bc

Per Sempre Sua

book_age18+
408
FOLLOW
5.1K
READ
mate
kickass heroine
princess
royalty/noble
sweet
bxg
kicking
werewolves
supernatural
waitress
passionate
like
intro-logo
Blurb

Libro 1 della Serie Bergariana

Sadie è una ragazza innocente di 19 anni con pochissimi amici. Desidera ardentemente un amore tutto suo e una nuova vita al di fuori della piccola città in cui vive. Dopo la morte di sua zia Maria, si reca in una baita che ha ereditato per iniziare una nuova vita. Non solo trova una nuova vita, un compagno e un intero mondo soprannaturale, ma trova anche se stessa. Non più innocente e ingenua, diventa un'eroina forte e tosta, la principessa perduta destinata a salvare un regno e un reame che non ha mai conosciuto.

È in grado di domare le bestie più selvagge, come il suo compagno, l'alfa Seth del Branco dei Guerrieri. Lui è spietato, spietato e coperto di tatuaggi. Il suo lupo, Caspian, è una bestia da non sottovalutare e solo Sadie può calmarlo abbastanza da porre fine alla sua lunga sofferenza di rabbia guerriera e al desiderio della sua compagna.

Niente tradimenti, niente finali sospesi. Solo un alfa pazzo ossessionato dalla sua compagna umana.

chap-preview
Free preview
Maria
Capitolo 1 Il Suo Per Sempre di Veronica Fox Punto di vista di Sadie Era seduto di fronte a me, con il suo drink in mano, che lo faceva roteare e lo fissava soddisfatto. Bevve un lungo sorso e lo posò sul bancone. Diversi cubetti di ghiaccio rimasero indisturbati mentre il liquido ambrato colava lungo il lato del bicchiere. Il suo corpo era coperto di tatuaggi sotto la camicia scura, i suoi occhi guardavano nei miei, facendomi mancare il respiro. Erano di un blu elettrico e si stavano avvicinando. Il sorriso sul suo viso mi faceva solo capire che era amichevole, anche con un corpo così intimidatorio. Il suo viso aveva alcune cicatrici e i capelli erano scompigliati di lato. Mi porge la mano e, mentre lascio cadere la mia per toccare la sua, mi sveglio di soprassalto. Alcune notti sogno di lui. Era da molto tempo che non vedevo quell'uomo meditabondo, ma nel mio momento di bisogno di conforto, è venuto da me mentre dormivo. Non so chi sia quest'uomo; non l'ho mai visto al di fuori dei miei sogni, quindi cerco di non pensarci. Tuttavia, oggi mi ha fatto sentire che potrei incontrarlo, e dicono che i sogni sono spesso proiezioni della realtà. Le mie dita danzavano lungo la bara nera metallica, che conteneva la mia cara zia Maria. Il mio cuore è pesante, così come quello di tutti gli altri in città; sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato. È stato un miracolo che sia arrivata così lontano, ma i suoi amici più cari sapevano che sarebbe vissuta ancora un po', solo per me. Maria ha avuto un terribile attacco di depressione, qualcosa che ha avuto da quando la conosco. Aveva sempre una grazia nel modo in cui faceva le cose, sempre solenne, aggraziata, sempre calcolatrice nei suoi movimenti. Era come se Maria fosse al rallentatore. Preparava le sue torte e i suoi dessert ed era allora che era più felice. Tutti potevano assaggiare un po' della sua felicità quando li portavo alla tavola calda locale per venderli e guadagnare qualcosa in più. Maria preparava lentamente le sue croste di torta ogni lunedì mattina per prepararsi alla settimana. Impastava con le sue stesse mani perché non poteva permettersi uno di quei mixer fantasiosi. Canticchiava sempre la stessa canzone, "Twinkle, twinkle little star", mentre lavorava con le sue mani anziane. Solo sentirla canticchiare era musica per le mie orecchie; per quel momento, potevo fingere che fosse veramente felice. Era muta da tutto il tempo che la conosco; non ha mai detto una parola. Piuttosto, Maria prendeva il suo blocco note, che teneva nel grembiule, e scriveva quello che aveva bisogno di dire. Il più delle volte, sapevo già di cosa aveva bisogno o cosa stava pensando. Era come un linguaggio segreto che avevamo creato. Maria guardava il frigorifero e si fermava per qualche istante, quando mi rendevo conto che aveva bisogno di qualcosa. Di solito uova, sempre le uova. Altre volte, quando entravo in casa dopo una brutta giornata a scuola, era come se lo sapesse già. Maria prendeva la cioccolata calda, la metteva davanti a me e mi dava una pacca sulla mano per farmi sapere che mi stava ascoltando. Potevo sentire un calore dietro di me, che sovrastava la mia testa. "Sadie, come stai?" Il signor Dobson mi parlò dolcemente. I suoi occhi erano ancora lucidi per l'elogio funebre che avevo pronunciato poco prima. Come ho potuto fare un breve discorso sulla sua vita senza scoppiare in singhiozzi, non lo saprò mai. "Sto bene, signor Dobson", gli sorrisi per fargli sapere che sarei stata bene col tempo. "Mi sto solo prendendo il mio tempo, sa... per salutarla come si deve". Annuì e mi mise un braccio intorno alle spalle. Il signor Dobson mi strinse le spalle e mi guardò, e io non riuscii a guardarlo. "Mi dispiace affrettarti, tesoro, ma tutti se ne sono andati. Che ne dici di passare la notte a casa nostra ancora una volta? Stare in quella casa da sola in questo momento può essere deprimente". Il signor Dobson mi strofinò la schiena in modo incoraggiante. La signora Dobson si avvicinò lentamente, mi prese la mano da dietro e mi accarezzò il dorso della mano. "Non voglio disturbare e onestamente sto bene tornando a casa ora. Lei e la signora Dobson siete stati così gentili con me e onestamente non potrei chiedere di più". Cercai di sbattere via il bruciore agli occhi, sapendo che il mio cuore avrebbe ricominciato a spezzarsi. "Sciocchezze, Sadie, ti abbiamo vista crescere, hai lavorato nella nostra tavola calda, non sei altro che una figlia per noi". Sorrisi alla signora Dobson. Un'altra notte non avrebbe fatto male, suppongo. Baciai la punta delle dita e le appoggiai sulla bara, prendendo una delle rose scure. L'avrei portata a casa e l'avrei pressata tra alcuni libri per farla seccare e metterla in un album di ritagli più tardi. Da quando Maria era morta, una settimana prima, stavo impacchettando scatole delle sue cose e delle mie. Vivevamo entrambe al minimo indispensabile. Non desideravamo le ultime tecnologie, i vestiti più nuovi e nemmeno decoravamo molto la nostra casa. Andavo sempre a scuola durante il giorno e lavoravo alla tavola calda la sera da quando avevo 11 anni. La nostra compagnia era sufficiente. Amavo stare con Maria, ma sapevo anche che le mancava qualcosa nella vita per tenerla depressa come lo era. Non conosco tutta la storia di Maria, solo cose sentite dire dagli amici del posto. E anche in quel caso, si trattava di informazioni limitate. Maria sarebbe stata attaccata dai lupi alla periferia della città e dal suo allora marito mentre era in campeggio. Era una cosa che facevano ogni fine settimana. Amavano la vita all'aria aperta e la gente scherzava sul fatto che si sarebbero costruiti una baita e avrebbero vissuto fuori dalla civiltà nel bosco, da qualche parte. Le ci vollero tre mesi di coma per guarire dalle ferite alla testa, dai graffi e dalle ossa rotte. Le sue corde vocali erano state strappate, causando danni permanenti. Cercava di parlare, ma dalle sue labbra non usciva nulla. Le infermiere dovettero calmarla e spiegarle il danno arrecato alla sua voce. I medici dissero che, quando si svegliò, voleva solo il suo caro marito, Jeremy. Mentre il medico si sedeva e le raccontava cosa era successo, lei perse il controllo. Nessuno riuscì nemmeno a sentire i suoi singhiozzi mentre sedeva in silenzio e le lacrime le rigavano il viso. Si diceva persino che ci fosse sangue nelle sue lacrime, per il desiderio del suo amato marito. Sospirai mentre continuavo a tracciare le mie lacrime lungo la bara con il dito indice. Maria era l'unica famiglia che avessi mai conosciuto. Come avrei fatto ad andare avanti e a trovare una vita per me stessa? Non sapevo nemmeno chi fossi. Avevo trascorso gran parte della mia vita a lavorare dopo la scuola per aiutare a pagare le bollette e prendermi cura di lei. Nessuno voleva prendere sul serio una bambina di 11 anni, finché non arrivarono il signor e la signora Dobson. La famiglia Dobson mi accolse nella loro tavola calda locale e mi insegnò tutto quello che so. Ero una cameriera, sparecchiavo i tavoli, lavavo i piatti, facevo la pasticcera, la cuoca e la lista potrebbe continuare. Ero così grata a loro e potevano insegnarmi cose che sapevo che mia zia Maria non poteva. Quando compii 11 anni, la sua depressione si abbatté sul suo corpo. Faceva fatica a vivere. Diventai ufficialmente la sua tutrice all'età di 18 anni, quando mi diplomai al liceo. Lavoravo alla tavola calda durante le ore di punta della colazione, del pranzo e della cena, e a volte la sera tardi. Nel frattempo, correvo a casa per assicurarmi che fosse nutrita, vestita e pulita. Ogni giorno che passava, la trovavo a preparare le sue torte, perdendosi lentamente nella stessa routine monotona. Molte persone della città dicevano che ero la sua unica ragione di vita; le avevo dato speranza in un momento di oscurità da quando suo marito se n'era andato. Aveva un amore così profondo che era sul punto di rinunciare alla vita finché non mi presentai alla sua porta. Ora che ero adulta, una volta che si rese conto che potevo prendermi cura di me stessa, si arrese. Sorridevo sempre quando la vedevo. Cercava di ricambiare, ma con il passare dei giorni, delle settimane, dei mesi, degli anni, non riusciva più a ricambiare il sorriso. Si estraniava nel suo piccolo mondo. Lacrime silenziose le invadevano il viso mentre stringeva una foto di lei e Jeremy il giorno del loro matrimonio. La signora Dobson mi tirò per la mano, mi accompagnò a casa sua e mi portò di sopra. Mi diede un bacio veloce sulla faccia rovinata e si diresse verso la porta. Il breve sorriso sulle sue labbra mi rassicurò che tutto sarebbe andato bene. Sapevo che era vero. Nel mio cuore, sapevo che era con Jeremy e che erano di nuovo insieme. In quel momento, decisi che non potevo più piangere. Avrei dovuto versare lacrime di gioia per lei. Era dove aveva sempre desiderato essere. Tra le braccia del suo Jeremy. Maria lo aveva desiderato per così tanto tempo. Volevo un amore così profondo? Volevo un'anima gemella da amare e custodire? E se un giorno non fosse più stata qui, proprio come con Maria? Essere lasciata sola sulla Terra per andare avanti, ma una parte della tua anima era morta nella realtà? Saresti ancora una persona a quel punto? Maria mi mostrava foto di lei e Jeremy. Sorrideva e rideva silenziosamente mentre io la guardavo con ammirazione. Ricordava i bei tempi, vorrei poter sentire quelle storie. Sì, vorrei qualcosa del genere. Avere qualcuno da amare. Gli occhi di Maria brillavano sempre quando dicevo il suo nome e volevo davvero trovare qualcosa del genere. Una volta mi scrisse su un foglio: "Sadie, trova il tuo amore, il tuo unico e solo. Ti farà sentire le farfalle nello stomaco e il suo tocco accenderà la tua anima. Sarete attratti l'uno dall'altra e solo allora ti renderai conto di cosa ti sei persa. Io lo rifarei tutto da capo". Spero solo di amare così profondamente un giorno, anche se mi spaventa. Non ha mai guardato un altro uomo e ha pensato solo a lui. Ho sempre creduto nelle anime gemelle, quella persona perfetta fatta per te. Maria me l'ha instillato fin dal primo giorno. Se questo fosse tutto ciò che ho imparato dalle innumerevoli lezioni di vita di Maria, penso che sarei felice. Sono sempre stata una fan dei romanzi rosa e ne avevo una bella collezione. Avevo i miei preferiti e quello in cui entrambi sapevano di dover stare insieme. L'inibizione che avevano, l'inclinazione con cui le loro anime lottavano per trovarsi, in modo che i loro corpi potessero diventare uno. Sospirai mentre guardavo fuori dalla finestra. Il sole era tramontato e le stelle stavano apparendo nel cielo. Mi chiedevo se la mia anima gemella fosse là fuori a cercarmi. Sapevo di non averla cercata perché mi stavo prendendo cura di Maria; forse era il momento di fare le valigie e trovare un posto nuovo. Sapevo che la mia anima gemella non era in questa città. Era piccola e tutti conoscevano tutti. Mi girai su un fianco, misi il braccio sotto il cuscino e mi lasciai andare a un sogno in cui forse un giorno avrei trovato la mia anima gemella, forse poteva essere l'uomo dei miei sogni.

editor-pick
Dreame-Editor's pick

bc

L'Alfa silenzioso

read
3.8K
bc

Il mio miracolo Luna

read
4.0K
bc

La lupa custode e il suo compagno alfa

read
11.1K
bc

La Luna si sveglia: Regina dell'Ombra non si cela più!

read
28.6K
bc

Mi hai rifiutato. Ricordi?

read
15.5K
bc

Cambiare il destino

read
4.4K
bc

L'Alfa rifiutato

read
20.5K

Scan code to download app

download_iosApp Store
google icon
Google Play
Facebook