19. Mi sveglio quando il treno rallenta per arrivare in Stazione Centrale a Milano. È quasi l’una, fuori il sole è pieno e manda una bella luce che rende allegro anche il grigio dei palazzi prima della fermata. Appena esco nel piazzale un tram mi passa davanti. Quando si allontana e mi restituisce la piena visuale, scorgo Clara che si fuma una sigaretta seduta su una panchina al centro della piazza. Guarda verso di me, appena mi vede si alza in piedi e fa qualche passo nella mia direzione. Sento il cuore esplodere in tanti pezzettini e la bocca dello stomaco che si contorce. A pochi passi da lei, il verde e il giallo dei suoi occhi mi avvolgono e mi schiacciano contro una parete immaginaria, come se avessi preso un uragano in faccia o una sberla da Mike Tyson. Prendo fiato: chissà perché

