Epilogo: L'Eternità tra le Pagine

2601 Words
Cinquant'anni dopo... La giovane studentessa di letteratura medievale si fermò davanti alla porta della biblioteca speciale, il cuore che batteva forte per l'eccitazione. Elena Rossi aveva solo ventitré anni, ma già si era distinta per la sua passione per i testi antichi e la sua inquietante capacità di comprendere linguaggi che non aveva mai studiato. "Ricorda," le aveva detto il Professor Benedetti prima di ritirarsi definitivamente, "non tutti i custodi sono uguali. Ma quando trovi quello giusto, lo riconoscerai immediatamente." La biblioteca privata del Professor Marchetti e del Signor Rossi era diventata leggenda nell'università. Pochi studenti avevano mai avuto il permesso di accedere alla collezione completa, e quelli che l'avevano fatto ne parlavano con una reverenza che sfiorava la paura. Si diceva che contenesse libri che potevano cambiare la vita di chi li leggeva, testi che sussurravano segreti nell'orecchio di chi era abbastanza coraggioso da ascoltare. Elena bussò dolcemente alla porta di quercia antica, e immediatamente sentì una voce calda invitarla a entrare. L'uomo che la accolse sembrava incredibilmente giovane per essere un professore con cinquant'anni di carriera. I suoi capelli erano ancora scuri, i suoi occhi brillavano di una saggezza antica, e sulla sua pelle Elena poteva giurare di vedere sottili tracce dorate che si muovevano sotto la cambiata bianca. "Elena," disse Fabio Marchetti, e il suono del suo nome sulle sue labbra la fece rabbrividire in un modo che non sapeva spiegare. "Ti stavamo aspettando." "Stavate?" chiese Elena, confusa. "Mio marito arriverà tra poco," spiegò Fabio con un sorriso che sembrava contenere segreti bellissimi. "Antonio ha sempre avuto un istinto particolare per riconoscere i nuovi custodi." Custodi. Elena aveva sentito quella parola nei sogni che la tormentavano da mesi, sogni di biblioteche infinite e libri che cantavano nella notte. Non sapeva cosa significasse, ma sapeva che era importante. Fabio la condusse attraverso la biblioteca, ed Elena si sentì immediatamente a casa. I libri sembravano riconoscerla, i loro sussurri che si facevano più forti mentre passava. Si fermò davanti a uno scaffale particolare, attratta da un volume rilegato in pelle nera che sembrava chiamarla per nome. "Il Codex Umbrarum," disse una voce profonda alle sue spalle. Elena si voltò e rimase senza fiato. L'uomo che era appena entrato era magnifico in un modo che andava oltre la bellezza fisica. Alto, elegante, con occhi scuri che sembravano contenere la saggezza di secoli, si muoveva con una grazia che Elena aveva visto solo nei suoi sogni. E sulla sua pelle, proprio come su quella di Fabio, danzavano simboli dorati che la affascinavano e la terrorizzavano allo stesso tempo. "Antonio Rossi," si presentò, prendendole la mano. Il suo tocco era elettrico, ed Elena sentì immediatamente una connessione che non riusciva a spiegare. "E tu sei la ragazza che ha sognato la biblioteca proibita." Non era una domanda. Elena annuì, troppo stupita per parlare. "Come fai a saperlo?" riuscì finalmente a chiedersi. Fabio e Antonio si scambiarono un'occhiata carica di significato, il tipo di sguardo che solo gli amanti di lunga data sanno condividere. Elena poteva giurare di aver visto passare intere conversazioni in quegli occhi, come se comunicassero attraverso canali invisibili. "Perché anche noi abbiamo iniziato così," disse Fabio dolcemente. "Con i sogni. Con la fame di conoscenza che non può essere soddisfatta dai libri normali." "Con la sensazione di essere nati per qualcosa di più grande," aggiunse Antonio. Elena sentì le lacrime pungerle gli occhi. Erano le parole che aveva cercato di articolare per anni, il sentimento che l'aveva spinta a studiare letteratura medievale nonostante le pressioni familiari per una carriera più "pratica". "Cosa significa?" chiese. "Cosa mi sta succedendo?" "Significa," disse Fabio, avvicinandosi con il libro che l'aveva attratta, "che sei destinata a diventare una di noi. Una custode dei segreti che il mondo non è ancora pronto a conoscere." Il Codex Umbrarum si aprì nelle mani di Fabio, rivelando una pagina che Elena non aveva mai visto ma che riconosceva dai suoi sogni più vividi. L'illustrazione mostrava una giovane donna con i suoi stessi capelli castani, circondata da libri che brillavano di luce propria. "Ma custodire questi segreti richiede sacrifici," disse Antonio, la voce seria. "Richiede di abbandonare una vita normale, di accettare responsabilità che dureranno molto più di una singola esistenza umana." Elena guardò l'illustrazione, poi i due uomini che la osservavano con occhi pieni di comprensione e antica saggezza. Sentiva la verità di quello che dicevano risuonare in ogni fibra del suo essere. "E se dicessi sì?" chiese. "Se accettassi di diventare una custode?" "Allora," disse Fabio con un sorriso radiante, "inizieresti un'avventura che trasformerà non solo la tua vita, ma il tuo modo di vedere l'universo stesso." "E non saresti mai sola," aggiunse Antonio. "Il legame tra custodi va oltre l'amicizia, oltre la famiglia. È una connessione dell'anima che dura per l'eternità." Elena guardò ancora una volta l'illustrazione, poi alzò gli occhi verso i due uomini che erano chiaramente molto di più di quello che apparivano. Poteva sentire l'amore che li univa, un amore così profondo che sembrava avere una presenza fisica nella stanza. Poteva vedere come si completavano l'un l'altro, come erano diventati qualcosa di più grande della somma delle loro parti. "Sì," disse, la voce ferma nonostante le lacrime. "Qualsiasi cosa significhi, qualsiasi cosa richieda, sì." Il sorriso che Fabio e Antonio condivisero fu così brillante che Elena dovette sbattere le palpebre. E in quel momento, sentì qualcosa cambiare dentro di lei, come se una porta che era sempre stata chiusa si stesse finalmente aprendo. "Allora benvenuta," dissero insieme, "nella famiglia dei Custodi Eterni." … Cento anni dopo... La biblioteca era cresciuta. Quello che una volta era lo spazio segreto di Antonio si era espanso in un complesso di stanze interconnesse che sembravano esistere in una dimensione leggermente diversa dal resto di Bologna. I libri si riproducevano, nuovi testi apparivano quando il mondo aveva bisogno di nuovi segreti da custodire, e i custodi si moltiplicavano quando qualcuno con il dono giusto veniva chiamato dai sogni. Elena, ora Custode Principale insieme ai fondatori, guidava un gruppo di dodici custodi attraverso i corridoi che sussurravano di conoscenza proibita. Era ancora giovane, come tutti loro. Il tempo si muoveva diversamente per chi aveva accettato il legame eterno con i libri magici. "La regola più importante," stava spiegando a Marcus, il custode più nuovo, "è che l'amore viene sempre prima del dovere. Non perché il dovere sia meno importante, ma perché è l'amore che ci dà la forza di portarlo avanti per l'eternità." Marcus, un giovane traduttore di lingue antiche che aveva iniziato a sognare di pergamene che si scrivevano da sole, annuì con serietà. Aveva ancora i segni dorati sulla pelle freschi di due settimane, ancora sorpreso dalla trasformazione che aveva accettato. "E Fabio e Antonio?" chiese. "Li incontreremo mai?" Elena sorrise con l'affetto di chi conosce una storia d'amore leggendaria. "Oh, li incontrerai. Sono ancora qui, ancora innamorati come il primo giorno. A volte scompaiono per mesi, esplorando dimensioni che solo loro possono raggiungere, ma tornano sempre. Questo posto è la loro casa, il loro tempio d'amore." Come evocati dalle sue parole, due figure apparvero all'altra estremità del corridoio. Anche dopo un secolo, Fabio e Antonio camminavano mano nella mano con lo stesso amore evidente che aveva caratterizzato i loro primi giorni insieme. I loro simboli dorati erano diventati più complessi, più intricate, raccontando la storia di un secolo di amore condiviso e segreti custoditi insieme. "Elena," chiamò Fabio, la voce piena di affetto. "Come sta procedendo l'orientamento?" "Marcus sta imparando in fretta," rispose Elena. "Ha già iniziato a sentire i sussurri del Codex Temporis." Antonio si avvicinò a Marcus con il sorriso caloroso che aveva conquistato Fabio tanto tempo prima. "Il Codex del Tempo è un buon inizio," disse. "Ma ricorda, giovane custode: i libri scelgono noi tanto quanto noi scegliamo loro. Fidati sempre del tuo istinto." Marcus guardò i fondatori con riverenza, notando come sembrassero irradiare un'energia che rendeva l'aria intorno a loro più densa, più magica. "È vero che il vostro amore alimenta la protezione di tutti i libri?" Fabio e Antonio si guardarono, e in quello sguardo Marcus vide passare un secolo di intimità condivisa, di sfide affrontate insieme, di un amore che era diventato così forte da trascendere la mortalità umana. "Il nostro amore," disse Fabio lentamente, "è diventato parte della magia stessa di questo luogo. Ma non è solo il nostro. È l'amore di ogni custode, di ogni persona che ha scelto di proteggere la conoscenza pericolosa per il bene dell'umanità." "L'amore tra me e Fabio è stato l'inizio," aggiunse Antonio, "ma ora è l'amore di tutti voi, l'amore per i libri, per la saggezza, per la responsabilità che abbiamo accettato, che mantiene questo posto al sicuro." Quella sera, mentre il sole tramontava su Bologna, i custodi si riunirono nella sala principale per la cerimonia settimanale. Era diventata tradizione: ogni settimana, si sedevano in cerchio mentre Fabio e Antonio raccontavano la storia del loro primo incontro, dell'evoluzione del loro amore, di come avevano scoperto il loro destino come custodi eterni. Non era solo nostalgia. Era un richiamo a quello che li univa tutti: la comprensione che l'amore - in tutte le sue forme - era la forza più potente dell'universo, abbastanza potente da proteggere i segreti più pericolosi del mondo. "E così," concludeva sempre Antonio, la mano di Fabio nella sua, "scoprimmo che l'eternità non è una punizione o un peso da portare. È un dono che condividiamo con chi amiamo." "L'amore," aggiungeva Fabio, "non ha limiti di tempo. L'amore vero è eterno per definizione." Mentre i custodi più giovani ascoltavano con occhi brillanti, Elena sorrideva pensando a come la loro storia fosse diventata il fondamento di una nuova forma di magia. L'amore di Fabio e Antonio aveva letteralmente creato un santuario per la conoscenza proibita, un luogo dove chi aveva fame di verità poteva trovarle senza distruggere il mondo. E in qualche parte della biblioteca, nuovi libri si stavano scrivendo da soli, raccontando storie d'amore che dovevano ancora accadere, custodi che dovevano ancora essere chiamati, segreti che dovevano ancora essere scoperti. L'eternità, dopo tutto, aveva appena iniziato. … Nel presente eterno della biblioteca... Fabio si svegliò come faceva ogni mattina da centocinquant'anni: con il viso di Antonio che lo guardava con lo stesso amore del primo giorno. Il tempo per loro era diventato fluido, ciclico, misurato non in giorni ma in battiti di cuore sincronizzati, in respiri condivisi, in baci che contenevano l'eternità. Buongiorno, anima della mia anima, pensò Antonio, come ogni mattina. Buongiorno, amore della mia eternità, rispose Fabio, stiracchiandosi nelle braccia che lo avevano tenuto per un secolo e mezzo. Intorno a loro, la biblioteca sussurrava le sue benedizioni mattutine. Nuovi custodi stavano già lavorando nei livelli inferiori, nuove storie d'amore stavano sbocciando tra scaffali di saggezza antica, nuove anime coraggiose stavano accettando il peso e la gioia di proteggere ciò che il mondo non era pronto a conoscere. "Hai mai rimpianti?" chiese Fabio ad alta voce, una domanda che faceva periodicamente nel corso dei decenni. "Solo uno," rispose Antonio, baciandolo dolcemente sulla fronte. "Rimpiango di non averti incontrato prima. Ogni giorno senza di te è stato sprecato." "Anche se questo significasse non diventare custodi? Non avere questa vita magica?" Antonio ci pensò seriamente, come faceva sempre. "Sarei felice di essere un umano normale se questo significasse una vita intera con te. Ma sono grato che l'universo ci abbia dato l'eternità insieme." Si alzarono insieme, come facevano tutto da un secolo e mezzo. I loro movimenti erano perfettamente sincronizzati, i loro simboli dorati che danzavano in armonia mentre si preparavano per un altro giorno di custodia e amore. "C'è una nuova candidata oggi," disse Fabio mentre si vestivano. "Una giovane archeologa che ha iniziato a sognare di piramidi che si scrivono da sole." "Egiziano o maya?" chiese Antonio, interessato. "Entrambi. È insolito. Elena pensa che potrebbe essere destinata al Codex Universalis." Antonio fischiò sommessamente. Il Codex Universalis era il più potente di tutti i libri magici, quello che conteneva i segreti per collegare tutte le forme di conoscenza antica. Solo tre custodi nella storia erano stati in grado di leggerlo senza perdere la sanità mentale. "Allora sarà una giornata interessante," sorrise. Scesero insieme nella biblioteca principale, mano nella mano come sempre. I custodi più giovani si fermarono per salutarli con rispetto affettuoso, e Fabio si meravigliò ancora di come fossero diventati i patriarchi di questa famiglia magica improbabile. Elena li aspettava nella sala di ricevimento con una giovane donna sui venticinque anni, dai capelli neri e gli occhi verdi che brillavano con quella fame familiare di conoscenza proibita. Quando vide Fabio e Antonio, i suoi occhi si allargarono con riconoscimento istintivo. "Lei deve essere Sarah Mitchell," disse Antonio, avvicinandosi con il sorriso caloroso che metteva sempre a proprio agio i candidati nervosi. "Io... sì," balbettò Sarah. "Lei è Antonio Rossi. Vi ho visti nei miei sogni. Entrambi." "È sempre un buon segno," disse Fabio dolcemente. "Significa che i libri vi hanno già accettata. La domanda è: siete pronta ad accettare loro?" Quello che seguì fu il rituale familiare che avevano perfezionato nel corso dei decenni. La presentazione della biblioteca, la spiegazione dei doveri e privilegi dei custodi, la rivelazione della vera natura magica del posto. Sarah reagì come avevano reagito tutti loro: con paura iniziale, poi meraviglia, infine accettazione gioiosa del suo destino. Quando la cerimonia di iniziazione fu completata e Sarah ebbe i suoi primi simboli dorati che brillavano sulla pelle, Fabio e Antonio si ritirarono nel loro terrazzo privato per la loro routine serale. "È bello vedere nuove anime coraggiose unirsi a noi," disse Fabio, versando del vino che Antonio aveva creato con la magia dagli uva del loro giardino segreto. "È bello," concordò Antonio, "ma quello che amo di più è venire qui con te ogni sera, sapendo che abbiamo l'eternità per fare esattamente questo." Si sedettero insieme sulla chaise longue dove avevano passato migliaia di serate, guardando Bologna che si illuminava sotto di loro. La città era cambiata enormemente nel corso del secolo, ma la loro biblioteca rimaneva un'oasi di costanza magica. "Antonio," disse Fabio improvvisamente, "pensi che la nostra storia finirà mai?" "Quale parte? La parte in cui ci amiamo follemente, la parte in cui custodiamo segreti magici, o la parte in cui ispiriamo altri a fare lo stesso?" "Tutte e tre." Antonio considerò la domanda seriamente, come faceva sempre con le domande importanti di Fabio. "Penso," disse finalmente, "che abbiamo creato qualcosa che è più grande di noi. Il nostro amore ha generato una magia che continuerà anche se noi dovessimo mai... cambiare." "Ma non cambieremo," disse Fabio con certezza assoluta. "Perché quello che abbiamo è perfetto. È eterno. È esattamente quello che era destinato ad essere." "Hai ragione," sorrise Antonio, chinandosi per un bacio che sapeva di eternità e di casa. "La nostra storia non finirà mai. Continuerà nelle storie di tutti i custodi che ispiriamo, in tutti gli amori che aiutiamo a nascere, in tutti i segreti che proteggiamo insieme." Quella notte, mentre facevano l'amore con la stessa passione e tenerezza del primo giorno, circondati dai sussurri approvatori di migliaia di libri magici, Fabio sapeva che Antonio aveva ragione. La loro storia non avrebbe mai avuto fine. Era diventata leggenda. Era diventata mito. Era diventata la forza stessa che teneva insieme la loro biblioteca magica, proteggendo i segreti del mondo attraverso il potere dell'amore eterno. E nei secoli a venire, quando nuovi custodi avrebbero bussato alla loro porta, guidati dai sogni e dalla fame di conoscenza proibita, avrebbero sempre trovato la stessa cosa: due uomini perdutamente innamorati, uniti per l'eternità dalla magia più potente di tutte. L'amore. Fine
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