5 - Theresa

1112 Words
1966/68 Con Juno i rapporti erano sempre più distaccati. Solo dopo la nascita dei gemelli in ella si ammorbidì un po' con Giànnis. Juno notava la sua presenza costante con lei e con i loro gemelli. Faceva da genitore anche agli altri e nel frattempo cercava una domestica che potesse badare a loro. Era andato in aspettativa con il suo lavoro da pilota per esserle vicina e di questo gliene fu grata. Ma Juno non cambiava idea, nonostante ella sapeva benissimo che quelle relazioni fossero state prima di lei nel suo inconscio non accettava quella situazione. Lo riteneva un tradimento bello e buono e non riusciva ad accettarlo. Gli altri figli di Giánnis erano chi vivaci come Dimitri, il bambino avuto da Anya, e Hermes. Chi più tranquilli come i gemelli di Rosalie Diana e Elios. Anche la sua bellissima Rosa era molto tranquilla, doveva ammetterlo Juno e Giánnis stravedeva per lei, forse aveva troppi maschi intorno per non fare lo stesso con Alessandro o forse era vero che essendo anche il loro piccolo molto vivace, a fine giornata al padre veniva naturale dedicarsi alle due bambine che gli regalavano invece tanti sorrisi e poco lavoro. Era bellissimo vederlo dedicarsi ai bambini indubbiamente e lo avrebbe fatto anche con lei l'uomo se Juno non lo avesse ripetutamente rifiutato. Si, rifiutava di farsi toccare da lui o di amarlo ancora, aveva bisogno di un distacco e appena fosse stata pronta avrebbe preso Alessandro e Rosa e sarebbe tornata a Lecce, lontano da lui. Poi purtroppo quella favola non favola volse al termine Gián le disse che doveva riprendere a lavorare e dopo averle trovato qualcuno che l'aiutasse con i bambini era dovuto partire. Juno aveva allora deciso di restare un altro poco ad Atene, non aveva nulla da fare a Lecce quindi restare lì non le pesava, sopratutto perché Arianna,la governante assunta da Gián, badava a tutti i bambini. Non sapeva cosa faceva Gián in giro per il mondo, non sapeva come si muoveva e con chi era, sapeva solo che ritornato da un viaggio in Norvegia sembrava più risposato. "Hai conosciuto una donna!" Lo accusò subito lei. Gián la osservò stupito. "Conosco sempre gente quando viaggio. Ma si ho conosciuto una donna, una ragazza e un uomo. Tutte persone gradevoli, all'aeroporto di Oslo hanno aperto un nuovo bar e il gestore con i dipendenti sono molto alla mano." Spiegò lui parlando francamente. Non aveva nulla da nascondere, Juno aveva deciso di chiudere la loro storia da un po' ormai, era libero anche se la realtà era che si, aveva conosciuto Theresa, la ragazza che serviva ai tavoli del bar, ma più che parlarci e riuscire a stare sereno con lei non aveva fatto nulla. Quindi la sua coscienza era più che pulita. Era rientrato! Era tornato a casa e Juno era già sul piede di guerra. Così senza crearsi problemi cercò di dedicarsi ai bambini e di stare quanto più tempo con loro. In vista delle vacanze di Natale ancora una volta Gián chiese a Juno di non andare via e di non lasciarlo, poiché si amavano. L'aveva sedotta e lei sembrava essersi resa conto che erano fatti l'uno per l'altra. Il sesso, anzi no, l'amore tra loro era sempre straordinario. Ma lei fu irremovibile "Resto per Natale ma dopo capodanno andrò via." Aveva detto dopo con distacco e così era stato. Gián non l'aveva più vista, continuava i suoi viaggi e aveva iniziato nel frattempo una relazione a distanza con Theresa, ogni volta che andava in Norvegia lei era lì ad attenderlo. Theresa non si faceva illusioni oppure non gli chiedeva ossessivamente cosa faceva in giro per il mondo e con lei Gián stava bene. Tutti i suoi bambini intanto avevano compiuto un anno ed era stato ad aprile durante il primo compleanno di Rosa e Alessandro che Gián aveva scoperto la nuova gravidanza di Juno. Dopo che avevano messo a letto i bambini e che anche l'attenzione di Arianna non era più su di loro Giannis volle chiarirsi con lei. "Quando me lo avresti detto?" Le chiese amaramente Lei sbuffò, si portò i capelli scuri dietro la spalla e abbassò lo sguardo "Chi ti dice che sia tuo?" Lo sfidò Gián sollevò un sopracciglio e poi sorrise "Ti conosco troppo bene come tu conosci me." Disse allora "Come si chiama lei?" Chiese Juno Fu lui a sbuffare stavolta "Theresa. Allora me lo avresti detto si o no?" Chiese "Si." Sospirò "ovvio che te lo avrei detto, avevo solo bisogno di tempo e se non fosse stato per il compleanno dei gemelli sinceramente avrei preso più tempo." "Perché non dirmelo subito invece?" Chiese lui "Perché tu mi avresti trattenuto a te, guardati invece come stai bene adesso. Io non voglio stare con l'ansia che ad ogni volo mi tradisci." Lui scosse la testa amareggiato. "Durante tutta la nostra relazione non ti ho mai tradita, come adesso non tradisco Theresa. Perché hai questa convinzione?" "Perché sono fatta così e basta. Io accetto te e tu devi fare lo stesso con me." Terminò lei. E Gián accettò questa sua scelta "Quando nasce il bambino?" Chiese allora "Agosto, inizio settembre... quando vorrà lui." Rispose lei. E lui prese per buona quella risposta. Era stato luglio l'ultima volta che Gián aveva visto Theresa, poi improvvisamente la sua bionda preferita era scomparsa, così come era apparsa nella sua vita. Gián si era chiesto spesso dove potesse essere andata ma le sue domande non trovavano risposta. Il punto è che lui non se ne diede neanche più peso, poiché quando non lavorava doveva e voleva comunque dedicarsi ai suoi pargoli. Con luglio arrivò anche agosto e di nuovo andò in aspettativa visto il parto imminente di Juno. Aveva preso tata e bambini e con tanta pazienza si era trasferito nella casa dei Santoro a Lecce. Solo dopo due mesi dalla nascita di Ernesto, Gián era tornato a viaggiare, era tornato anche ad Oslo, nel bar dove lavorava Theresa, ma come prevedibile non la trovò. Al contrario trovò sua sorella Monia che lo osservò accuratamente. "Il famoso Gián. Dirò a Theresa che sei passato a trovarla." Disse infine guardinga. Gián ne ebbe seri dubbi e quando partì di nuovo fu sicuro che poteva mettere anche la bella scandinava tra le file delle sue ex. Forse aveva ragione Juno, lui non era in grado di amare. Si era anche stancato di cercare un amore che alla fine non sarebbe venuto, un amore che lo accettasse per ciò che era: un uomo dei cieli. Aveva creduto ciò di Theresa, eppure si era sbagliato. Poi... poi ecco che un giorno (al compleanno di Rosa e Alessandro) alla loro porta bussò Theresa*
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