Il rapimento2009, Milano – il giorno del rapimento di Emma Sono le nove di mattina, come indica l’orologio digitale di una farmacia del centro di Milano. “Non ho nemmeno fatto colazione”, si rende conto in quell’istante Valentina. Il suo stomaco, vuoto dalla sera precedente, reclama un riempitivo, ma Valentina non vuole avere – anzi, non può concedersi – nessuna distrazione. “Se entrassi in quel caffè potrei essere costretta a scambiare qualche parola con il barista” considera, accantonando immediatamente l’idea di recarsi nel locale che le sta di fronte. Non è agitata, semplicemente è concentrata sul compito che dovrà eseguire tra poco meno di un’ora ed è ben conscia di non potersi permettere alcun errore. “È un incarico importante, una parte fondamentale dell’operazione e il maestro h

