XXIII.In quel ritrovo di coloro che sanno – il ristorante dell’Hotel Piedmont – tutti i ben informati erano in vari stadi di sazietà, chini l’uno verso l’altro come se nelle vivande avessero trovato il legame che univa le loro anime. Sedevano a due a due, o a gruppi di quattro o cinque; qua e là un solitario col sigaro in bocca, meditabondo e osservatore, e fra i tavoli si muovevano leggermente i camerieri magri e svelti, con visi che lo sforzo di ricordare tormentava fino a renderli quasi irriconoscibili. In un angolo vicino all’entrata lord Saxenden e Jean avevano già consumato un’aragosta, bevuto una bottiglia di vino bianco e chiacchierato di cose di nessun conto, quando lei, alzando lentamente gli occhi da una zampa del crostaceo svuotata, disse: «Ebbene, lord Saxenden?» Lo sguardo

