portafoglio e si precipitò nella hall dell'hotel. Non appena vide Taehyung rimase folgorato dalla sua perfezione. Indossava degli eleganti skinny jeans neri, una camicia nera attillata infilata dentro ai pantaloni che gli segnava perfettamente il punto vita e una giacca nera colma di brillantini gialli e viola che lo faceva risplendere. Man mano che si avvicinava, notò che aveva anche messo le lenti azzurre e non riuscì a pensare ad altro se non in quegli occhi ci sarebbe volentieri annegato.  (Questi gli outfit dei ragazzi, aggiungendo la scollatura a JK e i capelli biondi a Tae) Salirono in macchina e partirono alla volta del locale più famoso di tutta New York. In meno di quindici minuti erano arrivati. Essendo un locale privato e non aperto al pubblico, si aveva l'accesso solo se si rispondeva a determinate caratteristiche: persona influente, imprenditori, avvocati, proprietari o dirigenti di qualche grande azienda e figli connessi. Insomma tutta la parte di popolazione ricca e famosa di New York poteva avere libero accesso al locale. Entrarono senza problemi e immediatamente vennero investiti da una musica assordante. Namjoon fermò un cameriere per chiedergli di portarli al tavolo prenotato a suo nome. Jungkook si guardò in giro e realizzò di non essere mai entrato in un locale così ben tenuti e ricco di stimoli in tutta la sua vita. La sala da ballo centrale a forma circolare era immensa, il DJ posizionato su un palchetto rialzato in fondo alla sala a sinistra mentre tutto intorno erano posizionati i vari tavoli, tutti prenotati. Mentre si stavano spostando per raggiungere il loro posto, notarono che all'esterno c'era una immensa piscina, grande quanto quelle olimpioniche con una pedana che dal bordo raggiungeva il centro dove era posizionato il bar che serviva gli alcolici. "Credo di non essere mai entrato in un posto così figo!" Sentì dire a Jimin. "Ho scelto bene? Dopotutto non si compie 24 anni tutti i giorni!" Continuò Namjoon. "Direi che hai scelto più che bene!" Concluse Yoongi. "Okay io vado a vedere cosa hanno da bere!" Se ne uscì Hoseok e subito Jimin e Taehyung decisero di seguirlo. Il maknae stava per raggiungerli quando sentì qualcuno tirarlo per il braccio. Era Namjoon che subito si avvicinò per parlargli all'orecchio, cercando di sovrastare la musica sparata ad alto volume. "Taehyung non regge l'alcool, lo sai." "E quindi?" "Tu reggi molto meglio di lui, Jungkook." "Okay, hyung. Quindi?" "Niente solo,...pensa bene prima di fare qualsiasi cosa stasera se si dovesse presentare l'occasione." Jungkook lo guardò interdetto, cercando di interpretare al meglio ciò che gli era appena stato detto senza capire a pieno a cosa si stesse riferendo. Annuì, sorrise e raggiunse gli altri che stavano facendo la fila al bar. Dopo circa due ore e quattro drink, si ritrovò mezzo disteso sul divanetto mentre fissava Taehyung sulla pista da ballo muoversi perfettamente a ritmo di musica mentre due ragazze decisamente più grandi di lui gli si strusciavano addosso. E Jungkook rimaneva seduto lì, a morire di gelosia ed invidia. Decise che era andato lì per divertirsi e non per deprimersi. Reagì, si alzò e raggiunse Seokjin e Namjoon che stavano ballando non troppo lontano dal loro tavolo. Scambiarono un paio di battute finchè all'improvviso una ragazza giovane, con due occhi azzurri luminosi e dei lunghi capelli biondi intrecciati gli chiese con un forte accento newyorkese se voleva ballare con lei e lui, con l'unico pensiero che Taehyung avrebbe potuto vederli e ingelosirsi, accettò. Si spostarono leggermente in una zona più tranquilla ma non appena lei cominciò a muoversigli addosso, Jungkook si rese conto di quanto impacciato potesse risultare visto dall'esterno. Era pienamente sicuro di non essere per niente attratto dal sesso opposto al suo e anche sforzandosi, non stava facendo una bella figura. "Di dove sei?" Chiese la ragazza. "Corea." "Hai un viso familiare, come se ti avessi già visto da qualche parte!" "Ah si?" "Fai parte di uno di quei gruppi kpop che stanno spopolando ultimamente? Sei una persona famosa?" Jungkook andò nel panico non sapendo cosa rispondere ma non fece neanche in tempo a pensare ad una bugia plausibile che la ragazza venne bruscamente spostata di lato da un Taehyung infastidito che come unica parola le disse "Vattene.", credendo che il minore non fosse stato in grado di leggere il labiale. Il biondo gli prese il polso e lo trascinò con forza in un angolo semi appartato del locale dove la musica cominciava anche ad arrivare meno forte. "Non sai neanche come mettere le mani addosso ad una ragazza, Jungkookie?" "Non la conoscevo e mi sembrava scortese farlo!" "Bugiardo." "Okay allora, fammi vedere tu cosa avrei dovuto fare!" Lo stuzzicò, lanciandogli uno sguardo divertito. Mai avrebbe potuto immaginare che Taehyung, probabilmente inibito dall'alcool e stordito dalla musica, gli mettesse le mani sui fianchi per poi attirarlo a sé. I loro bacini si scontrarono e il minore d'istinto appoggiò entrambi i palmi delle mani sulle clavicole del maggiore. Sentì immediatamente il suo corpo infuocarsi e i battiti del cuore accelerare. Lo vide avvicinarsi all'orecchio e chiuse gli occhi con i nervi a fior di pelle. "Ti insegno io come fare." Sussurrò il biondo e il suo respiro caldo lo fece rabbrividire. Sentì il suo autocontrollo scemare e si lasciò smuovere dall'alcool che aveva in corpo. Portò una mano sulla nuca del maggiore e si avvicino a sua volta al collo dell'altro, sfiorandoglielo con le labbra. "Da qua in poi credo di sapere come continuare." Gli sussurrò all'orecchio prima di mordergli il lobo. "J-Jungkook-" "Dimmi V-hyung." Ma non gli lasciò il tempo di ribattere che subito cominciò a lasciare leggeri morsi partendo da dietro l'orecchio e scendendo lentamente verso il collo. Di tutta risposta il biondo gli alzò leggermente il bordo della maglietta e strinse con le mani la sua pelle sudata, tirandolo di nuovo con forza verso di sé, facendo strusciare i loro bacini. Il corpo di Jungkook reagì immediatamente a quel contatto ed è quando sentì il maggiore gemere leggermente che non riuscì più a controllarsi. Lo prese per i capelli e gli tirò il viso indietro per fare in modo che lo guardasse negli occhi. "Dimmi che cosa vuoi Taehyung, ti prego." Lo implorò. Ma il maggiore rimase in silenzio e sospirò. "Dimmi che cosa stai provando in questo momento." Provò ancora, lasciandogli i capelli e spostando le mani ad accarezzare il suo volto che rimaneva serio e illeggibile. "Tae..." Ma invece che rispondergli, mollò la prese su di lui, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. Improvvisamente al maknae tornò in mente la frase suggeritagli solo poche ore prima da Namjoon: pensa bene prima di fare qualsiasi cosa stasera se si dovesse presentare l'occasione. Guardandolo negli occhi si rese subito conto che non era in sé. L'aveva visto bere molto quella sera e a mala pena stava in piedi, probabilmente poco prima si era appoggiato al minore per mantenere l'equilibrio. Se doveva succedere qualcosa, Jungkook voleva che Taehyung se lo ricordasse, voleva essere visto con i suoi occhi e non con la vista annebbiata dall'alcool. Voleva che fosse consapevole, che fosse una scelta anche sua e che se lo possa godere tanto quanto se lo sarebbe goduto il minore. Aveva aspettato per così tanto tempo e avrebbe voluto baciare quelle labbra e morirci sopra ma quella sera non era né il luogo né il momento adatto. In quelle condizioni in ogni caso il giorno dopo non si sarebbe ricordato nulla, si sveglierà solo con una grande mal di testa, pensò il castano. Decise di prenderlo per mano e sorridergli dolcemente. "Torniamo in hotel, va bene?" Finalmente anche Taehyung gli sorrise, annuendo. Raggiunsero gli altri velocemente, chiedendo loro se c'era qualcun altro che era intenzionato a tornare in hotel. Jimin, viste le condizioni del biondo, subito aveva cominciato ad urlargli contro, dicendogli che non avrebbe dovuto bere così tanto sapendo di non reggere l'alcool ma dalla bocca di Taehyung uscirono solo suoni e mugugni sconnessi. Yoongi decise di chiamare un taxi e aiutò Jungkook e Jimin e far salire Taehyung in macchina. Dopo essersi posizionati tutti e quattro, appoggiò la testa al sedile e guardò fuori dal finestrino per un po'. Dopo un breve tratto si voltò e vide il ragazzo di cui era innamorato addormentato sulla spalla del migliore amico e sorrise perché quella sera aveva finalmente avuto la conferma che Taehyung era attratto da lui, probabilmente ancora inconsapevolmente ma il detto in vino veritas era uno dei più veri che avesse mai potuto sperimentare. Doveva solo cercare il modo per fargli capire se effettivamente stava cominciando a provare qualcosa per il minore, Jungkook voleva che sapesse che niente di tutto questo era sbagliato e che in ogni caso sarebbe stato ricambiato. Arriverà il momento in cui Taehyung lo attirerà a sé perché sarà lucido e vorrà farlo. Arriverà il momento in cui si farà mordere il collo dal minore perché sarà eccitato all'idea. Arriverà il momento in cui si farà baciare perché stanco di bramare le labbra dell'altro e con una voglia immensa di farle sue. Doveva solo avere un po' di pazienza ancora, giusto un po' e continuare a lottare per questo amore. 
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