Capitolo 4-2

568 Parole
La video chat con i miei genitori dura quasi un’ora. Come sempre, devo passare almeno venti minuti a rassicurare mia madre sul fatto che sono al sicuro, che sto ancora nella tenuta, in Colombia, e che nessuno ci sta dando la caccia. Dopo essere scomparsa dal centro commerciale di Chicago, i miei genitori si sono convinti che i nemici di Julian siano ovunque, pronti a colpire senza preavviso. Se non telefono o non invio e-mail ai miei genitori ogni giorno, si fanno prendere dal panico ormai. Ovviamente non pensano nemmeno che io sia al sicuro con Julian. Secondo loro, lui non è diverso dai terroristi che mi hanno rapita. Anzi, credo che mio padre pensi che Julian sia peggio, dato che mio marito mi ha portata via non una volta, ma due. "Una galleria a Parigi? È fantastico, tesoro!" esclama mia madre, quando finalmente le do la notizia. "Siamo così felici per te!" "Ti stai ancora concentrando sui tuoi studi?" chiede mio padre, aggrottando la fronte. Lui è meno entusiasta della mia pittura. Credo che abbia paura che io abbandoni tutte le idee del college e diventi un’artista che muore di fame—una paura a dir poco illogica, viste le circostanze. Se c’è una cosa di cui io non abbia proprio bisogno di preoccuparmi sono i soldi. Julian recentemente mi ha detto che ha aperto un fondo fiduciario a nome mio e che mi ha anche nominata come unica beneficiaria nel suo testamento. In questo modo, se dovesse succedergli qualcosa, avrò soldi a sufficienza da governare un piccolo Paese. "Sì, Papà" dico con pazienza. "Non ti preoccupare, mi sto ancora concentrando sulla scuola. Te l’ho detto, sto solo seguendo dei corsi più leggeri in questo trimestre. Recupererò seguendo un paio di corsi estivi." È stato Julian ad insistere affinché seguissi dei corsi più leggeri quando siamo tornati, e nonostante le mie obiezioni iniziali, sono contenta che l’abbia fatto. Per qualche ragione, sembra tutto più difficile in questo trimestre. Ci metto anni a scrivere i temi, e studiare per gli esami è faticoso. Anche con i corsi più leggeri, mi sento esausta, ma non voglio dirlo ai miei genitori. È già abbastanza brutto che Julian sia preoccupato. Così preoccupato che ha fatto venire uno strizzacervelli alla tenuta per me. "Sei sicura, tesoro?" chiede mia madre, guardandomi con preoccupazione. "Forse dovresti riposarti per un paio di mesi. Sembri molto stanca." Cazzo. Speravo che i cerchi scuri sotto ai miei occhi non fossero così evidenti nel video. "Sto bene, Mamma" dico. "Sono solo rimasta in piedi fino a tardi per studiare e dipingere, tutto qui." Mi sono anche svegliata gridando nel cuore della notte e non sono riuscita a riaddormentarmi fin quando Julian non mi ha frustata e scopata, ma loro non devono saperlo. Non capirebbero che il dolore è terapeutico per me ora, che ho imparato ad avere bisogno di qualcosa che un tempo temevo. Che ho pienamente abbracciato il lato crudele di Julian. Man mano che la conversazione si avvia alla conclusione, ricordo una cosa che Julian mi ha promesso una volta: che mi avrebbe portata a trovare la mia famiglia, una volta placato il pericolo di Al-Quadar. Sono entusiasta a quel pensiero, ma decido di tenerlo per me fin quando non ne parlerò con Julian a cena. Per ora, ai miei genitori dico solo che riparleremo presto, ed esco dalla video chat. Ci sono due cose di cui devo discutere con Julian stasera . . . e non sarà facile.
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