XIV
«Che ne pensi di Tito e Chiara?».
«Amore non correre come è tuo solito. Lasciamo che tua sorella si ambienti».
«Sì certo, ma io sarei felice se loro due si innamorassero. Chiara con la sua dolcezza sarebbe un toccasana per Tito e lui saprebbe proteggerla dalle sue paure».
«Sei la solita romanticona. Per questo sono pazzo di te». Livio la strinse a sé e la baciò come se il tempo non fosse mai passato.
«Anna vorrei trovare un lavoro come sarta. In convento ho imparato a cucire e a detta delle sorelle ci so fare. Tu conosci qualcuno?». Chiara interruppe quel momento fiondando d’improvviso in cucina.
«Posso interessarmi certo». Anna, colta di sorpresa, si liberò dalla stretta di Livio.
«Scusate non volevo disturbarvi », sottolineò Chiara con un filo di imbarazzo.
«Non preoccuparti », la rassicurò Anna, per quanto stupita da quell’esigenza. Non sapeva che sua sorella sapesse cucire. Quante altre cose doveva riscoprire di lei dopo anni di lontananza.
«Potresti chiedere anche a Tito, lui conosce tante persone».
«Sì può essere un’idea». Anna notò un fremito nella voce di sua sorella, la prova che attendeva.
«Ti piace Tito», le chiese a bruciapelo.
«Non pensavo ci avresti messo così tanto tempo a chiedermelo. Anche tu sei cambiata in questi anni, sei meno impulsiva». Chiara aveva colto nel segno. Si guardarono e scoppiarono a ridere. Una risata liberatoria, adolescenziale, complice.
«Anna sii sincera ma tra te e Tito che rapporti ci sono? Scusami se ti faccio questa domanda ma voglio sentire la risposta dalle tue labbra».
Inizialmente infastidita da quella richiesta, Anna ci passò su. Del resto sua sorella era sempre stata molto diretta e lei amava la sua schiettezza anche se a volte poteva ferire.
«Chiara tra me e Tito c’è solo un rapporto di amicizia. Per me è come un fratello. Io amo Livio e non lo cambierei mai. Siamo perfetti insieme e con Elia il nostro legame è ancora più solido. Fino a poco tempo fa ti avrei detto di fare anche a Tito la stessa domanda. Ma dopo la cena dell’altro giorno sono più che sicura che il suo interesse nei tuoi confronti non sia semplice curiosità fraterna ma che ci sia dell’altro. E so bene che anche tu provi qualcosa per lui. E se vuoi il mio parere, io affronterei questo cambiamento e proverei a vivermelo».
«Grazie Anna, era quello che volevo sentirmi dire».
Anna la baciò dolcemente sulla guancia.
«Bene ora andiamo a fare un po’ di shopping. Hai bisogno di nuovi vestiti».
Era proprio sua sorella gemella. Anna la capiva alla perfezione.
Con le mani piene di pacchi si sedettero in un bar.
«È stato un pomeriggio fantastico. Non mi ricordavo facesse così bene fare acquisti con mia sorella».
«Chiara recupereremo tutto il tempo perso, te lo assicuro».
Un po' risentita, Chiara la rimbeccò: «Non è stato tempo perso. Io avevo fatto una scelta che credevo per la vita. Poi Dio ha avuto in serbo altro per me. Non rimpiango la mia esperienza in convento, mi ha insegnato tante cose. E soprattutto ti ricordo che ci ha portato Elia».
«Scusami Chiara hai ragione, sono stata indelicata, come al solito ha parlato il mio istinto e non la ragione. È solo che mi sei mancata da morire e averti qui con me mi sembra un sogno».
Entrambe avevano gli occhi lucidi ma non era per il tè bollente.