Capitolo 26 Ormai da settimane si marciava verso est, addentrandosi sempre più nelle terre inospitali dei Naharca. Un lungo serpentone umano si snodava tra montagne e gole, nel fitto della boscaglia umida e ombrosa. I due impavidi gemelli guidavano rispettivamente l’avanguardia e la retroguardia, alternandosi reciprocamente. Mnesteos studiava attentamente la geografia di quei luoghi con l’aiuto degli esploratori di Kamer che andavano e venivano di continuo. Nulla di rilevante era accaduto da quando erano partiti dal campo fortificato, solo qualche piccolo infortunio o sporadici contrattempi dovuti per lo più alle asperità del territorio o a problemi logistici. Spesso quella che sembrava la via migliore era invece irta di difficoltà e perigli. Bisognava quindi riprendere i propri passi

