Parker
Per otto anni erano stati uniti l'uno all'altra, e nemmeno una volta Belladonna aveva rivolto a lui sguardi amorevoli. Nemmeno una volta aveva guardato la Stanza Alfa come se volesse starci con lui; mai l'aveva vista neanche solo gettare un'occhiata. Passava di fronte ad essa come se non esistesse per lei.
Belladonna, la sua compagna da otto anni, gli stava di fronte e ancora non provava nulla per lui. Oggi indossava un set pulito per divisa. Anche se gli sembrava leggermente stropicciata, come se ci avesse fatto un sonnellino. Non sarebbe rimasto affatto sorpreso se fosse stato così. Spesso rimaneva fino a tarda notte in ospedale. Dormiva lì alcune notti quando c'erano molti neonati da far nascere.
Anche ora, stando nel suo ufficio, si aspettava qualche tipo di reazione da lei; a lui che portava a casa la sua Compagna donata dalla Dea. Ma non aveva nemmeno battuto ciglio vedendo Carina entrare nella residenza del branco con lui o stare lì accanto a lui, o vedendo Carina cercare di toccarlo in modo possessivo, proprio lì nel vestibolo della residenza con tutti che vedevano.
Sapendo quello che lei era per lui, e Belladonna lo sapeva, non aveva mai camminato accanto a una donna in quel modo se non per farsi accompagnare a un ballo di accoppiamento con lui, e Carina, era vestita a festa, per presentarsi al meglio al branco all'arrivo. Aveva impiegato quasi un'ora e mezza per prepararsi nella stanza d'albergo stamattina, cosa che lo aveva infastidito molto, doverla aspettare così. Aveva cose da fare e posti da raggiungere.
Belladonna non disse niente nel vederla con lui, non disse nemmeno niente quando poi aveva mandato Carina dal suo Delta e aveva chiesto a Belladonna di entrare nel suo ufficio. No, si era solo congedata gentilmente dai bambini con cui stava seduta; probabilmente stava giocando con loro, lui l'aveva vista farlo in molte occasioni.
Non l'aveva mai trattata male, la rispettava e desiderava il corpo di quella dannata donna più di quanto gli fosse permesso di averla. Si era trattenuto da lei perché lei non aveva alcun sentimento per lui. Non voleva un cucciolo con lui, sentirlo è stato doloroso, ed era stato arrabbiato per una settimana.
Stavano insieme da cinque anni quando aveva dovuto inghiottire il rospo e finalmente aveva sollevato la questione. Aveva pensato che cinque anni di lui che la trattava gentilmente, rispettosamente, e riconoscendo il suo ruolo di Luna avrebbe fatto capire a lei che lavoravano bene insieme. Chiaramente no, e non gli era piaciuta per nulla la risposta che aveva ricevuto.
Anche ora, poteva vedere dopo otto anni insieme, che non significava assolutamente niente per lei. Non capiva perché il suo lato del legame di compagna non crescesse e non si sviluppasse in alcun modo. Non voleva pronunciare questo rifiuto, lei era una Luna incredibile, intelligente, forte e bellissima, con lunghi capelli castano cioccolato ondulati, che in quel momento erano raccolti in un disordinato chignon sulla cima della testa. Stava lavorando nell'ospedale del branco, ma ciò non diminuiva affatto la sua bellezza.
Di solito li teneva sciolti, e le cadevano sulle spalle o lungo la schiena in una bella cascata ondulata. Aveva occhi blu brillanti che potevano brillare come l'oceano a volte e una bocca molto baciabile.
Tutto il branco le voleva bene, lei aveva imparato tutto su di loro nel corso degli anni, si occupava di tutti i doveri da Luna, era non solo la sua Luna, ma un brillante dottore del branco. Amava i bambini, li faceva diventare raggi di sole stando con loro, e sorrideva quando li guardava; pura gioia nei suoi occhi blu. Era contagioso vedere il suo sorriso.
Aveva sempre un sorriso per i piccoli. Non riusciva a capire perché non avessero avuto cuccioli. Sarebbe stata una grande madre, e lui lo sapeva. I loro figli sarebbero stati amati e adorati da lei. Non una sola volta negli ultimi otto anni l'aveva vista alzare la voce nemmeno a un piccolo, nemmeno a un adolescente.
Lei sembrava un po' esasperata a volte, quando portava quei ripetuti trasgressori nel suo ufficio da Luna, per essere redarguiti dalla loro Luna per esserse stati coinvolti in risse, ma non urlava mai. Aveva un animo gentile con tutti.
Non aveva nemmeno discusso per essere accoppiata con lui, era rimasta lì nell'ufficio di suo padre a soli 19 anni, inesplorata da nessuno nel suo branco, lui le aveva preso la verginità, lei non sapeva nemmeno come baciare. Molto insolito per una femmina di sangue alfa di 19 anni.
Era rimasta lì nell'ufficio di suo padre e non aveva detto niente a nessuno nella stanza, mentre discutevano su quella Alleanza d'Accoppiamento, sulle clausole voleva lui, cosa voleva il padre per lei. Non aveva detto niente nella sua auto durante il tragitto verso il branco, stava seduta e guardava fuori dal finestrino tutto il tempo.
Niente finché lui l'aveva iniziata nel suo branco, finché lui si era tagliato la mano e poi la sua, e aveva premuto le loro mani insieme, e le aveva chiesto, da suo nuovo Alfa, di giurare fedeltà a lui e al suo branco. Non lo aveva nemmeno veramente guardato fino a quel momento, solo una volta nell'ufficio di suo padre. Ricordava quel giorno qui nel suo ufficio, lei aveva guardato le loro mani, aveva preso un lungo respiro e poi semplicemente lo aveva accettato come suo nuovo Alfa.
Era stata la prima volta che l'aveva sentita parlare. La sua voce era morbida anche per le sue orecchie allora, sapeva a suo malincuore della sua riluttanza sull'Alleanza d'Accoppiamento, e sapeva che era insoddisfatta. Shannon gli aveva detto attraverso il collegamento mentale 'Lei è infelice, ma rassegnata, non discuterà o combatterà riguardo al Marchio e l'Accoppiamento con te.' E non lo aveva fatto.
Lui stesso sapeva che non era mai stata con nessuno. Il suo stesso padre glielo aveva detto, e Shannon glielo aveva confermato, lei era nervosa per il fatto di non sapere cosa fare a letto. Lui era più che esperto, quindi non era davvero un problema, e non l'aveva Accoppiata fino a quando entrambi non si erano marchiati a vicenda. Avrebbe ridotto il dolore per lei e lo sapeva. Non aveva neanche affrettato l'opera, si era preso il suo tempo e aveva cercato di prendersi cura di lei, procurarle piacere, e dimostrarle che non l'avrebbe presa a martellate, e che non voleva farle male.
Ora sentirla congratularsi con lui, gli era sembrato molto strano, e le orecchie di Vex s'erano abbassate sulla testa, l'irritazione scivolava direttamente via dal suo essere alla sua parole, lei lo pensava davvero, era nel tono della sua voce. Era davvero felice per lui, sembrava. La loro compagna li confondeva senza fine. Se fosse entrata in questa residenza del branco trascinando con sé un Compagno donato dalla Dea, probabilmente avrebbe cercato di staccare la testa di quell'uomo. Sarebbe stato molto arrabbiato nel vedere un altro che toccava ciò che era suo.
Ma no, lei gli sorrise direttamente, il sorriso perfettamente felice che aveva quando guardava i bambini, la vera felicità lì in superficie non solo perché la vedeva lui, ma sapeva che era effettivamente così, che lei fosse davvero felice per lui in quel preciso momento; che aveva trovato la sua Compagna donata dalla Dea.
Vex voleva ringhiare contro di lei per la rabbia di vederla così felice per lui che veniva donato a un'altra, ma si girò e si allontanò verso il retro della sua mente, 'Non dire nulla.' ringhiò a Parker e si sdraiò nella sua mente per guardarla da lì. Era stata accoppiata dal suo lupo sotto forma umana tanto quanto era stata accoppiata da Parker stesso. Entrambi erano affezionati a lei e entrambi la desideravano.
Il suo lupo era irritato tanto quanto Parker in questo momento, poteva essere così maledettamente felice per loro, ma non era ciò che voleva vedere da lei; per niente. Lei e Carina erano due persone molto diverse per quanto avesse visto finora. Belladonna era la migliore delle due, e lo sapeva.