Fantasmi a Cagliari

Oro, argento e carbone

Oro, argento e carbone

La tradizione e i racconti che riguardano fantomatici tesori, la cui ricerca e il ritrovamento vengono resi possibili solo dall’aiuto di un’entità soprannaturale, annoverano episodi e fatti inconsueti. In quello che potrebbe essere definito il vasto triangolo magico che comprende i tre quartieri antichi di Cagliari vengono più volte citati personaggi che si sono arricchiti ascoltando le indicazioni fornite da un visitatore notturno. L’unica condizione che viene richiesta dall’entità al fortunato futuro possessore di tesori - e grande motivo conduttore di tutte le apparizioni - è sempre stata la riservatezza e l’assoluto mutismo del beneficiario su provenienza e natura del tesoro. Nel caso in cui il segreto venga confidato ad altre persone il tesoro si tramuterà in carbone. In un periodo durante il quale le uniche banche erano rappresentate dal nascondiglio sotto la mattonella o all’interno di un materasso, la fantasia popolare ha superato più volte se stessa nell’individuare possibili casseforti la cui chiave e combinazione d’accesso erano affidate all’anima caritatevole del defunto possessore delle ricchezze.

Fra i tanti racconti di avvenimenti accaduti nell’ultimo mezzo secolo merita un cenno la vicenda che ha visto come protagonista un commesso viaggiatore e sua moglie, residenti nella parte antica della città. Seppur sposata da pochi anni, la giovane era abituata a trascorrere lunghe giornate in attesa del marito, spesso fuori per lavoro. Durante una di queste solitarie nottate la giovane sentì, nonostante la città iniziasse già a conoscere le prime autovetture, il rumore di una carrozza che si fermava proprio sotto la sua abita­zione, situata in prossimità del corso Vittorio Emanuele. Dopo pochi istanti il campanello di casa squillò. Seppure provasse un leggero turbamento, vista l’ora tarda, la giovane andò ad aprire la porta e si trovò dinnanzi un fattorino. Abito nero e volto nascosto da una pesante sciarpa, il messaggero consegnò alla ragazza un pacco, pregandola di custodirlo intatto fino a quando qualcuno non sarebbe venuto a reclamarlo. Durante i giorni successivi, dopo il rientro del marito, al quale la giovane aveva raccontato con dovizia di particolari tutto l’accaduto, l’argomento principale di discussione fu naturalmente il contenuto del pacco: ben legato, l’involucro era abbastanza pesante e rumoroso da far sospettare la presenza di qualcosa di strano. Vincendo la curiosità i due lasciarono malincuore il pacco integro, dimenticandosi poi della sua esistenza per diversi anni. Con il passare delle stagioni arrivò anche il giorno in cui le due figlie della coppia decisero di sposarsi. Dall’armadio, dimenticato per decenni, uscì il misterioso pacco: visto che nessuno era mai andato a reclamarlo la donna decise di aprirlo e scoprirne il contenuto. L’involucro era colmo di oggetti d’oro, di antica foggia e sicuramente di gran valore. I gioielli furono venduti e il ricavato andò a far parte della dote delle due ragazze. Alcuni giorni dopo la vendita la donna udì per la seconda volta rumore di zoccoli sul selciato: una carrozza si era fermata nuovamente sotto casa sua e il campanello squillava. Era il misterioso fattorino che veniva a reclamare invano il pacco.

Una vicina di casa raccontò che solo pochi giorni dopo la visita del fattorino la donna fu ritrovata priva di vita.

Non tutti i tesori sono tuttavia forieri di sventura per il suo incauto custode. C’è anche chi, seppur con molta discrezione, racconta di un piccolo tesoro rinvenuto nei pressi dell’antico teatro civico di Cagliari, più precisamente all’interno dei sotterranei dell’edificio. Una somma di denaro, forse monete d’oro nascoste durante l’ultima guerra, la cui collocazione sarebbe stata segnalata da un’anima in vena di bontà ad una famiglia bisognosa. Un gesto di solidarietà o la riparazione di qualche torto? Il fatto - dato per certo da chi ci ha raccontato l’episodio accaduto sul finire degli anni sessanta - avrebbe consentito ai componenti di questa famiglia povera di cambiare tenore di vita.