Fu un momento carico di meraviglia e tensione. Gli occhi grigi di Simonetta incontrarono quelli ribelli e profondi del leone, fu come se lo spirito felino dell’animale entrasse nella donna per darle forza e fierezza. Si avvicinò ancora, questa volta con estrema delicatezza, aveva l’espressione dolce e assorta. Il leone smise di ruggire e di agitarsi, camminò avanti e indietro per poi accucciarsi con la sua magnifica mole di muscoli. Con un coraggio inconsapevole Simonetta allungò una mano verso il felino e ne accarezzò la criniera folta e ispida. Vi fu un ultimo, penetrante sguardo tra loro, poi donna Vespucci si allontanò con la testa china e le mani sul grembo spostando foglie e terra sotto la sua veste mentre camminava. Botticelli non raccontò mai quella scena, non era sicuro neppure l

