VIII
«Come stai Chiara?».
«Tutto scorre. E tu?».
Elia le aveva unite ancora di più. Da quel giorno, quel segreto che aleggiava nell’aria, le aveva strette in uno nodo indissolubile.
«Io sono un po’ stanca. Elia cresce ed è sempre più difficile sostenere il peso di questa bugia. Io lo amo profondamente ma ho timore di fargli del male nascondendo la verità. Lui fa sempre più richieste ed è così dissimile da me e Livio».
«Anna sai benissimo che devi portare questo segreto con te nella tomba. Elia non potrà mai dubitare che tu sia sua madre se tu non lo fai. Per lui sarebbe più difficile comprendere e accettare la cruda verità che vivere in una menzogna taciuta ed edulcorata. Credimi Anna, devi lasciare che le cose vadano come devono andare. Anch’io ho attraversato dubbi e pentimenti ma quel che è fatto è fatto, non si può tornare indietro ed Elia non merita di soffrire».
«Hai ragione sorella, devo solo farmi forza e non pensarci più».
Le diede un bacio delicato su quella fronte tratteggiata dai sensi di colpa e alleviò così anche le sue pene.
«A presto Anna. La prossima volta portami mio nipote voglio vedere com’è cresciuto».
«Certo. Ti voglio bene Chiara».
«Anch’io sorella».