Distolse lo sguardo e affondò ancora di più le mani in tasca sapendo che Chad non aveva sospetti. Sperava dannatamente che Envy non avesse ripetuto esattamente quello che le aveva detto di Chad. Non c’era bisogno che i civili sapessero cosa si nascondeva nel buio... soprattutto non un poliziotto.
“Le ho detto che la sera in cui mi hai trovato al club ero sotto copertura, ma non penso che mi creda.” aggiunse, osservando attentamente la reazione di Chad per capire se sapesse più del dovuto.
Chad sospirò. “Ascolta, so che ti piaceva mia sorella, ma lei è andata avanti. Penso che dovresti farlo anche tu. Non te lo sto dicendo solo come collega o amico, te lo dico come uno che ci è passato. Lasciala stare e lascia che prenda le sue decisioni. Nonostante le tue migliori intenzioni, credo che sia con Devon adesso.”
Trevor alzò gli occhi verso il viso di Chad. “Cosa?” chiese pericolosamente.
“Aveva un appuntamento con Devon, per quanto ne so.” ripeté Chad a bruciapelo.
Trevor sentì un brivido gelido lungo la schiena, si voltò e si allontanò dalla porta senza aggiungere altro. Chad aggrottò la fronte quando vide un gatto attraverso il lunotto anteriore dell’auto di Trevor, appoggiato sul cruscotto. L’altro uomo entrò in fretta nella sua auto, accese il motore, e sgommò via dal vialetto.
“Jason,” disse Chad al vento, “sarà meglio che non sia vero che è uno stalker.”
Chad sapeva che Envy aveva lasciato la città con Devon insieme a Kriss e Tabatha per una breve vacanza. Non aveva intenzione di dirlo a Trevor poiché Envy gli aveva fatto giurare di mantenere il segreto. Ad ogni modo non importava, perché quello che Envy faceva adesso non erano affari di Trevor.
Chad scosse la testa e fece per tornare dentro quando vide qualcosa di blu con la coda dell’occhio. Il suo viso si illuminò quando vide i jeans a terra e si precipitò a raccoglierli, facendo una smorfia per tutte quelle le formiche.
La sua felicità svanì quando vide tutti gli strappi e i tagli, ed i suoi occhi si spalancarono in modo buffo quando vide che il cavallo era stato strappato completamente.
Chad abbassò i jeans e guardò verso la strada “Cane, sei finito.”
Capitolo 2
Kat era andata alla finestra. Voleva stare il più lontano possibile da Quinn. Quasi alzò gli occhi al cielo quando realizzò che così facendo adesso lui era nella sua linea diretta di visione. Avrebbe voluto che Envy fosse lì. Aveva davvero bisogno di parlare con l’altra donna... o con un’altra donna in generale. Sarebbe stato bello avere un po’ di sostegno in questa conversazione indotta dal testosterone.
Guardando la stanza, si rese conto che non erano presenti tutti i principali membri della famiglia dei giaguari.
“Dove sono Micah e Alicia?” chiese Kat, sapendo che avrebbero dovuto partecipare a questa cosa... qualunque essa fosse.
Quinn guardò Warren con un’espressione che sperava il giaguaro interpretasse, sostenendolo in ciò che si accingeva a dire. “Alicia è tornata a casa dal collegio solo da un mese e non la trascineremo in questa guerra. È troppo pericoloso per le ragazze.”
L’espressione di Kat si rabbuiò ulteriormente e sembrava pronta a strappare la testa alla famiglia di giaguari.
“E Micah?” chiese Warren prima che Kat avesse il tempo di iniziare una guerra dopo l’ultima osservazione.
“Irreperibile.” La rabbia nel tono di Quinn fece girare tutti verso di lui con curiosità. “Abbiamo provato più volte, ma non risponde al cellulare.”
Steven sospirò per la testardaggine di Quinn e interruppe, “Micah è scomparso da più di due settimane.”
“Cosa?” chiese Warren improvvisamente arrabbiato. “Perché non ci hai chiesto aiuto?”
“Per colpa di quello stupido diario.” lo sfidò Kat. “Ovviamente, aveva paura che non saremmo riusciti a gestire ciò che aveva detto a causa della nostra permalosità.”
Michael scosse la testa, sapendo che finché le due famiglie non avessero appianato le loro divergenze, avrebbe probabilmente dovuto fare da arbitro. “Okay, mentre lavoriamo sul problema dei vampiri, dovremo anche cercare indizi sulla scomparsa di Micah.”
“A rigor di logica Micah tornerà da solo, lo fa sempre.” Quinn strinse le spalle.
Kat guardò fuori dalla finestra ancora furiosa. Come osa Quinn insinuare che le ragazze non dovrebbero essere coinvolte? Potevano tenere fuori Alicia, se volevano, e probabilmente avrebbero dovuto perché era la più giovane. Ma se avessero osato cercare di fermare lei, allora sarebbero rimasti molto sorpresi. Il problema era che adesso era anche preoccupata per Micah.
Quinn avrebbe dovuto semplicemente gettare la spugna e chiamarli. Sapeva che lo avrebbero aiutato nonostante le loro divergenze. Che importa se i loro padri si erano uccisi a vicenda... le colpe dei padri non devono ricadere sui figli.
Anche se lei non lo sapeva, segretamente Warren la pensava come Kat. Quinn avrebbe dovuto contattarli nel momento in cui Micah era scomparso. Conosceva bene le liti colleriche che i fratelli erano capaci di intraprendere. Di solito i litigi finivano con Micah che se ne andava infuriato e spariva per giorni... ma non settimane.
Steven e Nick erano rimasti in contatto nel corso degli anni e Nick lo teneva aggiornato sulla famiglia di giaguari. Quando Micah e Quinn litigavano, Micah diceva sempre a Steven dove stesse andando, e se sarebbe stato via per più di un giorno. Questa volta Micah non aveva lasciato un messaggio a nessuno, ciò vuol dire che non aveva intenzione di stare via così a lungo.
“Visto il pericoloso nido di vampiri che Steven e io abbiamo trovato in chiesa, nessuno dovrà uscire da solo stasera. Dobbiamo uscire in coppia.” disse Quinn cambiando argomento.
Steven si sentì strano quando l’immagine della ragazza che aveva trovato e perso quella notte gli balenò nella mente. “Penso di tornare lì stasera per assicurarmi che la chiesa sia ancora pulita. Potrebbe esserci sfuggito qualcosa.”
“Io vado con Steven.” si offrì Nick, volendo trascorrere del tempo con il suo vecchio socio birbone.
Kat provò un momento di panico mentre faceva due conti in silenzio. Michael sarebbe andato senza dubbio con Kane, e lei in realtà non voleva affatto collaborare con Kane perché era tutt’altro che stabile. Rimanevano Warren e Quinn.
“Vado con Warren.” disse Kat.
“No.” la corresse Warren. “Abbiamo bisogno di qualcuno che badi al club.”
“Solo perché sono una ragazza non significa che non possa cavarmela da sola.” Kat li avvertì, poi con calma uscì dalla stanza.
Tutti gli uomini nella stanza fecero una smorfia quando lei richiuse piano la porta alle spalle.
“Cavolo.” mormorò Nick. “Vorrei quasi che avesse sbattuto la porta.”
Steven e Quinn non avevano visto Kat negli ultimi anni, ma ricordavano molto bene il suo carattere. Una porta che si chiudeva piano dietro una Kat arrabbiata era dieci volte peggio di una sfuriata. Era arrabbiata... no, era molto più che arrabbiata. Lei era incazzata.
“Chiamo Devon per aggiornarlo su quello che sta succedendo.” dichiarò Warren ed estrasse il cellulare dalla tasca anteriore dei pantaloni. Odiava fare questo a suo fratello, ma se non riportava il suo culo a casa avrebbe potuto non averne più uno. Cliccando su un numero dalla selezione rapida, si diresse verso una porta che dava sulla camera da letto adiacente.
Warren era in attesa mentre il telefono dall’altro capo continuava a squillare. Finalmente sentì qualcuno rispondere e un’imprecazione mormorata subito dopo.
“Che diavolo vuoi?” chiese Devon sembrando intontito ma felice.
Warren comunicò rapidamente ciò che era accaduto dopo la loro partenza non più di ventiquattr’ore prima.
Devon sospirò. “Dannazione, lascio la città e va tutto a puttane.”
“Ti do un paio di giorni, poi dovrai tornare a casa.” disse Warren. “Nel frattempo ho bisogno che tu faccia anche una cosa per me.”
“Di che si tratta?” chiese Devon sembrando molto più sveglio.
“Devi chiedere a Kriss se ci aiuterà. Digli che Dean ha già accettato ma probabilmente avremo bisogno anche di lui. Se è il caso, di’ ad Envy di convincere Tabatha che abbiamo bisogno di Kriss qui perché, da come ho sentito, se lei torna allora il caduto la seguirà.”
“Vedrò cosa posso fare.” disse Devon. “Kriss è un tipo strano. Fa di testa sua, lo sai.”
Warren annuì, “Mi ricorda qualcuno che conosco.”
Devon ridacchiò. “Va bene fratellone, non ti prometto niente però.”
“Ci vediamo tra qualche giorno.” disse Warren e riagganciò.
*****
Quinn notò Kat in uno dei monitor di sorveglianza sulla parete. Visto che tutti aspettavano che Warren terminasse la sua telefonata, si era avvicinato ai monitor quasi annoiato. La noia non fu quello che provò guardando Kat.
Anni prima pensava che fosse bella, ma aveva sottovalutato come sarebbe diventata. Nel corso degli anni, aveva sorvegliato Kat da una certa distanza. Aveva anche assunto spie che lavorassero al Moon Dance e gli facessero rapporto... anche se l’ultima aveva finito per essere una delle vittime dell’omicidio.
Si irrigidì quando un ragazzo andò dritto da Kat che era in piedi dietro al bar e le prese un braccio. Con la telecamera posizionata perfettamente, Quinn capì che il ragazzo non era molto cordiale.
*****
Trevor entrò al Moon Dance indeciso se distruggere quel posto o annegare la propria rabbia in un paio di litri di alcool. Aveva provato a contattare Envy ma si stava ovviamente nascondendo da lui. Tabatha e Kriss stavano probabilmente assistendo alle sue telefonate insieme a lei. Quando aveva chiesto a quell’onnisciente di suo fratello dove diavolo fosse Envy, avrebbe voluto staccare la testa di Chad per essere stato così vago su dove si trovasse.
Trevor notò Kat servire drink dietro lo stesso bancone dov’era sempre. Allungò una mano e le afferrò il braccio per ottenere la sua attenzione, ma lo sguardo che lei gli rivolse lo fece ritornare a sedersi.
“Lo speciale sui taser è finito. Posso portarti qualcos’altro? Tipo un abbonamento a vita in un altro bar?” Kat sbatté le ciglia verso di lui con aria innocente. Alla fine guardandolo negli occhi e leggendovi tristezza strinse le spalle. “Scusa, il mio vero obiettivo è fuori portata. Cosa posso portarti?”
Trevor si strofinò le tempie con la punta delle dita. Si sarebbe dannato se mai avesse capito l’altro sesso. Non era facile come sembrava. "Alcune risposte andrebbero bene."
“Tipo?” lo sollecitò Kat.
“Tipo dove si nasconde la mia ragazza.” Alzò leggermente un sopracciglio mentre aspettava.
“La tua ragazza? Hai rimpiazzato Envy così in fretta?” Kat sorrise mentre lo sguardo di lui si trasformò in un’occhiataccia silenziosa. “Ah, ti riferisci ad Envy.”
“Tu credi?” ribatté Trevor con sarcasmo.
“Tutto quello che so è che la tua ex-fidanzata e mio fratello sono partiti per una specie di luna di miele.” Kat strinse le spalle sapendo che fosse più vero di quanto Envy pensasse.
“Pensavo che fosse con Tabatha e Kriss.” Trevor sentiva la propria pressione sanguigna aumentare pericolosamente mentre si chiedeva se Chad avesse mentito a riguardo.
Kat gli versò rapidamente uno shot di Heat sperando che domasse la rabbia che avvampava nei suoi occhi. "Sì. Tabby e Kriss sono con loro.” Fece scorrere il drink davanti a lui aggiungendo, “Offre la casa.”
Guardandolo mandare giù lo shot, le labbra si aprirono quando notò che la luce in essi rivelava le lacrime non versate che cercavano di scendere.
Cavolo, che situazione. Si pentì subito di essere stata così stronza con lui. Avrebbe voluto che Quinn stesse male così per lei. Sarebbe bello se lui potesse mostrare una qualche emozione per lei o per ciò che lei provava. Diamine, avrebbe anche potuto accettare che Quinn la snobbasse, se solo lui avesse il coraggio di dirglielo in faccia.