Capodanno 22. {Paragrafo 10}

1079 Words
"Vedi? Sono una Lupa vera. Mi sono presa un tuo bacio." Mormorò collegandosi al nostro discorso di prima, in un filo di voce, senza abbassare gli occhi ma continuò ad arrossire. "Poi dici che non ti ascolto mai quando parli." Aggiunse con l'aria saccente. Era tremendamente sexy. Non ci fu un solo atomo del mio corpo che non rispose a quel bacio. Il mio respiro si fece più affannato, le mie pupille si contornarono di rosso e sentii i canini pungermi le gengive. 🐺MARCHIALA! Intimò Giove nella mia mente. Buttai fuori l'aria, apparentemente per calmarmi. L'afferrai per i fianchi, le parai la schiena con le mie braccia e la catapultai sotto di me con un movimento veloce, che destabilizzò quella sua sicurezza. Mi aveva addosso, le feci percepire il peso del mio corpo schiacciarle il seno e il respiro e la guardai a pochi centimetri dal suo viso. Tremava, eccitata e un po' impaurita, lo percepii dall'adrenalina rilasciata dal suo corpo. "Ok, Elle." Dissi annusandole sfacciatamente l'incavo del collo, prendendone una boccata che assaporai socchiudendo gli occhi davanti a lei, ancora attonita, che mi fissava. "Sei una Lupa, messaggio ricevuto." Sussurrai, guardandola negli occhi in maniera intensa e sensuale, modulando il tono della voce rendendolo caldo e passionale, carezzando con le labbra ogni parola affinché le giungesse come un brivido, strusciai il naso contro il suo viso e le leccai le labbra un istante. Giove ululò e lei deglutí sollevando le sopracciglia meravigliata. "Ma non addentrarti in giochi dove non sei ancora del tutto brava, soprattutto con chi gioca da un po' più di te." Le dissi cambiando tono, usando quello solito che usavo con lei, più leggero e rilassato, facendole l'occhiolino con sguardo da figlio di buona donna. Feci per togliermi da dosso ma poi la guardai come se mi fossi dimenticato qualcosa e mi rimisi su su lei. Lei mi fissò, ormai rilassata dato che la stavo per liberare e mirai dritto alle labbra, dandole un bacio a stampo. Restò basita con un'espressione incredula sul viso, trattenendo un sorriso felice che coinvolse gli occhi. Me la volevo godere, quella emozione. Fui avvolto da una zaffata di cannella. Sapeva proprio di torta di mele. Restai a pochi centimetri dal suo viso per guardarla negli occhi e cogliere ogni sensazione che li avrebbe attraversati. Quei grandi occhi chiari mi guardavano, le pupille dilatate e per un istante, un piccolissimo istante, divennero dorate. "Ti sbagliavi, Elle. Ti avrei baciata." Dissi alzandomi da lei con un balzo, andando verso il tavolo dove avevo lasciato la tazza del caffè e la portai in cucina, per metterla nel lavello. "Su questo ti sei sbagliata." Le feci eco dalla stanza, guardandola con la coda dell'occhio ancora stesa sul tappeto, le braccia piegate ai lati della testa. Guardava il soffitto e sorrideva divertita e contenta. "Portami la tua tazza, per favore!" Le dissi con tono neutro. "I ragazzi torneranno a breve, glielo spieghi tu perché sei stesa lì in terra?" Dissi trattenendo una risata. "Trasalì, alzandosi velocemente." "Mettiamo un po' in ordine?" Le dissi e continuai a fare le mie cose, apparentemente calmo dando a lei il tempo di raggiungermi, quando fosse stata pronta. 🐺 CI HA BACIATI. 💭 Eh si, quel Devasto ci ha baciati. 🐺 E CI È PIACIUTO. 💭 mh, mh... 🐺 E L'HAI BACIATA! 💭 Per concludere il rito. 🐺 SI, COME NO. PER IL RITO. 💭 Certo, che domande fai. 🐺ALLORA RITUALIZZIAMO PIÙ SPESSO! Stavo ridendo tra me e me per le parole di Giove quando lei mi raggiunse con la tazza, un po' titubante. "Quindi... non mi bacerete più ora?" Mi chiese. Chiusi l'acqua del lavello e mi voltai a guardarla. "No, direi di no, per preservare la sanità mentale di tutti in casa. Me lo chiedi per girare tranquilla o perché ti è piaciuto?" Le chiesi, con una punta di malizia. Ah, dannazione, mi era piaciuto giocarci e mi veniva difficile non farlo ora. 🐺 NON. GIOCARE IN GIOCHI DOVE NON SEI PRATICO.... 💭 Ma che mi fai il verso??? Cercai di trovare il mio solito tono. "Quindi?" "Chiedevo!" Mi rispose lei mettendosi accanto a me per asciugare i piatti che avevo lavato. "Mi sembra giusto, anche io vorrei sapere se mi devo aspettare un bacio da un momento all'altro." Le dissi, dandole una frecciatina su quello che mi aveva dato lei, facendola di nuovo arrossire un po' e mi dette una spinta con i fianchi contro i miei. "Daaai...." Si lamentò trattenendo una risata. "Beh, cos'è? Non sei fiera dei tuoi intrighi? Hai abbastanza materiale ora, da raccontare alle tue sorelle? Ah, mi raccomando, non omettere quella parte del tuo bacio a me con Damiano, secondo me la vuole sapere!" Dissi prendendola in giro. "Chi ha baciato chi?" Chiese una voce aprendo la porta di casa velocemente. Logan ci raggiunse in cucina e ci guardò. Vi abbiamo lasciati soli un paio d'ore e questo è ciò che succede?" Disse facendo la voce grossa, come se ci stesse riprendendo. Lei arrossì all'istante. "Sono innocente. Mi hai lasciato qui, in balìa di Elle, io davvero, non vedevo l'ora che sareste rientrati." Dissi con tono da vittima, guardando lui e poi James che cercava di non ridere. Lei si voltò, cercando di restare seria. "Se non la smettete, vi lascio a digiuno e vi mando a letto senza cena!" Disse lanciando verso di Logan un mestolo di legno, che lui afferrò ridendo. "Va bene, va bene!". Disse Logan avvicinandosi a me, dandomi una pacca sulla schiena in segno di comprensione. "Ma non voglio immaginare cosa tu abbia passato, con questi modi e questo caratterino..." Continuò imperterrito. "Logan!" Strillò lei ridendo. "Ti stai giocando il dolce!" A quelle parole, lui alzò le mani, chiedendo venia. "Ho capito, vado ad apparecchiare e vi ignoro! Disse Elle, lasciandoci in cucina, seguita da James che le dette corda. "Due ragazzacci mai cresciuti!" Esclamò lui, con un'occhiata a noi ed una complice a lei, sostenendo la causa di Elle per l'equilibrio familiare. "Ma davvero! Sono tremendi!" Disse lei. "Ne hanno prese poche, da piccoli!" Concluse l'uomo vissuto. Logan mi guardò, alzando un sopracciglio. "Beh?" Gli dissi avendo già capito dove stesse andando a parare. "E quindi ad Elle piacciono gli Alpha." Disse con tono canzonatorio. "Non ci sono Alpha, qui." Lo guardai, lasciando diventare rossi i miei occhi per qualche istante e i suoi divennero dorati. "Ok, Capo, era per fare conversazione. Nessun Alpha!" Ridemmo assieme e raggiungemmo gli altri due in salotto per cenare.
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