Capitolo 2

450 Words
CAPITOLO DUE Mi ritrovo in piedi sull'acqua nera, con un cielo simile a magma sopra la testa. Una decina di creature, una più ripugnante dell'altra, si sta precipitando verso di me. L'aspetto della prima è composto da venti serie di mandibole di formica, sviluppatesi fino ad assumere le dimensioni di un camion, accompagnate da zampe e antenne. Un'altra assomiglia ad un enorme verme a spirale, o forse ad un batterio della sifilide, con zampe simili a quelle dei centopiedi che terminano con artigli affilati come coltelli. La meno orribile delle creature mi ricorda un tardigrado, un animale microscopico che vive in acqua, privo di occhi o naso visibili, con un foro al posto della bocca, e otto arti che terminano in zampe attaccate al corpo di un dugongo... ma questo tardigrado non ha alcunché di microscopico. È alto circa tre metri. La creatura con le mandibole è alla guida, e balza verso di me, emettendo grida da ogni serie di mandibole. Se decidessi di masticare dei diamanti, probabilmente produrrei un suono simile. Moltiplicato per mille. Ho l'inquietante impressione che quella cosa stia tentando di parlare, ma ad una frequenza che, con ogni probabilità, mi farebbe sanguinare le orecchie invece di trasmettere informazioni. Un'appendice pelosa serpeggia dal mio polso e si allunga in una frusta, mentre la bestia urlante mi salta addosso, con le mandibole che si serrano all'unisono. Faccio schioccare la frusta. Un bang sonico increspa l'acqua nera intorno a me. La frusta taglia la creatura dotata di mandibole in due parti uguali, che mi crollano ai piedi con un tonfo, schizzandomi di un appiccicoso liquido verde. Rimango paralizzata dal disgusto... ed è allora che l'artiglio della creatura della sifilide mi trafigge la spalla sinistra. Il dolore è nauseante e acuto, e mi sento fortunata ad avere la frusta attaccata al corpo, altrimenti mi sarebbe caduta. Ora che il disgusto è un ricordo lontano, faccio schioccare di nuovo la mia arma. Con un secondo bang sonico, spezzo in due la cosa della sifilide, e schivo il fiotto di sangue che sgorga da essa. Vedendo ciò che è successo ai fratelli, gli altri mostri attaccano con molto meno entusiasmo, il che è positivo, perché sto perdendo copiosamente sangue dalla spalla. Prima che si rendano conto del mio indebolimento, passo all'attacco con uno schiocco della frusta. Bang. Bang. Bang. Solo il tardigrado è rimasto in piedi, e si gira, per fuggire ad una velocità che non ci si aspetterebbe da una massa così gigantesca. Lo inseguo con la frusta pronta. "Oh, no, tu non vai da nessuna parte." Dopo un bang sonico, il tardigrado finisce in mille pezzi, e in quel preciso istante, il mondo intorno a me cambia.
Free reading for new users
Scan code to download app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Writer
  • chap_listContents
  • likeADD