"Che c'è non riesci a smettere di guardarmi?" mi chiede con un ghigno. Sarà cambiato, quello che volete, ma quel sorrisetto da bambino dispettoso, quello proprio non l'ha perso.
"No idiota, stavo pensando." rispondo acida, alzando gli occhi al cielo.
"Voi due- Lydia ci indica velocemente- siete diventati insopportabili d'accordo?! Piantatela di far finta che non vi piacciate l'un l'altro per non ci credono neanche i muri."
"Cosa?! A me dovrebbe piacere questa sottospecie di licantropo? Pff."
"La vedete- mi indica Theo questa volta- è lei che sta sempre sull'attenti. Sembra le dia fastidio anche che respiri." mi guarda storto.
"Ma che stai dicendo? Semmai se tu quello sempre stizzito, neanche avessi il ciclo."
"Voi due avete seriamente dei problemi." conclude Stiles.
"Sentite sono stanco di sentirvi, io ci provo ad essere gentile, ma lei sembra non notarlo." alza le braccia in segno di resa e io non capisco di cosa stia parlando.
"Perché non gli dici che ti piace?" mi sussurra Lydia all'orecchio.
"Perché lui non... Non mi piace." dico, non troppo convinta.
"Certo come no, comunque io e Stiles stiamo andando da Scott, ci vediamo lì?" ci chiede ed entrambi le diamo conferma.
La coppia storica se ne va con la Jeep e noi restiamo soli mentre ci teniamo il broncio come i bambini. Non ammetteró mai quanto in realtà sia attratta da lui, almeno non per prima.
"Vai da Scott?" mi chiede spezzando il silenzio.
"Non ho molta voglia in realtà, andrò a casa."
In un primo momento annuisce, ma quando sto per voltarmi e andare via senza salutarlo, sento una stretta intorno al polso.
Mi volto per dargli un cazzotto dritto sul naso ma mi blocco alle sue parole.
"Ti va di stare con me?"
"Con te?" chiedo inarcando un sopracciglio.
"Si, dannazione, con me. Voglio portarti in un posto."
"Per uccidermi?" ridacchio.
"Certe volte mi domando se non sono io l'unico sano del gruppo."
"Adesso non esagerare." pongo fine ai suoi sogni "Comunque va bene, verrò con te."
Lui sembra sorpreso dal fatto che abbia accettato il suo invito ma si riprende subito con un sorriso.
Andiamo verso il bosco e noto con piace che la sua mano è ancora stretta al mio polso; decido di stuzzicarlo un po' così scosto velocemente la mano dalla sua presa, fingendomi infastidita. Lui sembra rattristarsi, così decido che tra me e lui i giochetti sono stati abbastanza.
Mi avvicino di più e lascio scivolare il palmo della mia mano sul suo.
Theo si volta di scatto verso di me e io sorrido incoraggiandolo e lui lascia intrecciate le nostre dita.
È strano, fino ad un anno fa ci combattevamo, ci ha quasi uccisi tutti e ora siamo nel bosco, da soli e ci teniamo per mano con il volti arrossati dall'imbarazzo proprio come due bambini all'asilo.
Camminiamo in silenzio fino ad un bellissimo lago, illuminato dalla luce della Luna.
"Vivo a Beacon Hills da quando sono nata eppure questo posto non l'ho mai visto prima." mi guardo attorno sopresa e meravigliata dallo spettacolo davanti ai miei occhi.
Infine poso gli occhi su Theo che fissa il lago sognate.
"Mio padre portava me e Tara qui d'inverno. Il lago si ghiacciava abbastanza da sostenere i nostri pesi e noi pattinavamo. D'estate veniva anche la mamma, lei leggeva e nostro padre ci insegnava a nuotare."
Lo guardo, noto che sta sorridendo, ma è un sorriso amaro, triste e non riesco a vederlo così.
"Theo." lo chiamo ma non si volta.
"Guardami." gli ordino quasi, portando una mano sulla sua guancia.
"Credo che tu abbia pagato abbastanza, hai sofferto e continuerai a farlo perché è stata una parte della tua vita, ma smettila di farti così male. Ammetti a te stesso che non puoi fare tutto da solo. Anche tu sei umano e hai bisogno di qualcuno."
Sorride di nuovo, questa volta è un sorriso timido.
"Chi mai vorrebbe essere quel qualcuno?" mi chiede.
"Io." rispondo senza pensare, senza respirare.
Non dice nulla, solo mi tira a sé, prende il mio viso fra le sue mani e mi bacia. Ricambio il bacio e lo stringo a me come se volessi nasconderlo sotto la mia pelle.
* * *
Entriamo a casa di Scott, sono ancora tutti lì.
"Scusate il ritardo!" diciamo in coro.
"Finalmente!!!" urlano tutti ed io e Theo ci guardiamo stranito finché non notiamo le nostre mani intrecciate. Sorridiamo.