Capitolo 9: I Nuovi Custodi

1526 Words
I primi raggi del sole filtravano attraverso le antiche finestre della libreria, illuminando due figure che dormivano ancora abbracciаtе nel letto che ora condividevano permanentemente. Ma anche nel sonno, Antonio e Fabio non erano mai veramente separati: i loro sogni si intrecciavano come le loro anime, creando visioni condivise di futuri possibili e passati dimenticati. Fabio si svegliò per primo, come aveva iniziato a fare da quando il rituale aveva unito le loro essenze. Poteva sentire il battito regolare del cuore di Antonio sincronizzato con il suo, poteva percepire i suoi sogni che si dissolvevano dolcemente nella veglia. Non c'era più bisogno di parole per comunicare i sentimenti più profondi: si scambiavano emozioni attraverso il legame dorato che brillava tenuemente sotto la loro pelle. Buongiorno, amore mio, pensò, e immediatamente sentì la risposta calda e divertita di Antonio risuonare nella sua mente. Buongiorno, custode del mio cuore, rispose Antonio senza aprire gli occhi, un sorriso che curvava le sue labbra. Hai dormito bene? Ho sognato di biblioteche infinite, pensò Fabio, accoccolandosi più vicino al corpo caldo di Antonio. E in ogni sogno, c'eri tu. Nei due mesi trascorsi dalla loro unione magica, avevano scoperto che il loro legame andava ben oltre quello che avevano immaginato. Non solo condividevano pensieri ed emozioni, ma i loro poteri magici si erano moltiplicati esponenzialmente. Fabio poteva ora percepire l'essenza di ogni libro nella libreria, sentire i loro sussurri come una sinfonia costante di conoscenza. Antonio aveva sviluppato la capacità di vedere il futuro attraverso gli occhi di Fabio, di comprendere come le decisioni del presente avrebbero influenzato le generazioni a venire. La riunione universitaria è oggi, gli ricordò Antonio, alzandosi finalmente e stiracchiandosi come un felino elegante. I simboli dorati sui suoi muscoli si mossero con lui, creando modelli ipnotici che facevano sempre perdere la concentrazione a Fabio. Lo so, rispose Fabio, ma la sua mente non era sulla riunione. Era concentrata su come la luce del mattino accarezzava il corpo di Antonio, su come ogni movimento di quell'uomo magnifico risvegliasse desideri che non sembravano mai completamente soddisfatti. Ma prima... Antonio si voltò verso di lui con un sorriso che prometteva peccati deliziosi. Prima cosa, professore? Invece di rispondere a parole, Fabio si alzò e raggiunse Antonio, premendo il proprio corpo contro il suo in un abbraccio che era tanto spirituale quanto fisico. I loro simboli magici reagirono immediatamente al contatto, brillando più intensamente e creando una rete di connessioni luminose tra i loro corpi. Ti amo, pensò Fabio, e quelle parole risuonarono tra loro con la forza di un incantesimo. Ti amo anch'io, rispose Antonio, chinandosi per un bacio che sapeva di eternità. Per sempre e oltre. Il loro amore fisico era cambiato dopo il rituale. Ogni carezza era amplificata dal loro legame magico, ogni bacio diventava una condivisione di anime oltre che di corpi. Quando Antonio prese Fabio tra le braccia, sollevandolo facilmente per posarlo sul letto, entrambi sentirono l'eco del piacere dell'altro moltiplicare il proprio. Sei così bello, pensò Antonio, mentre le sue labbra esploravano il collo di Fabio, lasciando una scia di baci che facevano brillare i simboli dorati sulla sua pelle. Fabio si arcuò sotto le carezze, le sue mani che esploravano il corpo familiare ma sempre sorprendente di Antonio. Conosceva ogni muscolo, ogni cicatrice, ogni punto sensibile, ma attraverso il loro legame magico poteva anche sentire come le sue carezze venivano percepite, creando un ciclo infinito di piacere condiviso. Quando Antonio si unì a lui, penetrandolo con la dolcezza appassionata che caratterizzava ogni loro incontro, Fabio sentì non solo il proprio piacere ma anche quello di Antonio, le sensazioni che si moltiplicavano fino a diventare quasi insostenibili nella loro intensità. Sento tutto, gemette mentalmente, aggrappandosi alle spalle di Antonio mentre il ritmo dei loro corpi creava una musica antica quanto il mondo. Sento il tuo piacere, il mio, qualcosa di più grande di entrambi. È il nostro amore, rispose Antonio, i suoi movimenti che si facevano più urgenti mentre si avvicinavano al culmine. È la forza che protegge tutto questo. Intorno a loro, i libri reagirono alla loro passione. Le pagine frusciano dolcemente, le parole magiche brillarono più intensamente, come se la libreria stessa stesse celebrando l'amore dei suoi custodi. Quando raggiunsero l'orgasmo insieme, l'esplosione di energia magica attraversò ogni volume, ogni pergamena, ogni segreto custodito in quello spazio sacro. Rimasero abbracciati per lungo tempo dopo, i loro corpi ancora uniti, i cuori che battevano in perfetta sincronia. Era in momenti come questi che Fabio capiva veramente cosa significasse essere uniti per l'eternità: non solo per sempre, ma più profondamente, più completamente di quanto due esseri umani normali potessero mai sperare di essere. Dovremmo prepararci, disse finalmente Antonio, ma senza muoversi dalle braccia di Fabio. Ancora cinque minuti, implorò Fabio, stringendolo più forte. Il mondo può aspettare ancora cinque minuti. …. L'Università di Bologna non era mai stata così accogliente. Quando Antonio e Fabio arrivarono per la riunione decisiva, furono accolti non solo dal Rettore e dal Professor Benedetti, ma da un'intera commissione che aveva esaminato la loro proposta. "Professor Marchetti, Signor Rossi," iniziò il Rettore con un sorriso che non aveva mostrato durante il loro primo incontro. "La vostra proposta ha suscitato un interesse considerevole. L'accesso ad archivi privati rinascimentali di tale importanza rappresenterebbe un'opportunità unica per la nostra università." Fabio sentì un'ondata di sollievo attraverso il legame che lo univa ad Antonio. Avevano preparato questa presentazione insieme, coordinando ogni dettaglio attraverso la loro connessione mentale. "Tuttavia," continuò il Rettore, "ci sono alcune condizioni che dobbiamo discutere." Quello che seguì fu un negoziato complesso ma soddisfacente. L'università avrebbe creato una cattedra speciale in "Studi su Archivi Storici Privati", con Fabio come titolare e Antonio come consulente esterno. Avrebbero avuto completa autonomia nella selezione dei documenti da rendere pubblici, con l'università che rispettava la necessità di "discrezione particolare" per alcuni testi. "Ci sarà, naturalmente, un supervisore accademico," disse il Rettore. "Il Professor Benedetti ha espresso interesse per il ruolo." Benedetti sorrise con i suoi occhi saggi, e Fabio capì che il vecchio professore aveva orchestrato tutto questo con la stessa maestria con cui Antonio manipolava gli incantesimi. Il loro mentore sarebbe stato il ponte perfetto tra il mondo accademico tradizionale e i segreti che custodivano. "Una condizione però deve essere chiara," aggiunse il Rettore. "Qualsiasi scoperta significativa dovrà essere condivisa con la comunità accademica. Non possiamo permettere che conoscenze importanti rimangano nascoste indefinitamente." Antonio e Fabio si scambiarono un'occhiata carica di significato. Attraverso il loro legame, comunicarono intere conversazioni in pochi secondi. Possiamo condividere le conoscenze sicure, pensò Antonio. Quelle che non metteranno in pericolo nessuno. E le altre? , chiese Fabio mentalmente. Le altre rimarranno nostre da custodire, rispose Antonio con determinazione. È il nostro dovere. "Naturalmente," disse Fabio ad alta voce. "La sicurezza e l'appropriatezza della divulgazione sono sempre state le nostre priorità principali." La riunione si concluse con un successo completo. Fabio aveva la sua cattedra, Antonio aveva il riconoscimento ufficiale come custode di archivi storici, e insieme avevano creato la copertura perfetta per continuare il loro vero lavoro. Mentre uscivano dall'università, mano nella mano sotto gli sguardi rispettosi di studenti e colleghi, Fabio si sentì completo in un modo che non aveva mai immaginato possibile. Ci siamo riusciti, pensò, stringendo la mano di Antonio. Era scritto nelle stelle, rispose Antonio. O forse nei libri. È difficile distinguere, ultimamente. Quella sera, celebrarono nella loro libreria con una cena romantica preparata insieme. Antonio cucinava con la stessa grazia magica con cui faceva tutto, mentre Fabio apparecchiava la tavola nel terrazzo segreto sotto un cielo stellato che sembrava benedire la loro unione. "Sai cosa significa questo?" disse Fabio mentre brindavano con un vino che Antonio aveva conservato per un'occasione speciale. "Significa che possiamo vivere apertamente la nostra vita insieme. Non più segreti, non più nascondersi." "Beh," sorrise Antonio, "non più segreti per quanto riguarda il nostro amore. I segreti che custodiamo qui rimarranno sempre tali." Guardarono insieme la libreria che si estendeva sotto di loro, i libri che sussurravano dolcemente nella luce della luna. Era il loro regno, il loro tempio, il loro rifugio. E ora era anche la loro casa per l'eternità. Come ti senti riguardo a tutto questo? ,chiese Antonio mentalmente, mentre si accoccolarono insieme su una chaise longue sotto le stelle. Mi sento come se fossi nato per questo momento, rispose Fabio. Come se ogni scelta che ho fatto nella mia vita mi avesse portato qui, a te, a questo. E l'eternità? Non ti spaventa l'idea di essere legato a me per sempre? Fabio si voltò per guardare l'uomo che amava, il custode che aveva catturato il suo cuore e la sua anima. L'eternità senza di te mi spaventerebbe, disse. L'eternità con te... è la promessa più bella che potessi immaginare. Si baciarono sotto le stelle, circondati dai sussurri di mille libri magici, mentre Bologna si addormentava intorno a loro. Erano i nuovi custodi, uniti nell'amore e nel dovere, pronti ad affrontare qualsiasi sfida l'eternità potesse portare. E nei loro cuori uniti, sapevano che qualsiasi cosa il futuro riservasse, l'avrebbero affrontata insieme.
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