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1351 Words
Belladonna Si chiedeva quanto lui stesse lottando in questo momento, non potendo reclamare la sua Compagna Donata. Quanto aveva lottato durante la luna piena quando l'aveva rintracciata e poi si era trovato faccia a faccia con lei? Averla rintracciata, sapendo di non poterla reclamare, avendo visto dunque quella lupa che era già segnato e accoppiato con un'altra, Bella scommetteva che quella donna, Carina, aveva avuto molte perplessità a riguardo. Probabilmente era molto arrabbiata, da quanto aveva appena visto, chiaramente non le era piaciuto per niente. Ah! Quel dolore acuto al braccio prima nella giornata, era probabile che fosse Carina che aveva toccato Parker e, per quanto breve fosse stato, lei l'aveva sentito, quel dolore era stato un dolore da tradimento. Quella notte di luna piena non sarebbe stata divertente per lei, e poi il pernottamento in un hotel, e il lungo viaggio qui verso il branco. Quella licantropa era più che arrabbiata per non poter reclamare ciò che era suo, ma Parker, lei sapeva, era un rigoroso osservatore delle regole. Il che era una buona cosa per lei, altrimenti avrebbe potuto trattarla terribilmente nel corso degli anni, e avrebbe potuto segnare e accoppiarsi con quella licantropa durante la luna piena, se non fosse stato un uomo di parola; qualcosa che lei sapeva che lui era effettivamente, e ne era grata, perché probabilmente l'avrebbe uccisa se non fosse stato così. Si scusò con i bambini e si diresse nel suo ufficio, seguita dal suo Beta e Gamma. Sentì la porta chiudersi per mano di Kane, il Beta del branco. "Congratulazioni, Parker." Sorrise, sinceramente felice per lui. "Vedo che hai trovato la tua Compagna Donata dalla Dea." Le annuì, "Sì." Affermò mentre si sedeva dietro la scrivania "quindi dobbiamo parlare, tu ed io." La guardò dritto negli occhi ora. "Perché?" chiese subito "So cosa è, sono stata scelta solo per essere rifiutata da te." Sapeva che quella era la verità, si chiedeva se la sua vecchia Luna volesse che lei lo sapesse e lo sentisse. Punirla per essere nata facendole questo. "Rifiutami Parker, lo accetterò." Gli disse semplicemente. Essenzialmente era stata venduta all'Alfa davanti a lei, non lo amava, neanche il suo lupo amava il suo, il loro legame non era mai cresciuto e fiorito come facevano tutti gli altri. Non sarebbe mai cresciuto, o lei non credeva che lo avrebbe fatto. L'unico momento che passavano insieme era nel suo letto, quando voleva fare sesso, o lei era in calore. Non erano mai usciti per un pasto, non avevano mai festeggiato il loro legame di compagni insieme, lei non aveva nemmeno avuto una Cerimonia di Luna. Era stata annunciata al branco la mattina dopo che era stata marchiata e si era accoppiato con lei e basta. Non era la sua Compagna Donata dalla Dea, e solo quella donna avrebbe avuto tutto di lui, tutte le cose che derivavano dall'essere la sua vera Luna. Parker la stava ora guardando con una leggera disapprovazione in quegli occhi azzurri. Era ancora seduto lì a fissarla, lo faceva da un minuto intero come se si aspettasse una sorta di scoppio da parte sua, pensava lei. Non lo avrebbe fatto, non stava per fare una scenata o provocare un qualche tipo di scompiglio riguardo a questo. Si stagliò lì e lo fissò dritto negli occhi, non capiva davvero perché non avesse semplicemente ammesso quel rifiuto istantaneamente, era per quello che l'aveva convocata nel suo ufficio, e lei lo sapeva, perché aveva portato a casa con sé la sua Compagna Donata dalla Dea. Bella finalmente alzò un sopracciglio verso di lui, quando lui lì seduto continuava a fissarla e a non dire nulla. Scosse leggermente la testa, "Allora lo farò io." Dichiarò semplicemente, "Io, Luna Belladonna Harrington, ti rifiuto Alfa Parker Hartly come mia Compagna." Disse, non le aveva mai dato il suo nome, di nuovo qualcosa riservato solo alla sua Compagna, come lo era anche la Suite Alfa. Era lì da otto lunghi anni, e per tutto quel tempo aveva risieduto nella Suite Luna, di nuovo una clausola nell'alleanza d'accoppiamento; pensò che fosse stata messa da Parker stesso, per assicurarsi che comprendesse il suo ruolo all'interno di questo branco, supponeva. Lei era la sua Luna e l'amica con benefici, non l'amore della sua vita. Dubitava che avesse sentimenti di alcun genere nei suoi confronti, si era chiesta a volte se lui la apprezzasse anche solo come persona. Non parlavano spesso, quindi lei non lo sapeva. Bella sentì che il distacco del legame iniziava da parte sua e serrò i denti contro di esso, continuò a fissare i suoi occhi spalancati al suo improvviso rifiutarlo. Quasi come se non credesse che lei lo avesse detto affatto, "Accettalo." Sospirò dopo 30 secondi che seduto, lì, la fissava semplicemente "Fa male, Parker. Finiscila, per favore." Ancora una volta c'era quella piega sulla sua faccia, anche se ora era più marcata, poi si alzò e annuì verso di lei, "Io, Alfa Parker Hartly, accetto il tuo rifiuto Belladonna Harrington, non sei più la mia Compagna e Luna." Bella sospirò mentre il loro legame si interrompeva completamente, si strinse il petto mentre sentiva che le veniva strappato via. Il ringhio di Freya riecheggiava dentro la sua mente per il dolore che stava provando. Poi sentì un paio di mani sulle sue spalle mentre cominciava a cedere sotto il peso del dolore. Poteva sentire Shannon, il Gamma del branco, lanciare il suo incantesimo su di lei per aiutarla ad alleviare il dolore, e in realtà si rallegrava che fosse lì proprio in quel momento. Faceva male come una cagna, più di quanto pensasse, considerando che il loro legame non era nulla più che semplicemente buon sesso. Non c'era alcun attaccamento emotivo tra loro, quindi non si aspettava che facesse così male. Si inginocchiò e dovette respirare attraverso la sensazione del Marchio di Parker che bruciava via dal suo collo. Ci vollero diversi lunghi e angosciosi minuti, e anche l'incantesimo di Shannon non la stava davvero aiutando con il dolore, anche se poteva sentirlo proiettato su di lei durante tutto il tempo. La sua mano salì a toccarsi il collo istintivamente quando il marchio sparì, non c'era più la filigrana che aveva adornato il suo collo per gli ultimi otto anni, c'erano solo due segni di puntura dove le sue zanne si erano conficcate la prima notte che l'aveva portata qui al suo branco e l'aveva reclamata. Non era più sensibile nemmeno al tatto, non sentiva nulla quando toccava dove una volta aveva portato desiderio. Anche quando lo toccava lei stessa, non rimaneva più nulla in quel preciso momento. I suoi occhi si sollevarono verso di lui, lui aveva una mano stretta saldamente lungo il bordo della scrivania, e un pugno premuto forte contro il petto. Sembrava provare tanto dolore quanto lei. I suoi occhi erano fissati sui suoi, non li lasciarono mai affatto, nemmeno quando lei si rialzò e gentilmente tolse le mani di Shannon dalle sue, dicendo dolcemente "Starò bene, Shannon. Grazie." E sapeva che lo sarebbe stata. "Parker, dovresti andare e reclamare la tua Compagna, risolverà il tuo dolore rapidamente." "E tu?" Chiese, e quasi le sembrava che si preoccupasse per lei. "Starò bene. Capisco la nostra alleanza d'accoppiamento, e la seguirò alla lettera. Kane ed io possiamo risolvere tutto. Dovresti andare e stare con la tua Compagna. Sarà felice che sia tutto finito, e potrai reclamarla, finalmente potrà reclamare ciò che le spetta per diritto dalla Dea." Lui la stava guardando con fare pensieroso ora, non sembrava capire la sua reazione a tutto ciò. Ma finalmente era libera, liberata dal contratto che l'aveva resa solo una delle sue proprietà. Era tutto ciò che lei era per lui, qualcosa che lui possedeva. Ora non lo era più o non lo sarebbe stata nelle prossime 24 ore; era il tempo che aveva per lasciare questo branco. Si voltò verso Kane, il Beta del branco. "Se potresti incontrarmi nell'ingresso tra un'ora, risolveremo tutto come si deve, mentre Parker marchia e si accoppia la sua Compagna." "Sì Lu... Bella." Annui, stava per chiamarla Luna, come aveva già fatto molte volte prima, negli ultimi otto anni.
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