RICCARDO MARCATO
Agosto 2019
“Lei non è un funzionario della Prefettura. Ma stia tranquillo: io non sono una spia, ma un vecchio comunista montanaro. Lei è famoso e la riconoscono. Eh, questo è il lato negativo della notorietà…” Eufemiano Grivolaz aveva aperto davanti al commissario Falsopepe un giornaletto. Lo aveva steso sul tavolo dove Falsopepe stava facendo colazione con una soffice brioche. Salvatore era ancora a letto.
“Legga, lo ha scritto una signora di Dolonne, ricordando un delitto che quasi settant’anni fa fece parlare di noi per alcuni mesi. Poi come tutte le cose che succedono tra le montagne, finì nel dimenticatoio. Ma quella fu una brutta storia, signor commissario.”
Sembrava che il vecchio albergatore si divertisse a smontare pezzo per pezzo il finto personaggio un po’
