Strapazzami

Capitolo 2-2

Dopo la cerimonia non lo rivedo e mi sento sollevata. Leah ci porta a casa di Jake. Lei e Jennie chiacchierano tutto il tempo, felici di aver finito la scuola superiore per iniziare la fase successiva della loro vita.

Normalmente mi unirei alla conversazione, ma sono troppo scossa dall’aver visto Julian, così mi siedo in silenzio. Per qualche motivo, non avevo detto a Leah di averlo incontrato nel locale. Le avevo detto solo che mi faceva male la testa e che volevo andare a casa.

Non so perché non riesco a parlare con Leah di Julian. Non ho alcun problema a rivelarle tutto su Jake. Forse è perché è troppo difficile per me descrivere come mi fa sentire Julian. Lei non capirebbe perché mi spaventa.

Non lo capisco bene nemmeno io.

A casa di Jake, la festa è in pieno svolgimento quando arriviamo. Sono ancora decisa a parlare con Jake, ma sono troppo sconvolta per aver visto Julian prima. Decido di farmi coraggio con un po’ di alcol.

Lasciando le ragazze, mi avvicino al contenitore e mi verso un bicchiere di punch. Annusandolo, capisco che sicuramente contiene dell’alcol e trangugio tutto.

Quasi subito, comincio a sentirmi confusa. Come ho scoperto in questi ultimi anni, la mia tolleranza all’alcol è praticamente inesistente. Un bicchiere è il mio limite.

Vedo Jake entrare in cucina e lo seguo.

Sta pulendo, buttando via qualche tazza in eccesso e dei piatti di carta sporchi.

"Ti serve aiuto?" chiedo.

Lui sorride, mentre i suoi occhi castani si increspano agli angoli. "Oh, certo, grazie. Sarebbe fantastico." I suoi capelli striati dal sole sono un po’ lunghi e gli coprono la fronte, facendolo sembrare particolarmente carino.

Mi sciolgo un po’ dentro di me. È davvero bellissimo. Non nel modo inquietante di Julian, ma in un modo che mi fa sentire piacevolmente a mio agio. Jake è alto e muscoloso, ma non troppo robusto per essere un quarterback. Non così robusto da giocare a palla in college, o almeno questo è quello che mi ha detto Jennie una volta.

Lo aiuto a ripulire, togliendo un po’ di briciole dal tavolo e asciugando il punch rovesciato sul pavimento. Per tutto il tempo, il cuore mi batte forte dall’emozione.

"Nora, vero?" dice Jake, guardandomi.

Sa il mio nome!

Gli rivolgo un sorriso enorme. "Proprio così."

"È davvero fantastico che mi aiuti, Nora" dice sinceramente. "Mi piace organizzare le feste, ma la pulizia è sempre una rogna il giorno successivo. Per questo ora sto cercando di pulire un po’, prima che diventi davvero sporco."

Il mio sorriso si allarga ulteriormente e annuisco. "Certo."

Questo ha perfettamente senso. Mi piace il fatto che sia così carino e riflessivo, molto più di un semplice atleta.

Cominciamo a chiacchierare. Mi parla dei suoi piani per il prossimo anno. A differenza mia, si trasferirà per il college. Gli dico che ho intenzione di rimanere a casa per i prossimi due anni per risparmiare denaro. In seguito, voglio trasferirmi in una vera e propria università.

Annuisce con approvazione e mi dice che è astuto. Aveva pensato di fare una cosa del genere, ma ha avuto la fortuna di ottenere una borsa di studio per l’Università del Michigan.

Sorrido e mi congratulo con lui. Dentro di me, salto su e giù dalla gioia.

Siamo compatibili. Siamo davvero compatibili! Gli piaccio, lo intuisco. Oh, perché non mi sono fatta avanti prima?

Parliamo per una ventina di minuti prima che qualcuno entri in cucina per cercare Jake.

"Ehi, Nora" dice Jake prima di tornare alla festa. "Hai da fare domani?"

Scuoto la testa, trattenendo il fiato.

"Che ne dici di andare a vedere un film?" propone Jake. "Magari ceniamo in quel piccolo ristorante di pesce?"

Sorrido e annuisco come un’idiota. Ho troppa paura di dire qualcosa di stupido, così tengo la bocca chiusa.

"Fantastico" dice Jake, sorridendomi. "Allora vengo a prenderti alle sei."

Torna a essere l’anima della festa, mentre io mi ricongiungo alle ragazze. Rimaniamo un altro paio d’ore, ma non parlo più con Jake. È circondato dai suoi amici atleti e non voglio interromperlo.

Ma di tanto in tanto, mi accorgo che guarda verso di me e mi sorride.