Libera uscita. {Paragrafo 4}

1037 Words
Secondo Elara, in casa Mike era quello che dettava legge, io ero l'amicone a cui raccontare tutto e che chiude un occhio e James era il suo migliore amico di giochi, data la minor distanza d'età tra loro. Lui infatti la vedeva come una sorellina minore col quale giocare, non come noi che la vedevamo come qualcuno da proteggere e crescere, sentendo maggiormente il peso di quella responsabilità. Due volte al mese, solitamente nel weekend, veniva a trovarci la mia Regina in compagnia del fratello minore di Mike, Damiano che aveva 23 primavere ed era molto amico di Elle, per la gioia di Mike. Nonostante non si vedessero spesso, Elara e Damiano avevano una fitta corrispondenza di mail e telefonate fin dal giorno in cui lei era arrivata qui. Dal 2017 le visite di lui si erano rarefatte, poiché era riuscito ad intraprendere la sua carriera artistica assieme ad una piccola band formata da lupi del suo giro di amicizie, ma nonostante questo le telefonate e le mail non erano mai diminuite anzi, lui le raccontava spesso dei suoi successi e dei suoi alti e bassi musicali. Marlena, il soprannome col quale lui chiamava Elara sin da piccola per il suo caratteristico profumo di cannella, compariva spesso nei testi delle sue canzoni ed era palese a tutti che la usasse come Musa ispiratrice, piccolo particolare che a Mike non stava particolarmente a genio. Ma stavamo parlando di Damiano, cosa ci potevamo aspettare? Fin da piccolo aveva sempre fatto il diavolo a quattro per stuzzicare Mike, come se quello fosse l'unico modo col quale avere la sua attenzione. Si volevano bene, sicuramente, ma sulla questione "Elara" non erano molto d'accordo, decisamente e sicuramente negli anni, prima o poi quell'argomento sì sarebbe concluso con una scazzottata. "Pesco una tessera." Disse lei, mettendo le mani nel sacchetto di velluto verde ed estrasse una A. Mi passò il sacchetto ed anche io estrassi una lettera, la F. Scrissi la mettera foglia sul tabellone. Passai nuovamente il sacchetto a lei e questa cosa andò avanti per una decina di minuti fino a quando lei mise giù le sue tessere. "L - O - G - A - N", scrisse sorridendo. Avevo perso, noi giocavamo con regole nostre e quando si riusciva a scrivere il nome di uno degli avversari avevi vinto e l'altro pagava pegno. "Non ci credo! Peschi sempre quelle che ti mancano!" Protestai. "Ne hai vinte due su tre!" Lei sorrise e mi guardò. "Devi pagare pegno: voglio che bevi una birra, alcoolica, a metà con me!" Esclamò ben sapendo che l'avrebbe avuta vinta, questa sarebbe stata una delle cose che le avrei permesso di fare e che normalmente erano vietate. Si alzò con eleganza incrociando le gambe e si tiro su, poi portò una mano alla fronte e la vedi socchiudere un attimo gli occhi. "Tutto bene?" Le chiesi mentre lei si rimise giù seduta, incrociando nuovamente le gambe. In tutta risposta lei annuì poco convinta, alzò le spalle e socchiuse gli occhi come se avesse un capogiro. Mi avvicinai a lei spostando i cartoni vuoti della pizza e le sollevai la testa mettendole il pollice sotto il mento per voltarla verso di me. "Sei pallida. Non stai bene?" Le chiesi preoccupato. La tirai su, tenendole una mano dietro la schiena ed una sotto le ginocchia e mi sedetti sul divano, mentre lei mise le braccia attorno al mio collo per reggersi. Mi misi seduto dietro di lei con i piedi sulla parte lunga del divano a L mentre lei si stese sul lato opposto della penisola, usandomi come cuscino e guardammo a caso la TV. Notai che era di un colorito pallido strano ed era più fredda del solito. Era già strano che non raggiungesse i 39 gradi normalmente, per essere una Lupa. Restava sui 35,36 gradi al pari di un umano, ma mi sembrava decisamente fredda. La strinsi, le baciai capelli e lei si accoccò su di me, diventando piccolissima. Giocavo con i suoi capelli biondi e lunghi, avevano il colore del grano nei giorni caldi di giugno e facevo sfilare le ciocche tra le mie dita mentre guardavamo la TV in relax. Dopo poco la sentii respirare profondamente, si era addormentata. Ripensai a Mike, a qualche ora fa e a quanto il legame che ci univa stesse cambiando. Tutto quello che faceva era atto a vedere Elara serena e al sicuro, anche a costo di privarsi lui stesso dei piaceri della vita e dei suoi privilegi reali. Lui chi aveva scelto di vivere come un reietto senza regole da dover seguire, libero di poter organizzare la sua vita senza dover rendere conto a niente e nessuno, si ritrovava a dover quasi pregare per avere una serata libera. Un figlio di un re Alpha è sempre ben quotato alla Rupe dalle giovani Lupe, anche solo per una stagione dell'amore. Solitamente i maschi del suo status si divertivano liberamente con quante più potevano, soprattutto con la luna piena. Per una Lupa essere la ex anche solo di una stagione di un Alpha, era motivo di orgoglio e accresceva il suo valore. Da qualche mese, in concomitanza dell'avvicinarsi delle quindici primavere di Elara, Bestia e Giove erano inquieti. Non avevo affrontato direttamente l'argomento con Mike, ma dalle sue espressioni ero sicuro che anche il suo lupo iniziava a creargli dei problemi. Era come se entrambi i nostri lupi richiedessero tempo con Elara come pagamento dei servigi e dei poteri che ci donavano. 🐺PREPARATI. SARÀ UNA LUNGA, LUNGHISSIMA NOTTE. Le parole di Bestia nella mia mente mi fecero aprire gli occhi. Mi resi conto che mi ero appisolato. Lei ancora dormiva e ne fui contento, forse non stava poi così male come pensavo prima. 🐺 ERRORE!. 💭 Bestia stavo dormendo e non capisco già normalmente la metà delle cose che dici, immagina mezzo rincoglionito di sonno cosa posso mai capire! Farfugliai sbadigliando, portando una mano sulla bocca e poi sul viso. Guardai l'orologio. Era notte fonda e Mike sarebbe tornato solo all'alba. Mi guardai attorno, cercando di capire dove fosse il telecomando per cambiare canale alla tv, abbassai il volume tanto io riuscivo a sentirla anche così e iniziai a fare zapping senza disturbare Elare, che continuava a dormire beata.
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