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Attraction. Tu Mi Possiedi

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Blurb

E' una serata lavorativa come un'altra per Dimitri, cameriere in uno dei locali più frequentati di Roma, ma la sua vita viene totalmente stravolta quando incontra Chanel, la ragazza con cui stabilisce un rapporto speciale di amore e odio. Nessuno dei due, però, è pronto ad aprire nuovamente le porte del cuore dopo le relazioni precedenti, quindi decidono di rendere "unici" i loro rapporti sessuali stabilendo una serie di regole erotiche con conseguenti punizioni in caso quest'ultime non vengano rispettate, ma la disobbedienza è una tentazione troppo forte per entrambi. Tutto ciò per cercare di mantenere stabile la loro relazione date le complicazioni e il riemergere di segreti dal loro passato.

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CAPITOLO PRIMO
Situato a Piazza Di Pietra nel centro storico di Roma, davanti al tempio di Adriano, si trova il Salotto 42. Esso è un risto cocktail & wine bar in cui incontrare gente e assaporare piatti originali e gustare ottimi drinks e aperitivi. L'interno del locale è molto piccolo, infatti presenta un'unica sala dove sono posizionate poltrone, divani e sedute di vario genere e il piccolo bancone bar. L'ambientazione è quella tipica dei loft newyorkesi, con arredi che spaziano dall'antico al moderno in modo raffinato ed elegante. A rendere il Salotto 42 un luogo intimo sono i lampadari decò, divani anni '50 e balaustre in marmo. La saletta è anche ricca di libri e riviste di grafica, design, moda, fotografia e un sottile erotismo. Servo ai tavoli di questo elegante ed intimo locale da circa un anno per quattro turni alla settimana, dal sabato al martedì, dalle ore 18:30 alle 02:30. I clienti sono molto esigenti e non sempre simpatici, o educati. Il mio amico e collega Tommaso poggia i gomiti sul bancone del locale dietro il quale siamo posizionati. - Hai puntato qualche ragazza?- mi chiede con aria divertita. - Ne ho puntate quindici- sussurro e sul mio viso spunta un sorrisino malizioso. Restiamo a guardare le persone che continuano ad entrare nel locale che, come ogni sabato sera, è pieno di ragazzi in preda agli ormoni. Tommaso guarda dritto davanti a sé. - Stasera ci sono proprio delle ragazze carine, Dimitri. Quando lavoriamo durante il weekend, lui non indossa mai gli occhiali neri, che pulisce ogni cinque minuti, perché, citando le sue parole, "sono utili solamente ad allontanare le ragazze invece di attrarle". I suoi capelli neri sono sempre scompigliati, come quando ci si alza la mattina e non si perde tempo a sistemarli. Il viso è coperto da pochi brufoli e tanti punti neri che allontanano chiunque. Gli occhi, molto piccoli, sono dello stesso colore dei capelli e nulla di interessante da raccontare. La bocca è sottile, ma non troppo, e danno al mio amico, e coinquilino, l'aria di qualcuno dalle labbra screpolate che sorride poco.  Ad affiancarci nel lavoro, c'è la sarcastica e prepotente Giada che, con aria stanca e ansiosa, ci chiede: - Avete preparato i quattro shot? Tommaso mi guarda con aria colpevole.  - Ci penso io - sussurro. - Sbrigati! - strilla Giada afferrando un vassoio di Spritz da portare ad uno dei tavoli. Lei non è una ragazza la cui bellezza ti lascia ammaliato, ma ha un aspetto pur sempre carino e molto attraente. È la classica tipa da discoteca e durature uscite serali dalle quali torni da ubriaco. I suoi capelli castani sono lunghi fino alle spalle e la pelle ha una carnagione olivastra. I ragazzi che frequenta, e le persone che ha intorno, la invidiano per i suoi occhi castani dalle sfumature dorate che, se poste alla luce diretta del sole, lasciano ammaliati chiunque. È indifferente a molte persone a cui risulta poco gradevole a causa della sua personalità sfacciata, diretta, scorbutica e spesso acida. Ma è una ragazza che tiene molto agli amici e protegge chi ha nel cuore. La sua passione è sempre stata la scrittura, credo che il suo tempo libero lo trascorra scrivendo, ma nessuno ha mai potuto leggere ciò che scrive: nessuno ha il diritto di entrare nell'intimità del suo animo nello stesso modo in cui nessuno deve sapere di questo suo passatempo. Sono l'unico ad esserne al corrente. È magra e formosa, dai movimenti rilassati. - E riguardo a te...- Giada ha gli occhi fissi su Tommy. - Mettiti gli occhiali perché senza non vedi un cazzo. Soffoco una risata e il mio amico mi rivolge un'occhiataccia. - Tanto con la faccia che ti ritrovi non ti guarda nessuno comunque - aggiunge la ragazza. Questa volta è stata davvero offensiva, ma capisco che è stressata. Tutti noi lo siamo quando lavoriamo, soprattutto durante il fine settimana. Tommaso si spinge verso di lei che è al lato opposto del bancone. «Non tieni mai un commento offensivo per te, vero?» "Ed ecco che cominciano!" - Non riesco a tenere la bocca chiusa, mi spiace - risponde lei, con aria di indifferenza. - Smettetela! - li rimprovero. Sembrano cane e gatto ed io sono l'acqua da spruzzargli addosso per allontanare l'uno dall'altro. - Come ogni weekend, anche stasera c'è molto lavoro da svolgere Guardo le lancette del rotondo orologio di legno antico in alto sul muro dietro di me: 00:50. Preparo gli shot alcolici. Il tempo scorre veloce come l'acqua di un fiume in un giorno ventoso e, tra un'ordinazione e l'altra, mi ritrovo a seguire con lo sguardo una ragazza appena entrata nel locale. A causa dei neon che continuano a dipingere il locale di colori diversi, non riesco a focalizzare bene lo sguardo sul colore della sua pelle, dei suoi vestiti o dei suoi capelli, ma è evidente che questi ultimi sono scuri. Mentre cammina, il suo sguardo incrocia il mio. Non riesco a guardare nessun'altra cosa che non siano i suoi occhi. Come una falena attratta dalla luce. Lei mi rivolge un'occhiata dalla testa ai piedi e, quando i suoi occhi tornano nei miei, mi sorride per qualche secondo. Poi continua la conversazione con le sue amiche e si accomoda ad un tavolo. Le sue movenze sono molto sensuali, pur mantenendo un'elegante raffinatezza. Sento un tocco sulla spalla. - La tua prossima conquista, Dimitri? - mi chiede Tommaso. Non rispondo. Perché distogliere lo sguardo da tanta magnificenza? Una delle due ragazze che sono con lei sembra avere i capelli rossi e mossi, l'altra ha un caschetto biondo. La ragazza dai capelli rossi si avvicina al bancone accompagnata da colei che ha attirato la mia attenzione subito dopo essere entrata nel locale. - Buonasera- sorrido. - Cosa prendete ragazze? - Le rivolgo il sorriso più magnetico che riesco a trovare sul mio viso. Guardo solo lei. Ammaliato ed incantato. - Ehm...  "Sta per parlarmi." - Tre shot. Scegli tu cosa mettere all'interno, ma dev'essere lo stesso per tutte e tre La sua voce è morbida e molto sensuale come i suoi movimenti. Ha grandi occhi verdi, simili ai miei e un viso molto delicato. Gli zigomi sono marcati, ma non entrano in contrasto con i morbidi tratti somatici del volto. È minuta e formosa il giusto. Per i miei gusti, ha il corpo perfetto, ma dovrei vederla senza vestiti per accertarmene. - Arrivano subito. Posiziono tre bicchierini sul bancone e all'interno verso dell'Assenzio e Sambuca. La sirena dal corpo apparentemente perfetto fa per pagare allungandomi la mano con i soldi. - Tranquille, offro io - dico guardandola negli occhi. Avevo ragione, ha gli occhi verdi come i miei. - Dimmi un po'... - sorride e sembra divertita. - È così che seduci le ragazze? Offrendo loro da bere e guardandole con aria sexy? Sono colpito. "Quanto è diretta!" Sorrido tenendo la bocca chiusa, poi mi scappa una breve risata e mostro i denti. Una mia tecnica di seduzione: la finta (e studiata) risata da ragazzo imbarazzato. Non si è accorta, a suo svantaggio, che mi ha rivelato i dettagli che la stanno attraendo. - Wow... - socchiudo gli occhi e sulle mie labbra resta impresso un mezzo sorriso. - E quali altre tecniche d'attrazione starei usando per... sedurvi? - Il tuo portamento, i movimenti lenti, ma sfuggenti, il modo in cui ti poni e muovi il corpo - Dai suoi occhi capisco che le piace ciò che vede. Mi chiedo quanti ragazzi ci avranno provato con lei solo oggi. - Ah e... La risata, aggiungerei. Metti in mostra una dentatura perfetta - sorride. - Devi avermi guardato a lungo. Un punto per te, signorina... Questa è una tattica per farmi dire il suo nome in maniera naturale senza sembrare banale o scontato. - Chanel - si presenta tendendomi la mano. La stringo. - Molto piacere, signorina Chanel - pronuncio il suo nome lentamente. - Bellissimo nome. - Grazie infinite, ... "Beccato!" Si è accorta anche della mia tattica del nome e ora la sta usando con me. - Dimitri - Bellissimo nome - Soffoca una risata dopo aver ripetuto il mio complimento con aria fiera. - Io sono Ludovica - s'intromette la ragazza dai capelli rossi sbattendo le sopracciglia con aria civettuola. - Io Emma - dice la ragazza bionda con il caschetto.  "Da quanto tempo anche lei è qui?" Sorrido. -Molto piacere. - Anche le fossette vanno a tuo vantaggio - aggiunge Chanel, -insieme alla carnagione mediterranea, gli occhi verde smeraldo e le labbra carnose. Oltre al fisico allenato naturalmente. Sbuffo una risata. - Vado in palestra, faccio quel che posso. - Certo, era ovvio - risponde sottovoce. - Come sai che ho il fisico allenato? Non credo si intraveda dalla divisa del locale. La divisa è una camicia bianca, un pantalone nero - che io indosso solamente se è strappato sulle ginocchia - e un papillon nero. - Sono una stalker certificata - scherza. - Si nota dalle tue spalle che vai in palestra - spiega, poi ride. - Ah, peccato! La storia della stalker mi intrigava. Si passa una mano tra i mossi capelli sciolti e sbatte le sopracciglia. In modo più sensuale e attraente dell'amica dai capelli rossi. - Questa è una tua tecnica di seduzione? - chiedo fingendomi stupito. - Si, un punto per te, signor... Mi provoca fingendo di non ricordare il mio nome. Questo mi fa innervosire. - Dimitri - rispondo con sguardo serio e tono poco divertito. Non mi piace essere trattato con indifferenza. - Scusami - Si finge dispiaciuta: labbra curve verso il basso e guance gonfie come quelle di una bambina. - Molto provocante, signorina,.. - Chanel - sorride alzando gli occhi al cielo. - Molto provocante, Chanel. La situazione si riempie di calore e, anche se questa ragazza mi infastidisce, percepisco in lei qualcosa di diverso rispetto alle ragazze con cui sono stato finora. Temo che stanotte dormirò solo se Chanel non si dimostra interessata a venire nel mio appartamento. Altre ragazze non sono un'opzione, voglio lei. - Dimitri! Capisco che è Tommaso a chiamarmi. Entra in scena sempre al momento sbagliato.  Si avvicina a me dicendomi che sono le due e ventisette del mattino e, di conseguenza, dobbiamo pregare gentilmente le persone presenti nel locale di uscire. - Stavamo per andare via - dice Ludovica giocherellando con una ciocca di capelli rossi.  Le ragazze si alzano dalla sedia. - Non avete bevuto gli shot - faccio notare. Chanel avvicina il viso al mio. - Magari puoi offrirci da bere un'altra volta.  Sono pochi i centimetri che separano il suo viso dal mio e posso annullare la distanza anche in questo momento. Alzo le sopracciglia e mi mordo il labbro. Nessuna ha mai avuto quest'atteggiamento con me. È irritante ed eccitante allo stesso tempo. "Perché questa ragazza deve sfidarmi?" . Esco dal Salotto 42, chiudiamo il locale e, dopo aver salutato Giada e Tommaso, che questa sera non dorme nel nostro appartamento perché ha un un'appuntamento con una ragazza conosciuta online, mi dirigo verso casa. - Lasciami in pace! - grida una voce femminile. Corro in direzione del punto da dove credo provenga la voce e mi ritrovo di fronte ad un ragazzo e una ragazza intenti a guardarsi in cagnesco. Lui si avvicina a lei poggiandole le mani sulle spalle. - Non devi toccarmi! - esclama la ragazza, indietreggiando. Lui avanza. - Chanel, ascoltami.. "Chanel?" Sembra che lui la stia infastidendo e, prima di decidere se intervenire o meno, mi ritrovo a camminare verso di lui. «Lasciala in pace!» Il ragazzo mi guarda e mi fulmina con lo sguardo. - E tu chi cazzo sei? - Uno che ti spaccherà la faccia se non te ne vai subito! - rispondo stringendo i pugni. - Dimitri stanne fuori - mi dice Chanel. Il ragazzo spinge la mano contro la mia spalla destra facendomi indietreggiare. Sospiro cercando di contenermi. - Le tue minacce non mi spaventano - Mi da un altro spintone, - Dimmi chi cazzo sei e cosa vuoi. Faccio respiri profondi cercando di non perdere la calma. Poi lo vedo a terra, il sangue che gli scorre dal naso. Gli ho tirato un pugno. - Vieni con me - mi ordina Chanel tirandomi per un braccio. Quando siamo abbastanza lontani dal ragazzo che ho aggredito, lei strilla: - Come ti è venuto in mente di intervenire? Libero il braccio dalla sua presa e smetto di camminare. -?Credevo avessi bisogno di aiuto! - Non mi serviva! - L'ho visto - dico in tono sarcastico. Il fatto che stiamo già litigando non mi piace e non fa altro che aumentare la mia rabbia. - E non strillarmi contro. Fa un sospiro. - Va bene, scusa. Aspetta che io dica qualcosa, ma adesso esigo delle spiegazioni. "Cos'è appena successo?" Fortunatamente capisce il mio silenzio e inizia a fornirmi delle spiegazioni. «Lui è il mio ex, l'ho lasciato ieri e ora si è incazzato perché sono uscita e credeva che io stessi cercando qualcuno da portami a letto». Guardo a terra. - Ti stima molto - sbotto. - Lo credeva perché è già successo - risponde. - Ogni volta che ci lasciamo, e succede spesso, lui si porta a letto altre ragazze ed io faccio lo stesso - aggiunge. Mi guarda con l'aria di chi sta per essere giudicata. - Anche tu vai a letto con delle ragazze quando vi lasciate? - scherzo. Resta a guardarmi con aria incredula, poi scoppia in una risata. Credeva che la giudicassi.  "Cara Chanel, sapessi cosa faccio io alle ragazze!"  - Che scemo! - ridacchia. La notte è tranquilla, i suoni della città sono quasi assenti e Roma è illuminata dalle stelle e dai lampioni. - Serve un passaggio? - mi chiede. - Volentieri - sorrido. . Chanel guida una Fiat 500 rosa ed è impossibile non notarla. - Bella macchina! - esclamo. Entriamo in auto, ovviamente non posso lasciarmi sfuggire quest'occasione di passare ancora del tempo con lei. Standole così vicino riesco a sentire il suo odore: un mix di prodotti per capelli, bagnoschiuma, shampoo e profumo. Tutti gli aromi si fondono perfettamente armonizzandosi e rendono più gradevole la notte scura illuminata dalla luce delle stelle. - Sempre in cerca di passare più tempo con me, vero? - scherzo. - Posso farti scendere in qualsiasi momento - mi avverte. - Dopo non scopriresti dove vivo.. Non è questo il tuo scopo, stalker? - scherzo. - Non gira tutto intorno a te, Mister sorriso ammaliante - Alza gli occhi al cielo. - È un modo per dirmi che ti piaccio, Miss buon profumo, sguardo sensuale e dolce e sorriso perfetto? - E questo è un modo per dirmi che io piaccio a te, Dimitri? - Vedo che ora ricordi il mio nome. - È una sorpresa anche per me - ride. "Scherza fin che puoi, più tardi, quello stesso nome, lo urlerai"  Sorrido al pensiero. - A cosa stai pensando? - mi chiede. - Che ancora non mi hai baciato - Le regalo un sorriso innocente, un po' imbarazzato. Ride. - Perché dovrei farlo? - Con le ragazze che conosco di solito è più facile.. - ammetto. - È più facile cosa? Portarle a letto? - chiede e ride all'idea. Non mi piace che si rida di me. Mi provoca. - Cosa c'è di così tanto divertente? - Il fatto che tu creda che io sia come le altre. - No, non lo credo - dico con sguardo sincero. - Ma probabilmente passeremo questa notte insieme. Nello stesso letto - Pronuncio l'ultima frase più lentamente. Lei continua a guardarmi dritto negli occhi. - E cosa te lo fa pensare? - Il fatto che non hai ancora messo in moto l'auto, significa che stai aspettando che tra noi succeda qualcosa. Il modo in cui cerchi di tenere chiuse le gambe reprimendo l'istinto di aprirle e il tuo sguardo che cerca di dirmi tutt'altro che "Non voglio farlo con te" - E dovrei volerlo fare qui, in quest'auto? - chiede con voce sensuale mentre accarezza il volante con la mano. Vuole provocare. La situazione si riscalda e cerco di rimanere calmo, immobile. Di non eccitarmi. Guardo la sua mano stringere le chiavi dell'auto, mentre stringe il volante con le dita dell'altra mano, poi la lascia scorrere verso il basso. Poi verso l'alto e di nuovo verso il basso. Sospiro. "È molto eccitante." - Perché no? - le rivolgo un sorriso malizioso. Mi sistemo il colletto della camicia. Lei mette in moto l'auto ponendo fine a questo momento quasi erotico. - Perché non sono come le altre - afferma guardando la strada dritta davanti a sé. Mi ha solamente provocato e prometto di non fargliela passare liscia. Decido di dare tempo al tempo e al momento giusto le negherò il piacere lasciandomi supplicare di soddisfare ogni suo desiderio più lussurioso.

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