Capitolo XIII L’imboscata La sera dopo, Tremal-Naik, Windhya ed il thug lasciavano silenziosamente la capanna dirigendosi verso il piccolo promontorio. Il primo era armato d’una carabina, gli altri due dei loro lacci e dei loro pugnali. Passati presso la vecchia pagoda essi salirono la gradinata dalla cui cima si poteva dominare un immenso tratto del sacro fiume, sedendosi fra le macerie che erano cadute dall’alto di quella enorme costruzione. Un silenzio quasi assoluto regnava sulle rive del fiume gigante. Non si udiva che il lieve gorgoglio della corrente, rompentesi contro i gambi del loto e contro le radici degli alberi acquatici. Nessuna barca si scorgeva, sullo specchio, reso scintillante da una splendida luna, che si estendeva fra le due sponde; nessun grido di barcaiuolo o di

