Finalmente quando li vidi uscire mi alzai dal mio posto, rassettai la gonna e sorrisi all'assistente di mamma e allo zio Alfons, suo segretario, che stavano uscendo dalla sala, ero in orario.
Seguirono mamma che vedendomi gelò sul posto. La voce del nonno mi arrivava felice con quella di Marcus e probabilmente quella del cliente. Forse mamma si aspettava che facessi una sfuriata per la nostra discussione al nonno, ma non volevo più dare importanza alla cosa.
Attesi Marcus e quando lo vidi uscire dalla sala riunioni con Bauer gelai anche io.
"Cosa?!" Chiesi in un sussurro.
"Bambina cosa ci fai qui?" Chiese il nonno guardandomi con ammonizione.
Bambina? Ero una donna. E con loro c'era il mio cliente della Munz bank. "Signor Bauer?" Salutai
"Frau Miller! Non mi aspettavo di vederla qui." Mi rispose l'uomo.
"Faccio lavoro su prestazioni un po' ovunque signor Bauer. Ma lei cosa..." risposi.
"Ho chiesto più di una proposta frau Müller e ho appena ricevuto la migliore. Ovviamente se tra un'ora riuscirà a sorprendermi, mai dire mai." Disse stringendo la mano a Marcus. "La mia segretaria vi farà sapere dopo gli ultimi incontri di oggi e domani." E così dicendo si congedò. "A tra poco frau Müller."
Attesi che andasse via. Bauer era alla KCG, Marcus gli aveva fatto una proposta, di che tipo di proposta si parlava? Sul mio computer era stata sostituito il mio lavoro con un altro.
"Come ti sei permesso ad usare il mio computer?" Lo accusai quando fummo soli.
"Non capisco cosa intendi cugina." Mi disse.
Gli diedi la chiavetta usb minacciosa. "Hai preso la mia proposta e l'hai sostituita con spazzatura." Lo accusai. "Se hai fatto un buon lavoro non c'era bisogno di cancellare la mia proposta. Bauer la accetterà anche se non è mia." Infantile e senza palle, ecco cosa era.
Lui fece spallucce. "La tua proposta era migliore della mia, anche il nonno lo ha detto." Ammise.
Bene! Quindi Bauer avrebbe accettato la mia proposta. Guardai il nonno. "Sono contenta che ti sia piaciuta."
Il nonno mi sorrise. "Era ottima Seriel." Mi disse distaccato. Era un complimento, non c'era affetto ma lo era, finalmente. "La tua proposta ci ha infatti permesso di poter convincere Bauer. Sono sicuro che domani pomeriggio firmerà con noi."
Firmare la mia proposta con la KCG?
Finalmente compresi. Marcus aveva sostituito le due proposte spacciando la mia per sua.
"Non è vero!" Balbettai.
"Sono sicuro di sì. Bauer era molto soddisfatto, alla mia mancavano un po' di cose." Affermò.
Realmente era tranquillo mentre mi diceva di avermi derubata. Per la prima volta persi la pazienza."Hai preso il mio lavoro spacciandolo per tuo?" Gli chiesi per avere una conferma.
Lui sorrise. "La zia mi ha detto che lavoravi per la Munz e ha pensato che forse avevi anche qualcosa su Bauer. Aveva ragione." Era uno scherzo. Mia madre mi aveva boicottato?
Gli diedi uno schiaffo carico di odio. "Hai rubato il mio lavoro spacciandolo per tuo!" Lo accusai. "Come hai potuto farlo?"
"Come hai potuto tu schiaffeggiarmi. Dovresti chiedermi scusa." Rispose lui toccandosi il mento.
"Sei andato sul mio computer a cercare cose. Sei un ladro, hai rubato il mio lavoro." Lo accusai ancora.
"Il tuo lavoro è della KCG." Intervenne il nonno astioso. Mi prese la mano con cui avevo schiaffeggiato Marcus e me la strinse forte. "Nessuno ti ha derubata Seriel. Adesso torna al tuo posto in segreteria."
Strattonai il braccio. "Non sono una segretaria. Sono una consulente e voi mi avete derubato del mio lavoro, delle mie idee e di anni di studio." Dissi decisa.
"I tuoi studi sono stati pagati da noi!" Rispose il nonno con fare minaccioso.
Cosa... cosa cazzo stava dicendo? Guardai verso la mamma, che ancora non aveva detto fino a quel momento.
"Torna in segreteria Seriel." Mi ordinò il nonno.
Tornare in segreteria? Dopo quello che mi aveva detto?
"V-voi..." balbettai.
“Torna al tuo posto.” Mi ordinò ancora il nonno.
Mamma ormai non prendeva posizione era sopraffare, ma io non volevo e non lo accettavo. "V-voi... avete pagato. la scuola..." affermai. “Io vi tornerò tutto indietro e non lasciandovi il mio lavoro.” Affermai.
Non sapevo come avrei fatto, se il nonno mi aveva pagato la scuola, lo avrei ripagato fin un modo, ma non svendendolo e non volevo nulla da lui. Se dovevo indebitarmi allora lo avrei fatto, per farlo dovevo però prendere in mano le redini del mio lavoro. Dovevo recuperare il mio lavoro e rielaborarlo per renderlo migliore di quello presentato da Marcus. Non potevo permettere che il nonno con tutte le sue idee retrograde vincesse su di me e sul mio lavoro.
Andai alla scrivania chiamando un taxi, presi le mie cose e mi preparai. Erano le quattordici meno cinque. Avevo meno di un’ora di tempo.
Corsi da Zora e le chiesi se poteva liberarsi per venire con me. Forse fu l’espressione, ma capì l’antifona e lasciò l’aeroplano che stava facendo per raggiungermi.
“Dove andiamo?” Chiese mia sorella una volta in taxi. Le porsi il mio computer e presi il tablet. “Marcus ha rubato la mia proposta di oggi pomeriggio e l’ha presentata due ore fa a Bauer. Devo migliorarla e non farla sembrare simile.” Le dissi. “Se il nonno crede che mi faccio rubare il mio lavoro e il mio cliente ha fatto i conti senza l’oste.”
“Non dovevano farti questo. Dimmi come vuoi agire.” Chiese Barbiel.
“Ho una seconda proposta, più elaborata e complessa dove ho inserito un gemellaggio con un’altra società della Renania settentrionale. Così Bauer si espanderebbe, avrebbe più introiti e nuovi clienti.” Affermai prendendo il telefono per informarmi con alcuni clienti.
“Perché non hai fatto prima questa proposta?” Mi chiese Barbiel.
“Perché non so se Bauer si prenderebbe il rischio di collaborare con delle persona a lui sconosciute.” Dissi mentre mi rispondevano dall’altro lato. “Buon pomeriggio, Seriel Nora Müller, cercavo Edmund Galler per una proposta che gli ho fatto quindici giorni fa.” Dissi.
-Attenda un attimo in linea.-
“Certo.” Risposi guardando mia sorella. “Ti passo la seconda proposta che ho sul tablet. Cancella quella e mettiamoci al lavoro.” Le dissi. “Signor Galler è un piacere risentirla…” affermai all’altro capo del telefono.
Mi restavano trenta minuti e lì avrei sfruttati tutto al massimo.
Quando arrivammo ringraziai Zora entrando in banca. Bauer era già lì con il suo staff, la segretaria sempre alle calcagna.
“Scusatemi il ritardo. C’era traffico oggi.” Dissi carica più che mai.
Feci la mia proposta azzardata e quando finii di portare avanti il mio progetto, Bauer mi guardava con ammirazione. Avevo superato me stessa, lo sentivo.
“Ottima proposta! Mi piace.” Disse l’uomo. “Ho da sentire la proposta della Sad consulting ancora. Sappiate che questa è la migliore proposta pervenuta fino ad ora. Vi farò contattare dalla mia segretaria, per farvi sapere se collaboreremo o meno.” Concluse salutandoci.
Quando andò via crollai sulla sedia esausta. “Avevo capito che non volevi presentare questa proposta.” Mi disse Chantal portandomi un bicchiere d’acqua.
Chantal era la mia segretaria, barra assistente, personale. L’avevo assunta dopo aver chiesto a Joel il nome della donna che Cecaire aveva irretito. Joel mi aveva dato il suo nome e Chantal era stata ben contenta di lavorare con me e per me in totale libertà. Lavorare per un libero professionista le permetteva di avere più tempo per sé, nel mio caso, le permetteva anche di viaggiare. Chantal era il mio tramite con l’Olanda mentre ero in Germania, ed era anche colei che gestiva i miei clienti al di fuori della consulting.
“Ci sono stati dei problemi con la prima proposta. Così ho puntato a questa.” Le dissi soddisfatta. “E dopo questo lavoro straordinario posso dire che stasera offro la cena, a te e mia sorella.” Conclusi.