14 - La discendenza divina pt 7

1402 Words
Dopo quei fatti Gián si prese un po' di tempo per loro , si era voluto dedicare a Theresa e l'aveva aiutata nella sua ripresa. Ancora c'era tanto lavoro da fare la moglie era stata schietta con lui, doveva riprendere a lavorare. Avevano già avuto tanti cambiamenti nell'ultimo mese, dopo lo stupro era stato lui a cambiare. Adesso i suoi capelli erano biondi scuri e Gián non se ne spiegava il motivo, Theresa gli aveva posto la solita domanda: sei tornato a casa? Lui aveva sbuffato, iniziava a stancarsi di quella domanda. Lui avrebbe voluto darle la solita risposta: casa è dove noi siamo. Invece lui scosse la testa. "Credo che casa sia in Grecia da Yeleni. Mi manca!" Affermò lui sincero. Teresa lo ascoltò stupita, poi annuì "Dovevo aspettarmelo. Ne ho fatte troppe vero?" Disse lei. Era cosciente del fatto di avere sbagliato, era la dea della giustizia ed era consapevole del fatto di aver peccato e tanto nei suoi confronti. "Mi dispiace averti fatto soffrire sappilo. Dovresti andare da lei." Lui scosse la testa. "Per ora resto con te, hai bisogno di me, non ti lascio da sola adesso." Era sicuro Gián che Yeleni lo avrebbe capito. Dopo un po' avevano scoperto che Theresa era incinta, loro lo sapevano che c'era questa possibilità e Theresa l'aveva guardato con orrore. "Se sarà una femmina è nostra figlia" Aveva detto, poi aveva continuato con la storia della discendenza divina, "io e te solo figlie femmine." E non capiva, no assolutamente no. Tornò in Grecia solo un mese dopo. Tornò a pilotare i suoi aerei dopo tutto quel tempo, fu un primo viaggio quindi di piacere e lo affrontò con sollievo, aveva chiesto di proposito di prendere quello diretto ad Atene, dovevo parlare con Greta e Yeleni e per farlo dovevo andare in Grecia. Trovò le donne al ristorante dove lavorava Yeleni, e con sorpresa notò che sembrava ingrassata... "Oh no. No!" "È la stessa cosa che ho detto io quando il dottore me lo ha detto." Disse Greta toccando il ventre leggermente arrotondato "Sappiamo che hai una famiglia. Non ti chiederemo di rinunciare a loro per noi, in fondo sono stata sconsiderate tanto quanto te." Disse Greta andandogli incontro, aveva tante cose di cui parlare a Gián. "Il mio datore di lavoro mi ha chiesto di partire con lui per la Cina, quindi penso che ti informerà Yeleni della nascita di nostro figlio." Terminò lei facendogli capire che non gli chiedeva nulla. "Io in realtà..." ero in imbarazzo. "Perché ci sono ricaduto?" 'Perché sei un coglione e con tua moglie sei abituato a non usare precauzioni.' Disse la sua vocina interiore "Dai Gián stai tranquillo. A me importa solo che non mi lascerai sola col bambino. Ho una carriera da seguire. Però sono sicura che lui avrà piacere a conoscere suo padre." Lo tranquillizzò Greta. "Piuttosto come mai sei mancato quasi due mesi?" Lo riprese Yeleni, non si erano fatti promesse ma pensava che stessero insieme. Anche Greta lo guardava corrucciata, la sua partenza era vicina e con essa anche il divertimento e la spensieratezza di quell'amicizia, avevano ormai i giorni contati. "Mia moglie è stata..." non gli uscivano le parole. Le sue gemelle lo guardarono "... aggredita." Disse infine Greta lo osservò e lo abbracciò "Sta bene? Dovresti esserle vicino." Yeleni guardò sua sorella. Non erano stupide e sapevano che qualsiasi era il tipo di aggressione era comunque un trauma "Devi starle vicino, non pensare a noi...possiamo..." “Restare in contatto." Terminò Greta L'uomo guardò le due donne e le ringraziò con lo sguardo "si mi farebbe piacere Greta." "Perfetto. Adesso raccontami figlio dei fiori. Come mai questo colore ai capelli." Lo prese in giro Yeleni, e lui cingendole la vita prese a spiegare e parlare tra un bicchiere di ouzo e uno spuntino. Così trascorse la serata con... le sue due amiche. Quando Greta li salutò finalmente Gián potette stare solo con Yeleni, la guardò e cercò le sue labbra. "Sono tornato per te. Mi sei mancata Yele." Le confidò. Lei spalancò gli occhi a quella rivelazione e poggiò le mani sulle sue spalle per allontanarlo. "Sei sposato e tua moglie non può subire un altro trauma." "Theresa sa tutto. È stata lei a spingermi a tornare in Grecia... ah anche lei aspetta un bambino." Rivelò allora l'uomo. Non sapeva lei come reagire a quella rivelazione, ma Gián le piaceva e tanto. "Quindi come faremo?" Chiese lei "Se per te non ci sono problemi posso dividermi tra i vari continenti e qui. Così possiamo vedere di costruire qualcosa insieme." Le disse Gián "Anche... anche un figlio?" Chiese lei titubante. Sapeva che Gián aveva tanti figli, eppure anche lei si meritava la gioia della maternità. Accompagnare Greta dal medico e vedere quel piccolino nel suo grembo aveva fatto scattare il famoso orologio biologico. Gián la guardò sovrappensiero, poi le baciò il mento e cercò il suo sguardo. "Con molta calma e senza pensiero possiamo avere un figlio nostro. Ma solo uno... sono già tanti e prima... prima mi piacerebbe fare le cose per bene con te Yeleni. Cosa ne pensi?" Chiese l'uomo. E lei piena di speranza annuì. Non aveva fretta, avrebbe aspettato e intanto avrebbe visto come sarebbe andata con Gián. ... 1973 Faceva i salti mortali, ormai viaggiava in lungo e in largo, tra Italia, Grecia e Giappone. Erano quelli i suoi voli, sapeva che a breve avrebbe dovuto aggiungerci anche il Nepal ma fino alla nascita del bambino di Greta poteva attendere. Era importante essere accanto a Theresa e portare avanti la sua storia con Yeleni. Inoltre voleva essere nella vita di tutti i suoi figli, quindi se capitavano viaggi in Etiopia, dove vivevano Marcello e Juno, lui prendeva e andava. Per stare con le gemelline June e Erii, Esmeralda, Ernesto, Alessandro e Rosa. Si gli mancavano i suoi figli quindi appena poteva correva ed andava da loro. E senza che se ne rendesse conto erano arrivati al nuovo anno. Il dodici gennaio era venuta al mondo Elisabeth, la figlia sua e di Greta. Aveva avuto, in quell'occasione, modo di conoscere il datore di Greta che era certo avesse un debole per la donna. Era stata in quell'occasione che lui e Yeleni avevano deciso di provare ad avere un bambino, Yeleni si era subito innamorata della nipote e non vedeva l'ora di averne uno suo. E allora Gián non aveva più potuto rimandare, nonostante lui non avesse fretta poteva capire benissimo Yeleni. Lei voleva un bambino e lui non poteva dirle di no, proprio perché la amava. A distanza di tre mesi era poi tornato a Tokyo così da assistere alla nascita del suo ultimo genito, anche in quel caso aveva portato Yeleni con se, in modo che potesse conoscere gli altri suoi bambini. Erano stati lì per un po', tra Theresa e Yeleni si stava instaurando un bel rapporto e anche i suoi figli sembravano approvare la sua nuova compagna. Poi la notte del cinque aprile ecco che Theresa entrò in travaglio. . "Hermes e Dimitri non correte per i corridoi. Diana tieni per mano Marin, papà raggiunge la mamma in sala parto. Ok?" Disse Gián ai suoi figli. Makoto e Arianna per quanto cercassero non riuscivano proprio a tenere testa ai suoi due primogeniti, troppo vivaci due bambini di sette anni per lei. "Tranquillo papà mamma aveva le contrazioni ogni 5 minuti." Intervenne Elio Giánnis si voltò verso il terzo figlio; da quando i bambini di sei anni parlavano in quel modo e di contrazioni poi "cosa hai detto?" Il piccolo dai capelli rossi si riscosse "cosa papà? È nata la sorellina?" Gián guardo il figlio, per un attimo era parso qualcun altro, adulto ed esperto. Sgomento si allontanò da lui e si mise la mascherina "Vado dalla mamma." Disse E così fu, entrò in sala che Theresa aveva ancora le contrazioni, solo l'ostetrica invitava a spingere quindi dovevano essere a buon punto. Andò a stringere la mano alla moglie e iniziò ad incoraggiarla mentre ella spingeva e ad ogni spinta il momento di conoscere la sua terza... quarta... ennesima figlia arrivava. Ma al posto di una femminuccia nell'ultimo spasmo di dolore ciò che giunse fu un maschio "Eccolo qui. Sentitelo come è forte questo giovanotto." Affermò fiera l'ostetrica che passò il bimbo al collega. Theresa si lasciò sfuggire un singhiozzo mentre Gián le strinse la mano. "Va tutto bene Theresa. È nostro figlio..." Le disse
Free reading for new users
Scan code to download app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Writer
  • chap_listContents
  • likeADD