«Qua’kal?» chiese Syryt, voltando la testa e socchiudendo gli occhi. «Sì, signore» disse il troll. Non riuscivo a vederlo bene, ma mi sembrava il tipico esemplare della sua specie. Grosso, grigiastro, con le grandi zanne e la testa piccola sul corpaccione cilindrico. Per fortuna ero troppo distante per sentirne l’odore. Syryt continuò ad accarezzarmi tranquillamente la schiena. «Non sono qua per te, o per Aw’or» aggiunse. Il troll non si mosse, così lui finì per scuotere le spalle e scivolare via, rialzandosi in piedi, gocciolante. Si spostò i capelli dietro alle spalle e risalì la riva con passo elegante. Il troll si spostò verso di lui e si strinsero il braccio a vicenda. Nel frattempo io mi ero acquattata in attesa, pronta a scattare via se la situazione l’avesse richiesto. Capivo

