La stanza era un caos. Sulla scrivania c’erano appunti e fascicoli di ogni tipo e pure uno dei due letti era pieno di fogli sparsi disordinatamente.
“C’è puzza di bruciato, Paolo. Troppe cose non tornano!” mi disse concitato. Gli riferii brevemente le cose che Cecilia aveva scoperto sul gruppo w******p. Sanna mi ascoltò con molto interesse e volle subito vedere il contenuto della chat. Gli avrei anche dato direttamente le schermate che avevo salvato, se non fosse stato che il suo cellulare era troppo datato e non supportava nemmeno l’invio di immagini, così gli diedi il mio. Sanna esaminò i messaggi a lungo. Non aveva ancora tolto gli occhi dalla chat quando parlò.
“Questo conferma una mia teoria. Qualcuno ha aizzato la folla di proposito”. Mi lasciò senza parole. Come aveva fatto Sanna
