"Sai di cacao! Quello in povvele che si fa il tilamisù, buonissssimo e la sossolata! Di povvele di sossolata!"
Disse lei pensandoci un attimo.
Sorrisi.
"So di cacao?"
Chiesi togliendomi la maglietta a mezza manica che indossavo e la misi nel cestino dei panni sporchi, per non diffondere l'odore della sigaretta nella stanza.
"Shi. Cacao e tella bagnata, sai di piossa!"
La guardai divertito.
"Ah si? So di cacao e petricore? L'odore della pioggia si chiama così.
Beh, bello!"
Le dissi sorridendo.
"Non me l'aveva mai detto nessuno.
Tu invece sai di cannella e lavanda... ma più di cannella! Sembri una mini torta di mele!"
Le dissi infilando una t-shirt pulita verde chiaro.
"E poi io si shono shemple, non ti lasselò mai!"
Disse saltando più in alto sul letto.
"È una minaccia, Elara?"
Le dissi ridendo e allungai le braccia verso di lei.
"Occhio che cadi e ti fai male."
"Ma se cado e mi fasso la bua poi gualisco velose!"
Protestò lei.
"Si è vero, ma credo che non sia una buona idea far vedere a tutti che il tuo sangue è blu invece di essere rosso! Questo è un segreto segretissimo, che deve restare fra me, te e Teddy!"
Lei annuì convinta e smise di saltare.
"Brava.
Ora posso andare a lavare i denti così mi metto a letto anche io, tu per favore ti puoi mettere sotto le coperte così sono sicuro che non ti fai del male mentre sono in bagno?"
"Mike... Tu non mi lasselai, velo?"
Chiese improvvisamente seria.
"Io shono stanca di salutale le pessone. Come la mia pamiglia."
Disse incupendosi.
La guardai, sospirando.
Mi sentii improvvisamente svuotato da quella domanda.
Mi avvicinai al letto e mi misi piegato sulle gambe per essere con gli occhi alla sua altezza.
"Mai. Parola di Lupo."
Le dissi serio e sottovoce.
Lei mi mostrò il mignolino.
Ma cosa stavo facendo?
Le stavo promettendo qualcosa di non vero.
Ma era lì, mi guardava speranzosa e ansiosa di avere una risposta.
Le dovevo dire che l'avrei riportata indietro?
Che vita le avrei dato?
Nessuno di noi tre aveva avuto un'infanzia felice e con delle sicurezze, volevo togliere tutte queste cose anche a lei?
Le mostrai il nomignolo e lei lo uní al suo.
"Giulin giulello!"
Disse dando un bacino al suo dito come a suggellare quella promessa.
Feci lo stesso.
"Abbiamo un patto, Elara."
Le dissi usando quel modo di dire di quando davo la mia parola, lo stesso usato da mio padre.
Questa cosa mi straní, non ero solito usare modi di dire usati da lui, ma questa volta mi venne automatico.
🐺 TI SEI APPENA ROVINATO.
💭 Lo so.
🐺 TI STAI AFFEZIONANDO.
💭 Lo so.
🐺 TUA MADRE LA RIPORTERÀ AL CASTELLO E 13 ANNI SONO UN SOFFIO DI VENTO, PER UN LUPO.
💭 Ho detto che lo so.
🐺 SAI ALTRO?
💭 No.
🐺 BUGIA!
💭 Giove...
🐺 PUOI INFILARE I TUOI PENSIERI NEL PIÙ NASCOSTO POSTO DENTRO DI TE, IO LI SENTO UGUALMENTE! DIMENTICHI CHE IO VIVO DENTRO DI TE.
💭 Sta zitto e dormi. Buona Luna, Giove.
Andai a lavare i denti e chiusi il collegamento mentale col mio lupo, tornai poi nella mia stanza e trovai la piccola che mi aspettava ancora sveglia.
Mi infilai sotto le coperte e le feci posto, come al solito sia accoccolò accanto al mio braccio sinistro, stringendomi la mano.
"Mike?"
Sorrisi.
"Dí."
Le dissi piano.
"E la paboletta?"
Scoppiai a ridere stando a pancia in su.
Passai la mano sul viso, senza smettere di ridere.
"Giusto, la favoletta.
Cosa vuoi che ti racconto, questa sera?"
Le chiesi voltandomi verso di lei con lo sguardo.
"Mi racconti Lomeo e Siulietta?"
Feci un'espressione incredula.
"Romeo e Giulietta? E che ne sai tu di Romeo e Giulietta?"
Le chiesi.
"Piaseva alla mia mamma! Mio papà è un cabaliele templale! E la mia mamma è un'ansella!
E lui gliela lesseva semple, al pastello, nella cashetta nel zialdino delle Lose Bianche!"
Disse lei ricordando la sua famiglia.
"Ah beh, se gliela raccontava tuo padre, allora dobbiamo raccontarla, ma non ti prometto di saperla bene come lui!"
Le dissi, pensieroso.
Giardino delle rose bianche?
Cavaliere templare?
Ancella?
Ma da dove veniva questa nanetta?
Mia madre avrebbe dovuto darmi qualche informazione in più, nei giorni a seguire.
Avevo accettato di prendere Dimitrie, Bella e Dunja in casa mia su suggerimento di mia madre, ma non mi aveva voluto dire cosa avessero a che fare tre lupi con lei.
Altri tre lupi.
Non aveva intenzione di affidarla a loro, questo era certo anche perché, non l'avrei permesso.
Ormai Elara si era ambientata da noi e non avrei permesso che avesse un altro trauma, cambiando nuovamente casa e famiglia.
Bella era simpatica, era la Stella di Björn, un altro erede di una dinastia di Alpha che avevo conosciuto alla Rupe.
Dunja la conoscevo di vista, sapevo che era un'abile cacciatrice.
Dimitrie lo avevo visto raramente, per quanto ne sapevo, era un Omega rinnegato dal suo branco, adottato poi da un casato importante che lo aveva preso sotto protezione.
Questo casato aveva probabilmente qualcosa in comunque anche con le altre due lupe, ma anche se mi ci stavo scervellando, non trovavo nessuna parentela tra loro al fine di giustificare la loro presenza qui a casa, vicino ad Elara poi.
Questo casato centrava anche con lei?
E in quale relazione?
Mi potevo fidare di loro?
Non ne avevo idea, ma di certo, potevo fidarmi di mia madre e così dovevo fare, almeno fino alla sua prossima visita dove le avrei chiesto spiegazioni.
Sentii tirare un lembo della mia maglietta e guardai in basso.
"Ah giusto, la favoletta....Scusami Scimmietta, mi ero perso.
Allora...c'era una volta, una giovane fanciulla che si chiamava Giulietta.
La nostra Giulietta, viveva nel palazzo di famiglia dove non poteva uscire, perché suo padre la faceva controllare per paura che le accadesse qualcosa."
Un sospirone mi fece voltare verso Elle, che era crollata.
Meno male.
Pensai che dovessi rinfrescare le mie memorie su Shakespeare, altrimenti la mia maestrina mi avrebbe sicuramente corretto qualcosa, visto che a occhio e croce, credo la sapesse a memoria.
💭 {LOGAN} Oh, Romeo, Romeo...
💭 {MIKE} Idiota!
Risposi ridendo a Logan.
💭 {LOGAN} Finirai per recitare versi in rima, te lo dico io!
💭 {MIKE} Ma smettila! Buona Luna!