Capitolo 8: L'Unione Definitiva

1879 Words
Il palazzo dell'Università di Bologna si ergeva imponente nella nebbia mattutina quando Antonio e Fabio si avvicinarono all'ingresso principale. Fabio indossava il suo miglior completo accademico, ma i simboli dorati sulla sua pelle brillavano tenuemente attraverso la camicia bianca, visibili solo a chi sapeva dove guardare. Antonio camminava al suo fianco con l'eleganza naturale di sempre, ma i suoi occhi scuri erano tesi per la preoccupazione. "Sei sicuro di questo?" chiese Fabio per l'ennesima volta, stringendo la cartella che conteneva la sua versione ufficiale degli eventi: un periodo di ricerca intensiva presso archivi privati, documentato con lettere falsificate che Antonio aveva creato usando antiche arti di persuasione. "Sono sicuro di noi," rispose Antonio, fermandosi per un momento per prendergli la mano. "Qualunque cosa accada là dentro, affronteremo le conseguenze insieme." L'ufficio del Rettore era esattamente come Fabio lo ricordava: austero, pieno di libri accademici e ritratti di illustri predecessori. Ma ora, dopo mesi passati tra tomi magici e conoscenze proibite, quei volumi gli sembravano incredibilmente limitati, come se contenessero solo frammenti di una verità molto più vasta. Il Professor Benedetti era presente alla riunione, il suo viso rugoso che si illuminò quando vide Fabio entrare. I loro occhi si incontrarono per un momento, e il professore anziano sorrise impercettibilmente, come se sapesse esattamente dove Fabio aveva trascorso i mesi precedenti. "Professor Marchetti," iniziò il Rettore, il tono formale ma non ostile. "La sua assenza prolungata ha creato... complicazioni. Gli studenti del suo corso sono rimasti senza docente per settimane." Fabio presentò la sua spiegazione con la sicurezza che aveva acquisito mesi di pratiche magiche, descrivendo ricerche negli archivi Vaticani, scoperte che richiedevano verifiche immediate, urgenze accademiche che non permettevano comunicazioni tempestive. Le lettere falsificate di Antonio erano perfette, impeccabili nei dettagli. "Comprendo le urgenze della ricerca," disse il Rettore dopo aver esaminato i documenti. "Ma il protocollo esiste per una ragione, Professore. Non possiamo permettere che i nostri docenti spariscano senza traccia, indipendentemente dalle loro scoperte." Fu allora che successe qualcosa di inaspettato. Il Professor Benedetti si schiarì la gola e parlò per la prima volta dall'inizio della riunione. "Signor Rettore, se posso permettermi," disse con voce ferma. "Il Professor Marchetti è uno dei nostri ricercatori più brillanti. Le sue... esplorazioni di archivi privati hanno sempre prodotto risultati eccezionali. Forse dovremmo considerare di formalizzare questo tipo di ricerche indipendenti." Fabio guardò il suo ex mentore con gratitudine e sorpresa. Benedetti continuò, il suo sguardo che si spostava brevemente su Antonio, che era rimasto in silenzio vicino alla porta. "Inoltre," aggiunse Benedetti, "credo che il Professor Marchetti abbia trovato un partner di ricerca che potrebbe essere molto prezioso per la nostra università. Forse sarebbe il caso di esplorare collaborazioni... innovative." Il Rettore guardò Antonio con interesse rinnovato. "E voi sareste?" "Antonio Rossi," rispose con la sua voce profonda e sicura. "Custode di archivi storici privati. La mia famiglia conserva documenti che risalgono al Rinascimento, molti dei quali potrebbero essere di estremo interesse accademico." Quello che seguì fu una negoziazione delicata e complessa. Antonio, con una maestria che lasciò Fabio senza parole, presentò una proposta rivoluzionaria: aprire selettivamente alcuni degli archivi della sua famiglia alla ricerca accademica, sotto la supervisione congiunta sua e di Fabio. Una cattedra speciale in "Studi su Archivi Privati Rinascimentali", che avrebbe permesso a Fabio di mantenere la sua posizione universitaria mentre espandeva i confini della ricerca tradizionale. "Naturalmente," disse Antonio con un sorriso sottile, "alcuni documenti richiederebbero... discrezione particolare. Non tutti i testi storici sono adatti alla consultazione generale." Il Rettore, evidentemente intrigato dalle possibilità di accesso ad archivi privati precedentemente inaccessibili, accettò di considerare la proposta. La riunione si concluse con Fabio che otteneva un congedo speciale per sviluppare il progetto, e la promessa di una decisione definitiva entro un mese. Mentre uscivano dall'università, Fabio si sentiva come se stesse camminando su una nuvola. "Non posso credere che abbia funzionato," disse, afferrando il braccio di Antonio. "Sei stato incredibile là dentro." "Quattordici generazioni di diplomazia familiare," sorrise Antonio. "Mio nonno diceva sempre che il segreto per proteggere la magia è farla sembrare perfettamente normale." "Benedetti sapeva," disse Fabio improvvisamente. "Il modo in cui ti guardava, le cose che diceva... sapeva esattamente dove sono stato." Antonio annuì. "È stato uno dei nostri visitatori più frequenti negli anni. Non ha mai cercato di rubare o sfruttare i testi, solo di comprendere. È così che ho saputo di te, ricordi? Mi aveva parlato di un suo studente brillante che aveva la stessa fame di conoscenza proibita." Fabio si fermò improvvisamente, realizzando l'implicazione di quelle parole. "Vuoi dire che... tutto questo era pianificato? Che Benedetti voleva che ci incontrassimo?" "Non pianificato," corresse Antonio. "Ma sperato. Lui vedeva la tua insoddisfazione per i limiti della ricerca accademica. E io... io ero disperatamente solo." Prese le mani di Fabio, guardandolo negli occhi. "Ma anche se ci ha messi sulla stessa strada, quello che è successo tra noi è reale. È nostro." Quella sera, di ritorno alla libreria, celebrarono il successo della giornata con una cena intima nel terrazzo segreto. Ma mentre brindavano al loro futuro, entrambi sentivano che qualcosa stava per cambiare. L'energia nella libreria era diversa, più intensa, come se i libri stessi stessero preparando qualcosa di importante. Fu il Codex Umbrarum a dare loro la risposta. Si aprì spontaneamente durante la cena, le sue pagine che si voltarono fino a rivelare un'illustrazione che nessuno dei due aveva mai visto prima: due figure unite non solo dal desiderio, ma da simboli di potere che li legavano l'uno all'altro e ai libri stessi in un triangolo perfetto di connessione magica. "È un rituale di unione permanente," sussurrò Antonio, leggendo le rune antiche che circondavano l'immagine. "Qualcosa che va oltre il matrimonio umano. È.… è un legame delle anime." Fabio guardò l'illustrazione con occhi spalancati. "Cosa significa esattamente?" "Significa che le nostre anime diventerebbero una sola, legate per tutta l'eternità. I nostri poteri magici si unirebbero permanentemente, i nostri destini diventerebbero indivisibili." Antonio esitò, guardando Fabio con intensità. "Ma significa anche che non potremmo mai più essere separati. Nemmeno dalla morte." Il silenzio che seguì fu carico di implicazioni. Fabio guardò l'uomo che amava, poi i libri che lo circondavano, poi di nuovo l'illustrazione che prometteva un'eternità insieme. "Tu lo vorresti?" chiese finalmente. "Un legame così assoluto?" "Con te?" Antonio sorrise, quel sorriso che faceva sciogliere il cuore di Fabio. "Farei qualsiasi cosa per garantire che restiamo insieme per sempre. Ma devi essere sicuro. Una volta compiuto il rituale, non si può tornare indietro." Fabio si alzò, camminando verso la finestra che si affacciava su Bologna. Poteva vedere le luci della città, la vita normale che scorreva sotto di loro. Poi si voltò a guardare la libreria, i libri che sussurravano dolcemente, l'uomo che lo guardava con amore infinito negli occhi. "Sono sicuro," disse, la voce ferma e chiara. "Sono più sicuro di questo che di qualsiasi altra cosa nella mia vita. Ti amo, Antonio. Amo questa vita che abbiamo costruito insieme. E se c'è un modo per garantire che durerà per sempre, voglio farlo." Antonio si alzò, avvicinandosi con movimenti fluidi che sembravano una danza. "Il rituale deve essere compiuto nel cuore della magia più potente della libreria. Nella camera dove custodisco i testi più pericolosi." "Stanotte?" chiese Fabio. "Se sei pronto. Il Codex ha scelto questo momento per rivelarci il rituale. I libri sanno quando il tempo è giusto." Quella notte, nella camera segreta dove erano custoditi i grimori più potenti, Antonio e Fabio si prepararono per il rituale che avrebbe legato le loro anime per l'eternità. Antonio tracciò simboli complessi sul pavimento di pietra con una sostanza che brillava di luce propria, mentre Fabio accese candele disposte secondo uno schema che sembrava riflettere le costellazioni. "Una volta iniziato," disse Antonio, prendendogli le mani al centro del cerchio magico, "il rituale ci trasformerà entrambi. Diventeremo qualcosa di più di umano, qualcosa di meno mortale. Sei davvero pronto per questo?" "Sono nato pronto per questo," rispose Fabio, chinandosi per un bacio che sapeva di promesse eterne. "Sono nato per amare te." Il rituale iniziò con parole pronunciate in una lingua più antica del latino, più profonda del greco. I simboli sul pavimento iniziarono a brillare, proiettando luce dorata che li avvolse come un mantello magico. Fabio sentì immediatamente l'energia di Antonio mescolarsi alla sua, i loro poteri magici che si univano e si moltiplicavano. Ma fu quando si spogliarono e si unirono fisicamente al centro del cerchio che la vera magia iniziò. Non era solo passione fisica: era un'unione spirituale che trascendeva ogni confine. Fabio sentì l'anima di Antonio fondersi con la sua, i loro ricordi che si intrecciavano, i loro cuori che battevano in perfetta sincronia. Antonio si muoveva dentro di lui con una dolcezza che andava oltre ogni precedente esperienza, ogni movimento che approfondiva il legame magico che si stava formando tra loro. Intorno a loro, i libri più potenti della libreria iniziarono a brillare, la loro energia antica che benediceva e alimentava il rituale. "Ti sento," gemette Fabio, non solo riferendosi alla sensazione fisica ma alla presenza dell'anima di Antonio che si espandeva dentro la sua. "Ti sento in ogni parte di me." "E io te," sussurrò Antonio, le lacrime che scivolarono sulle sue guance mentre il culmine si avvicinava. "Sei in ogni battito del mio cuore, in ogni respiro che prendo." Quando raggiunsero l'orgasmo insieme, l'esplosione di piacere si trasformò in qualcosa di molto più potente. Un'ondata di energia magica pura esplose dal loro centro, attraversando ogni libro, ogni pagina, ogni parola della libreria. I simboli dorati sui loro corpi si unirono, creando una mappa complessa di connessioni che li legava non solo l'uno all'altro, ma all'essenza stessa della magia che custodivano. Per un momento, Fabio perse completamente il senso di dove finiva lui e iniziava Antonio. Erano una sola entità, un'unica anima divisa in due corpi, uniti da un amore che era diventato forza magica pura. Quando la luce si attenuò e tornarono alla consapevolezza normale, giacevano abbracciati al centro del cerchio, i loro corpi che ancora tremavano per l'intensità di quello che avevano condiviso. Ma qualcosa era cambiato fondamentalmente. Fabio poteva sentire i pensieri di Antonio come se fossero i suoi, poteva percepire le sue emozioni come se scaturissero dal suo stesso cuore. "È fatto," sussurrò Antonio, la voce piena di meraviglia e amore infinito. "Siamo uniti per sempre, amore mio. Nemmeno la morte potrà separarci ora." Fabio si sollevò per guardarlo negli occhi, vedendo in essi il riflesso della propria anima. "Come mi sento diverso. Più completo. Come se fossi finalmente diventato chi ero destinato a essere." "Perché ora siamo chi eravamo destinati a essere," sorrise Antonio, baciandolo teneramente. "I custodi perfetti, uniti nell'amore e nella magia per proteggere i segreti del mondo." Mentre si rivestivano nella luce dorata che continuava a emanare dai libri benedetti, entrambi sapevano che la loro trasformazione era completa. Non erano più Antonio Rossi e Fabio Marchetti. Erano diventati qualcosa di nuovo, di eterno, di magico. Erano diventati i Custodi Uniti, legati da un amore che aveva trasceso ogni barriera umana per diventare esso stesso una forza di protezione per i segreti più profondi dell'umanità. E nel loro cuore unito, sapevano che il loro amore avrebbe protetto quella libreria e i suoi tesori per tutte le eternità a venire.
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