Il quaderno di Katia – Non posso uscire, France. Ho la febbre.... Me lo faresti un favore? Mi andresti a prendere il quaderno che ho lasciato a scuola? Era tutto quel che mi aveva risposto Katia quando – sarà stato in quarta elementare – le avevo suonato al citofono. Quel giorno il suo banco era rimasto vuoto. E a me erano mancati i suoi ricci e i gli occhi a mandorla. Allora ero un bambino pieno di pudore. Ero diventato chierichetto pochi mesi dopo la prima comunione, non mancavo quasi mai alla messa vespertina. Ancor oggi, quando sento i rintocchi d’una qualsiasi campana serale, avverto la stessa sensazione di allora: di gioia mista a dolore. La prima scaturiva dall’indossare la veste e la cotta e assistere alla messa, mentre il secondo proveniva dal dispiacere di aver già

