Raffaello
Non può abbandonarmi... Continuo a ripetere questa frase come se fosse un mantra. Quando la troverò la porterò a casa nostra. Perché il posto dove vivo io è casa sua e il posto dove vive lei sarà anche la mia, saremo insieme fino alla fine. E quando saremo arrivati mi prenderò cura di lei e le dimostrerò che il mio amore per lei è eterno.
- Rafael, dove stai andando? - Sento la voce della signorina Franco e non mi fermo né cerco di scappare. - Devo dirti una cosa... - E io non ascolto quello che vuole dirmi e sento i passi che mi seguono e lei dice: - Devi mandare via quella... Quella... Strana Emma Vasconcelos. – urla e io smetto di cercare mia moglie e la guardo senza capire e le chiedo:
- Hai dato della strana a mia moglie? – Te lo chiedo, ragazzo, nessuno ha mai chiamato mia moglie così.
- Sì, dobbiamo chiamare la polizia. – dichiara e io la guardo confuso.
- E perché dobbiamo chiamare la polizia per mia moglie? - Chiedo cautamente.
- Perché quella pazza... Guarda cosa mi ha fatto! – La signorina Franco si avvicina a me e io faccio un passo indietro e noto un piccolo taglio, che sembra graffiato.
- E perché avrebbe dovuto farlo? – chiedo curioso.
- Perché quella pazza mi ha minacciato, chiedendomi di stare lontano da te. – dichiara, puttana, e io sorrido quando vedo che mia moglie era possessiva come me. E sentire di cosa era capace, invece di spaventarmi, fece indurire il mio cazzo ancora di più di quanto non fosse già.
- Allora dovresti fare proprio questo e stare lontano da me! – Chiedo e inizio ad allontanarmi da lei e a camminare per andare dietro a mia moglie e dichiararle il mio amore. Amanda urla mentre dice: - Signore, è pazza. - La signorina Franco spara e continua dicendo: - Deve essere ricoverata in ospedale o, meglio ancora, deve essere arrestata.
Mi fermo e torno da lei e non riesco a trattenermi e le afferro il braccio e la guardo e dico:
- Non hai il diritto di parlare di lei in quel modo! Tutto chiaro? – le ringhio.
- Di più... Rafael, non possiamo permettere che qualcuno così pazzo. – dichiara.
- Lei... non è pazza... Stia attenta alle sue parole, signorina Franco. – La avverto.
- Quindi non è pazza, chi è allora? – La signorina Franco parla e io la guardo e dico:
- È una donna passionale e ti sta dimostrando che ho una padrona! – Rispondo semplicemente. – Ora tornate nella sala e concludete la serata, quindi liberate le persone in hotel, assicurandovi che vadano sani e salvi.
- Per l'amor di Dio, lascia quella donna squilibrata, l'hai appena incontrata. – dichiara la signorina Franco e io la guardo con rabbia.
-Signorina, deve smetterla di dare della pazza a mia moglie! – Glielo ordino.
- Mio Dio, ti ha contagiato? – dichiara e io la guardo e vedo che questa stronza ha davvero perso la testa.
- Quando parli di mia moglie, misuri le tue parole e ora farai quello che ti ho chiesto. – Ordino di nuovo. E mi allontano da lei, cerco le porte e inizio a camminare avanti e indietro.
- Ma..., Ma... Rafael, devi tornare dai tuoi dipendenti. -riesce a raggiungermi e mi prende il braccio.
- Signorina Franco, non posso tornare indietro e come le ho detto, sto cercando mia moglie... - dichiaro e le lascio la mano dal braccio e mi avvicino a lei e mi chiedo come abbia fatto a trovarmi.
- Rafael... ti amo... - dice dal nulla quando mi raggiunge mentre apro quelle maledette porte, quante porte ci sono qui? E la signorina Franco mi afferra di nuovo il braccio e io devo allontanarmi da lei e quella dannata cosa mi si para davanti.
-Signorina Franco, toglietevi dai piedi. – chiedo, non volendo essere scortese.
- NO! – dichiara e io la guardo e mi incazzo per la sua risposta e dico:
- Non devi volerlo, levati di torno, devo cercare mia moglie. – Do un avvertimento.
-Come lei, signore, può amare quello... Quello... - Non le do nemmeno il tempo di dire altro e alzo la mano per farle segno di smetterla di dire tutte queste sciocchezze:
- Sì, con quella donna bellissima, meravigliosa, focosa, che mi ha fatto innamorare di lei. - Concludo e le tolgo la mano dal braccio, mi allontano da lei e la sento dire:
- Rafael, ti piace quella pazza... Quella ragazza grassa? – dichiara come se la offendesse.
- Stia attenta, signorina Franco... – le ringhio. – Il tono che stai usando è pregiudizio e si chiama grassofobia e, giusto per chiarire, mia moglie non è pazza.
- Voglio solo che tu sappia che non volevo offenderti, ma piuttosto dirti quanto ti amo e che sono la donna perfetta per te! - dichiara e so che sta mentendo, ovviamente. Ciò che la signorina Franco intendeva dire era questo e molto di più, dopotutto so che mia moglie la infastidiva. E la guardo un attimo e rispondo:
- Non lo è! Non lo sarai mai perché l'unica donna che ho già è quella donna perfetta. E ha un nome e il suo nome è Emma Vasconcelos. – Lo dichiaro. – Per l'amor di Dio, non voglio che tu offenda mai più mia moglie!
- Signore... mi dispiace, non volevo offenderla, sinceramente! Ma lei è strana... - riesce a malapena a finire questa merda e non smette mai di mentire, vero? Avrei voluto dargli una possibilità, ma capisco che con lei è impossibile: è una donna piena di pregiudizi.
- Tu, hai visto che hai offeso di nuovo mia moglie? Ecco perché voglio che tu esca dalla mia azienda, non voglio che nessun dipendente sia irrispettoso nei confronti di mia moglie o di uno qualsiasi dei miei dipendenti. - La avverto e lei inizia a piangere. – Ora scusatemi, devo trovare mia moglie.
E la lascio lì a piangere e non provo alcuna pietà, quello che ha detto è un crimine e non voglio nessun dipendente con questo tipo di pensieri. Tiro fuori il cellulare dalla tasca.
Ho inviato un messaggio alle risorse umane e ho chiesto loro di recedere dal contratto il prima possibile. Ho raccontato brevemente quanto accaduto e ho chiesto che non facessero sconti, ma che la lasciassi dall'azienda il più presto possibile.