Scelta, solo per essere rifiutata

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Parker

Parker era lì seduto a quel tavolo fissando diritto la sua Compagna donata dalla Dea. Sapeva che avrebbe dovuto essere tutto per lei, o desiderare di esserlo. Poteva sentirla e sapeva che toccarla avrebbe emesso anche quelle scintille del legame del compagno, che lo avrebbero aiutato a creare un bisogno lussurioso in lui.

Ma in realtà era infelice del suo atteggiamento proprio in quel momento, le stesse parole che aveva appena detto, 'Non mi importa di quelle regole'. Lo disturbavano enormemente. Era uno abituato a seguire tutte le regole, farlo, manteneva la pace. Manteneva lui e i suoi branchi fuori dai guai, e farlo avrebbe potuto perfino prevenire le guerre dall'accadere.

Questa lupa che era la sua Compagna donata dalla Dea, adesso sapeva, non sembrava avere gli stessi valori che lui aveva; quello poteva essere un grande problema. Poteva vedere che avrebbero litigato in determinati momenti. Accidenti, stavano praticamente litigando proprio in quel preciso momento, lì nella sala da pranzo del branco di fronte ai membri del branco che erano lì a pranzo, probabilmente ascoltando tutto ciò che veniva detto.

Poteva vedere tutti loro guardarlo e adesso lei, perché stava esprimendo molto chiaramente chi era per lui ed era completamente incurante delle regole, delle sue clausole di uscita all'alleanza con la sua ex Luna. Non si preoccupava di come potesse sentirsi anche se sapeva che aveva appena subito un rifiuto.

Lei, proprio in quel preciso momento, gli stava mostrando che sembrava contare solo ciò che sentiva lei. Dov'era la compassione per il proprio Compagno, non sembrava averne affatto, e capiva che doveva essere difficile per lei sapere che aveva una Luna. Ma era anche una lupa e avrebbe dovuto capire che gli Alfa a volte prendono Compagne Scelte, per prevenire guerre; era quello che le aveva detto. Il vincolo di coppia tra lui e Belladonna era un affare del branco per prevenire una guerra tra lui e un altro branco.

Parker pensava che fosse arrabbiata perché quando l'aveva rintracciato olfattivamente, lui aveva già una Compagna, e lei non aveva capito come fosse possibile, perché era la sua Compagna donata dalla Dea, quindi nella sua mente avrebbe dovuto essere ancora senza legami. Non le andava molto bene.

Non con lei o suo padre per quello che conta, entrambi avevano chiesto con enfasi cosa diavolo stesse succedendo. Aveva semplicemente dichiarato "Ho una Compagna per un patto di accoppiamento", era la verità, il problema. Quando aveva richiesto quell'accordo di base, conoscerla, non un patto di accoppiamento con Carina, neanche quello era andato molto a genio.

Anche se era stato onesto perché aveva dichiarato schiettamente ciò che aveva visto di Carina a quel ballo di accoppiamento. Sembrava non avere le qualità di Luna che lui cercava. Suo padre aveva ringhiato contro di lui e Carina lo aveva guardato incredula, e gli urlò dritto contro "Non mi conosci."

A cui lui aveva annuito appena e poi aveva dichiarato, “Ecco perché un patto per conoscerti.” Era un accordo di base in cui lei avrebbe vissuto all'interno del branco per un mese, per vedere se potessero andare d'accordo, per vedere se sarebbe stata una buona Luna, lo aveva formulato: "Se avrebbe trattato tutti i membri del branco con rispetto, compresi gli omega."

Doveva essere cauto. Era un Alfa di un conglomerato di branchi di lupi, non solo un branco, ma molti sotto il suo comando sparsi per lo stato, e la maggior parte sapeva di lui e di quanto fosse ricco. Quindi, la pazienza e l'osservazione erano fondamentali per lui.

Quelle stesse parole che aveva scelto con pieno proposito avevano fatto inarcare le sopracciglia a Carina. Aveva molti dubbi ma era disposto a darle il beneficio del dubbio allo stesso tempo, visto che era la sua Compagna donata dalla Dea e un Alfa non dovrebbe rifiutare qualcuno senza una causa legittima.

Suo padre gli aveva dichiarato dopo averla vista uscire dall'ufficio “Alfa Parker, ammetto di aver viziato la mia bambina un po', probabilmente troppo. Lei è la mia unica figlia. È una brava ragazza, cresciuta solo da me. Sua madre è morta quando era molto piccola.

“Per favore, dalle un'opportunità. È forte e bella, e sarà una buona Luna, ne sono sicuro. Solo…” l'uomo sospirò leggermente e aveva alzato le spalle, “Deve essere dura sottomettersi a te, direi, è molto dominante e, a causa del mio vizio nei suoi confronti, è molto abituata a ottenere tutto ciò che vuole. Questo è per colpa mia.”

Aveva visto praticamente di tutto nella vita quando si trattava di membri classificati capricciosi e indisciplinati, maschi e femmine, aveva persino visto che una Dea-Donata poteva cambiare del tutto le loro vite. Quindi, era possibile che Carina potesse davvero cambiare, una volta che fosse stata Marchiata e Accoppiata con lui.

Probabilmente alcuni di questi atteggiamenti che stava avendo ora, e aveva avuto da quando si erano rintracciati olfattivamente, erano dovuti al fatto che era già reclamato da un'altra persona, e lei era semplicemente molto infelice per questo. Probabilmente avrebbe avuto questo atteggiamento fino a quando Belladonna non fosse del tutto fuori dal branco.

Solo allora avrebbe potutp davvero rilassarsi. È molto probabile che abbia dato un'occhiata a Belladonna e l'abbia vista come una minaccia al suo status di sua Compagna; e aveva ragione. Non aveva mai detto nulla di brutto o umiliante su Belladonna, per tutto il tempo che erano stati in viaggio verso casa. Carina gli aveva risposto due volte durante il tragitto qui “La ami?” Ed era stata molto arrabbiata quando gli aveva fatto quella domanda.

Lui l'aveva guardata e non aveva detto nulla di che; come risposta alla domanda, aveva dichiarato tranquillamente “Non mi piace il tuo atteggiamento. Non tollererò che mi venga urlato contro, neanche da te Carina. Ti ho spiegato la situazione.” E l'aveva fatto. Lei semplicemente rifiutava di accettarlo, o non voleva credergli, supponeva. Si chiedeva se pensasse che avesse mentito al riguardo.

“Mostrami un po' in giro.” Dichiarò Carina e si alzò.

“Che ne dici di chiedermelo gentilmente, sono l'Alfa, Carina. Non hai il diritto di comandarmi.”

“Sono la tua compagna e pari. Posso dirti…” Stava gridandogli contro.

Parker la interruppe alzandosi bruscamente a sua volta, la sua sedia si rovesciò sbattendo a terra. “Non sei la mia pari a meno che io non ti reclami, e finora, non sto vedendo nulla in te che mi faccia desiderare di reclamarti. Non sei diversa da come eri al ballo di accoppiamento.

“Non ti reclamerò e ti marchierò, non ti renderò la mia Luna di questo branco se non penso che sarai gentile con i membri del mio branco.” Dichiarò. “Dovresti controllare il tuo atteggiamento.” E poi l'aveva lasciata lì, si era allontanato da lei, non poteva fare i conti con lei proprio in quel preciso momento.

Tutto ciò che desiderava davvero era essere solo, e lo sapeva, lei non stava in alcun modo contribuendo ad alleviare il suo dolore, come la presenza di una compagna dovrebbe fare. Gli stava solo mostrando che avrebbe dovuto respingere la sua Compagna donata dalla Dea e non aver mai detto a Belladonna di averla trovata. Se l'avesse fatto, Belladonna sarebbe ancora la sua Compagna e Luna in questo preciso momento. Accidenti, sarebbero lì in alto nella sua suite completamente nudi, e sarebbe estremamente felice, facendo l'amore con la donna che realmente amava.

Doveva scrollarsi di dosso tutto ciò, non ci sarebbe stato più nulla di tutto ciò, Belladonna non era più sua. Era libera di stare con chiunque avesse voluto da qui in avanti, sarebbe partita da questo branco in 24 ore, e lui non poteva neanche chiederle dove stesse andando. Non sapeva nemmeno se lei sapeva dove stesse andando.

Aveva un piano o sarebbe solo partita e sarebbe tornata al suo branco di origine? Ci pensò su. L'alleanza stabiliva che non avrebbe mai dovuto tornare a quel branco, e che loro non sarebbero mai venuti qui. Che Belladonna avrebbe trovato un altro branco in cui andare dopo che il rifiuto fosse stato emesso. Non poteva tornare a casa da suo padre. Era strano, non ci aveva pensato allora. Lo faceva solo ora perché voleva sapere che lei sarebbe stata al sicuro.