Capodanno 2022. {Paragrafo 2}

1213 Words
{MIKE} Dopo averle fatto tutti gli auguri, ci sedemmo a tavola e cenammo tra chiacchiere e risate varie, facendo le congratulazioni alla cuoca per la bontà del cibo. Mancava poco alla mezzanotte. Uscimmo in veranda: circondati dal verde del bosco è lontano dalle luci della città il cielo era pieno di stelle. Logan era pronto con una bottiglia di champagne che stappò un attimo in cui terminammo il conto alla rovescia e ci avviciniamo tutti a lui con i calici per poter brindare all'anno nuovo. "È la tua prima bevuta da adulta!" disse lui ad Elle, riempiendo il suo bicchiere un po' più dei nostri e lei e sorrise. Chissà se gli angeli si ubriacano facilmente o se come i lupi per farlo ci devono andare giù pesante, pensai. Accendemmo il falò nella veranda e restammo fuori ad ammirare il cielo e a chiacchierare. James guardava Dunja e quando lei gli parlava, lui era un po' impacciato e la cosa mi fece sorridere. Alla fine si trovarono sotto il vischio e seppur impacciato, lui le dette un bacio tra gli applausi generali. Logan invece, più sciolto e a suo agio, chiacchierava e rideva con tutti, riempiendo i calici a coloro che lo avevano svuotato. "Vanno tutti d'accordo eh!" Disse Dimitrie, che mi aveva raggiunto accanto alla ringhiera. "Si, stavo notando." Gli risposi pensieroso. "Quindici primavere. Sembra ieri che è arrivata qui e ora vuole andare a ballare alla Rupe." Disse lui ridendo ed io mi unii a quella risata. "A mio padre verrebbe un infarto vedendola vestita così!" Sussurrò sottovoce e io sorrisi. Non non sapevo nulla della loro famiglia e dei loro usi e costumi. "Le mie sorelle al castello sono soliti a vestirsi con abiti che sembrano abiti da sposa, decisamente diversi dall'abito che indossa lei stasera." Mi disse guardando le tre ragazze che ridacchiavano tra loro. "È un regalo di mia madre. Un bellissimo regalo da parte di mia madre." Risposi ironico e sorridemmo entrambi avvicinandoci a Logan. La festa andò avanti tra una chiacchiera e l'altra fino alle quattro e mezza quando Dimitrie, Dunja e Bella ci salutarono per tornare a casa e festeggiare anche con la famiglia. Ero seduto sulla poltroncina accanto al falò e mangiavo l'ennesima coppa di tiramisù: adoravo il tiramisù, ne mangiavo una teglia da solo. Logan era con Elle, guardavano le stelle sperando di scorgere una stella cadente. Guardai le loro figure, lui accanto a lei le cingeva le spalle con un braccio probabilmente per riscaldarla. James era steso sul divanetto con l'aria di chi a breve, si sarebbe addormentato. "James, va a letto. Sei cotto, ragazzo." Gli dissi facendolo quasi sobbalzare. Rise, prese il suo calice e ci salutò, rientrando in casa. Restai li a guardare il fuoco, loro due e il cielo nel silenzio del bosco interrotto solo dai suoi rumori notturni. Mi soffermai a guardare Elle, era vestita in modo elegante e la luce della luna illuminava il suo viso, mettendo in risalto la sua bellezza. Rimasi seduto in silenzio, osservandola mentre si avvicinava alla ringhiera e guardava le stelle. Sembrava così serena, così perduta nei suoi pensieri. Logan non poteva fare a meno di guardarla e di sorriderle, mentre io mi ritrovai a studiare ogni linea del suo viso, ogni curva del suo corpo. Mi avvicinai ai due, alzando in piedi dopo aver bevuto ciò che restava del mio champagne. Toccai la spalla di Logan abbracciando Elle e poi guardai verso l'alto: eravamo sotto al vischio. Elara rise divertita e ci guardò, mentre noi le stampammo un bacio a stampo sulla guancia, io sulla sinistra e Logan sulla destra. A turno poi, lei ci dette un bacio sulla guancia. "Allora? Andiamo tutti a nanna?" Chiesi. Logan sbadigliò. "Qualcuno vuole vedere l'alba." Esclamò fissando Elle. "Ah ecco." Dissi guardando il cielo che si stava tingendo di chiaro. "Aspettiamo allora." Dissi sfilandomi il maglione da dosso. Logan tolse il braccio dalle spalle di Elle e io le feci cenno di alzare le braccia così da poterle infilare il maglione. Passai le mani sulle sue spalle per scaldarla. "Ma non ti fanno male i piedi?" Le chiese Logan incuriosito. "Un po'." Disse lei togliendosi le scarpe ridendo. "Sono più comode le sneakers." "Ah ecco, sono più comode, quindi non ci ritroveremo una Miss per casa, sarai sempre tu!" Le disse lui per prenderla in giro e ridemmo tutti. "Ci sono i tuoi regali sotto l'albero, vuoi aprirli?" Le chiesi. "No, li apriamo domani tutti assieme!" Rispose lei. "Beh, prima che sorga il sole, com'è tradizione, il più anziano della casa deve fare qualcosa." Le dissi sorridendo e lei mi guardò curiosa. Logan mi guardò. "Tocca a te farlo." Disse lui afferrando lei per le braccia che ci guardò un attimo disorientata. "Fare cosa?" Chiese fissando me e poi Logan alle sue spalle. "Fare il rito! Il tuo passaggio da piccola a grande!" Le spiegò lui, senza accennare a niente, volutamente. La guardai divertito. "Scricciolo, hai paura? Sei grande ora, per aver paura." Le dissi cercando di trattenere un sorriso e le mostrai i miei occhi, rossi. Lei face un passo indietro, poggiando le spalle contro il petto di Logan che la bloccò. Le afferrai una ciocca di capelli, nalla parte sotto la chioma e la lasciai scorrere sulle dita. Erano così lunghi che le arrivavano più giù della curva della schiena. Lei mi guardò, non capendo. "Mike?" Disse guardandomi. Allungai un artiglio e le tagliai un paio di centimetri di capelli dalle punte. "Fatto." Le dissi ridendo, guardando la ciocca di capelli. "I miei capelli!" Esclamò lei risentita. "Devi sacrificare qualcosa se vuoi diventare qualcosa di più grande." Le dissi sorridendole. "Ricresceranno." Logan la sollevò tenendola per la vita. "Ora sei grande!" Le disse stampandole un bacio sulla guancia, curvandosi su di lei e poi sciolse il suo abbraccio. Elle gli sorrise e poi venne verso di me, mi abbracciò passando le mani sui miei fianchi e strusciò il suo naso contro il mio, socchiudendo gli occhi. "Ciao, Scimmietta. Pensi che posso ancora chiamarti così?" Le sussurrai divertito. "Tu devi chiamarmi ancora così!" Rispose lei, facendo un piccolo scatto per mettermi le gambe sui fianchi ma io l'afferrai per i fianchi e la rimisi giù, guardando la sua espressione delusa. "Non con questo vestito." Le dissi ridendo e le indicai l'alba. Logan si voltò con noi, si stiracchiò e sbadigliò. Si congedò con un gesto della testa ed entrò in casa. Restai lì a guardare l'alba con lei e le cinsi le spalle con le braccia. "Non hai freddo?" Mi chiese, visto che aveva addosso il mio maglione. Feci di no con la testa e le baciai la testolina bionda, annusando il suo odore di cannella che mi mandava ai matti. Socchiusi gli occhi, assaporando l'attimo di armonia che ci avvolgeva. Sarei rimasto in quel limbo di pace sospeso nel tempo. "Andiamo a nanna?" Mi chiese lei, appoggiandosi di più al mio petto, stanca." "Andiamo a nanna." Confermai lasciandola andare. Lei raccolse le scarpe e si avvicinò a me. "E la mia ciocca?" Chiese incuriosita. "Quella resta a me. Te l'ho tagliata io!" Le dissi facendole la linguaccia. "Quindi ti tieni la mia parte bambina?" Disse lei con tono divertito entrando in casa. "Puoi scommetterci!" Le dissi mentre ci avviavamo per le scale.
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