Mi aveva chiesto di restare nel loft, di stare al sicuro, ma come faccio a restare ferma mentre i miei amici e il mio ragazzo sono lì fuori a rischiare la vita?
Faccio parte del branco da un po' ormai, ma sono umana. Ho conosciuto Scott e Stiles a scuola e quando siamo diventati buoni amici, mi hanno rivelato dell'esistenza del branco. Da lì a qualche giorno mi hanno presentato il così detto Sourwolf .
Devo essere sincera, non mi ha mai fatto paura e non mi sono mai lasciata ingannare dalla sua solita espressione neutrale, per questo stiamo insieme. Non mi sono mai fermata alle apparenza e Derek dietro quella scocca da lupo cattivo, ha un cuore grande.
È per questo che stanotte l'ho seguito di nascosto, sapevo di non poter fare molto non avendo artigli o zanne, ma il pensiero di Derek in pericolo manda il mio buon senso nella parte più remota della mia testa.
Purtroppo dopo la fine della battaglia, mi ha trovata...
"Perché eri lì?!" mi chiede iniziando ad urlare appena varcata la porta del loft.
"Perché faccio parte del branco." rispondo sicura di me.
"Far parte del branco non significa essere immortali okay? Tu sei solo un'umana, sei in pericolo lì fuori."
"Smettila di trattarmi come se fossi di cristallo! Non puoi chiedermi qui dentro per proteggermi dal resto del mondo Derek! Tu sei lì fuori e io voglio starti vicino." cerco di avvicinarmi, ma lui si allontana. È furioso e inizia ad alzare ancora di più la voce mentre i suoi occhi passano continuamente dal blu brillante al verde, segno che si sta arrabbiando davvero molto.
"Quante volte devo dirti che non ti voglio in mezzo ai piedi?" sbotta.
"Non parlarmi così!" alzo la voce anch'io, stanca di questo suo modo di rivolgersi a me.
"Io ti parlo così perché non posso affrontare quelle orrende creature se devo pensare anche ad una bambina come te!"
Questa volta non riesco a dire più una parola. Una bambina. È così che mi vede? Stupida e così inutile da essere solo un peso?
Indietreggio scuotendo la testa sentendo le lacrime agli occhi, ma non gli darò la soddisfazione di vedermi piangere, di vedermi crollare.
"Fottiti." scandisco guardandolo dritto negli occhi e mi chiudo al bagno, piangendo istericamente.
Io mi preoccupo per lui, faccio di tutto pur non avendo molto da offrire e lui mi tratta in questo modo.
Non posso più sopportare questo suo atteggiamento, io lo amo, ma forse non basta.
"Piccola? Mi dispiace, apri la porta." il suo tono di voce è cambiato, è calmo e caldo. Scuoto la testa anche se non può vedermi.
"No!" urlo "Vattene!" continuo, ma questo non sembra scoraggiarlo.
"Ho sbagliato okay? Lasciami farti le mie scuse mentre ti guardo negli occhi."
Posso sentire il suo sguardo bruciare su di me anche se c'è una porta a dividerci. Mi alzo dal pavimento e mi dirigo verso la porta mentre asciugo le lacrime. La apro e lo vedo con gli occhi lucidi pieni di dispiacere. Prese il mio viso fra le mani e inizia parlare. Non credo abbia mai parlato così tanto.
"Non volevo dirti quelle cose, non in quel modo. Ma se ti succedesse qualcosa, per colpa mia, perché hai deciso di seguirmi, non risponderei delle mie azioni. Ucciderei qualsiasi cosa mi trovassi davanti. Non posso perderti, non saprei cosa fare senza di te."
"Io lo capisco Der, lo capisco, ma mettiti nei miei panni. Io ti vedo uscire da quella porta- indico l'entrata del loft- e non so se ti vedrò tornare. Non posso sopportare di perderti. Siamo entrambi così testardi che so di non poter far nulla per far diminuire questa tua ansia, ma neanche tu mi farai cambiare idea. Continuerò a venire con te, continuerò a starti accanto e se succederà qualcosa, almeno sapremo che siamo stati insieme fino alla fine."
Ormai tutti e due con le lacrime agli occhi ci baciamo. Un bacio forte, disperato, sentito.
"Ti amo piccola." sussurra sulle mie labbra.
Sorrido.
"Ti amo Sourwolf."