“Grazie avvocato, io tutte quelle parole difficili di legge non le conosco,” mi mostra ancora il suo radioso sorriso, il secondo in due giorni. “Samya, il lavoro è un po’ lontano da casa tua, devi prendere due autobus e non so neppure se puoi portarti dietro la piccola, magari in seguito troverai qualcosa di meglio,” le dico entrando in un bar. La scena degli sguardi insistenti e delle facce diffidenti si ripete ma Samya adesso si sente forte, non abbassa più lo sguardo, non si muove più lentamente per non disturbare, non parla più a voce bassa per non farsi notare. “Purtroppo per inguaiare Ghezzi posso fare poco, sta pagando le multe dovute e niente più, c’è troppa omertà tra i suoi dipendenti e troppe conoscenze politiche che gli parano le spalle.” Mentre spiego a Samya il significat