Vecchia e malata, la donna aveva un solo desiderio: finire gli ultimi giorni accanto a suo figlio, voleva chiudere gli occhi ricordando le loro corse tra i boschi e le abbuffate di fragole e lamponi. Leonardo la accolse e la protesse come fosse lei la figlia, pagò un medico per le cure, ma non volle nessun altro al suo capezzale, solo lui poteva assistere Caterina. Il maestro passava le notti ad applicare alla povera donna impacchi di erbe sullo stomaco affinché i dolori si quietassero, e aggiungeva sempre qualche goccia di oppiaceo all’acqua per sollevare il dolore. All’alba Caterina si assopiva esausta, Leonardo apriva le finestre per togliere l’odore del male, accendeva le candele e si metteva a scrivere per delle ore nello scrittoio accanto al letto. Per giorni nessuno lo vide più ne

