Capitolo 6: Il Ritiro nel Retrobottega e la Passione Scatenata

341 Words
Sergio afferrò la mano di Daniele con decisione, guidandolo attraverso un passaggio nascosto dietro a una libreria scorrevole che conduceva al retrobottega del negozio. Lì, in un angolo avvolto da semi- oscurità, un piccolo divanetto di velluto rosso accoglieva pezzi preziosi, circondato da maschere tribali e statuette inquietanti, oggetti che sembravano respirare con un’energia propria. L’atmosfera cambiò ancora, fitta di tensione e desiderio, come se quei confini fuori dal mondo reale permettessero a Daniele di abbandonare ogni censura. Sergio si inginocchiò davanti a lui, lo sguardo fisso pieno di quella promessa che aveva illuminato tutta la stanza fin dal loro incontro. "Senti come vibra l’energia in questa stanza?" sussurrò, la voce morbida e avvolgente. "Tutti questi oggetti hanno assistito a momenti di passione, di dolore, di vita intensa. Ma tu non li hai mai vissuti veramente." Daniele si sentiva vulnerabile e aperto come non mai, l’energia di Sergio che sembrava penetrare fino all’anima, scardinando muri di freddezza e solitudine costruiti negli anni. "Smettila di parlare," gemette, la voce malinconica e carica di bisogno, mentre tirava Sergio verso di sé con un impeto disperato. Il divano divenne un’isola di calore, mentre i loro corpi si univano con una forza e una dolcezza al contempo. I baci di Sergio si facevano profondi, le mani percorrevano ogni curva, ogni piega, ogni segreto custodito nella pelle di Daniele. Lui restituiva con uguale intensità, bramoso di sentire quel calore umano, quella vita vera che tanto gli era mancata. Le parole di Sergio si fecero sussurri antichi, incantazioni senza lingua, melodie che vibravano direttamente nei nervi, facendo tremare Daniele fino al midollo. L’oscurità del retrobottega sembrava dissiparsi, mentre la passione prendeva possesso di tutto, illuminando anche i souvenir della morte sparsi intorno a loro con una luce nuova, più viva e meno temibile. In quel momento, Daniele comprese che non era mai stato solo, che nonostante gli oggetti avessero raccontato storie di solitudine, ora quell’energia poteva essere condivisa, trasformata, riscattata. La loro unione non era solo fisica, ma un balsamo per ferite antiche, un inizio di rinascita.
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