2.

943 Words
Stiamo giocando a calcio nel prato verde della scuola con un pallone che abbiamo trovato vicino alla palestra, o meglio ci proviamo dato che Ethan pensa più alle ragazze che passano di qui che a me. "Attento!" gli grido lanciando la palla ma troppo concentrato sul fondoschiena di una tizia gli arriva la palla dritta in testa. "Ma sei impazzito?" mi urla furioso mentre io mi piego in due dalle risate. "Non fa ridere, mi volevi per caso uccidere?" mi domanda guardandomi dall'alto con le mani ai fianchi. Sembra tanto mia madre quando cerco di aprire il frigo silenziosamente per rubare del cibo ma lei mi becca nel bel mezzo del mio piano. "Oggi non c'è a scuola tua sorella?" mi chiede ad un tratto guardandosi attorno. Torno immediatamente serio e mi alzo piazzandomi davanti a lui. "Tutto questo interesse per mia sorella mi preoccupa, perché me lo chiedi?" gli chiedo picchiettando il dito sul suo braccio. "Di là c'è la sua amica, la ragazzina bassina di ieri, ricordi?" mi dice indicando Allyson. É sola e cammina verso l'entrata con lo sguardo puntato sulle sue scarpe. Come se fosse facile dimenticarsi la figuraccia che ho fatto ieri con lei mentre rimanevo immobile a fissarla come uno scemo. Chissà cosa avrà pensato. "Si e comunque stava poco bene percò è rimasta a casa" gli rispondo alzando le spalle. "Puoi smettere di picchiettare il tuo dito sul mio braccio?" mi chiede sbuffando. "Emh.. si." rispondo, prendendo la palla e lasciandola dove l'abbiamo trovata. Entriamo dentro e mi dirigo verso il mio armadietto per prendere le cuffiette del mio telefono che ho dimenticato ieri. "Cos'è, ora che non c'è la tua amica a diffenderti scappi?" sento dire da una voce maschile poco distante da me. Mi volto e vedo Jack, uno che gioca nella squadra di calcio con noi, mentre strattona Allyson per un braccio. Un altro tiene il suo zaino in mano mentre divertito si gode la scena. "Leo passa a me!" gli grida Ethan agitando le mani in aria. Se lo lanciano fra di loro come se si tratasse di un giocattolo di loro proprietà. "Mi stai facendo male" gli dice lei quando Jack la prende per il polso e la tira verso di lui. recupero le cuffiette dal mio armadietto e mi assicuro che sia chiuso a chiave. "Smettila, ti ha detto che le stai facendo male" dico a Jack, allontanadolo da lei con uno strattone. "Non fare il guastafeste! mi stavo divertendoo!" borbotta alzando le braccia. "Partendo dal fatto che è una ragazza e non avresti dovuto toccarla, se hai bisogno di questo per divertirti sei finito proprio in basso." gli dico stringendo i denti. C'è un filo sottilissimo che unisce lo scherzo alla mancanza di rispetto. "Ethan sbrigati!" gli ordino, trascinandolo via da quel branco di idioti. "Amico che ti prende?" mi domanda, bloccandosi. "Stavate esagerando" rispondo continuando con il mio passo veloce, lasciandolo dietro di me. "Era solo uno scherzo!" mi dice, prendendola sul ridere, cercando di sminuire la situazione che a me sembrava abbastanza chiara. "Non si trattava più di uno scherzo! Oltrettuto è la figlia del migliore amico di mio padre, mio padre la prenderebbe sul personale se venisse a sapere che qualcuno e l'ha infastidita in qualche modo. Non vuoi finire nei guai?" gli dico, incrociando le braccia al petto. Non volevo solamente spaventarlo, volevo soprattuto aiutarlo. Speravo capisse che ciò era sbagliato. "Okay" borbotta e imbronciato entrra in classe. Ora ho la lezione di matematica, una vera e propria noia soprattutto in questo periodo pieno di verifche recupero. "Chi non deve recuperare o studia per l'interrogazione di un'altra materia o va in biblioteca a leggere qualche libro" ci dice la professoressa passando i fogli agli alunni interessati. Mi alzo dal banco ed esco fuori dalla classe, non ho per niente voglia di studiare per un'altra materia almeno in biblioteca non c'è nessuno che mi controlla. Passondo davanti ai bagni femminili vengo incuriosito da uno strano rumore: dei singhiozzi. Sperando di non passare per l'impiccione di turno, con cautela, infilo la testa dentro al bagno delle ragzze. Credevo di trovarmi dvanti una Faith furiosa in preda ad una delle sue tante crisi nervose, invece sorprendo Allyson seduta in un angolino. Si tiene la testa fra le mani e piange. Sembra esre parecchio triste, quasi disperata. Indeciso se chiederle cosa succede o meno faccio un passo in avanti. "Che hai?" le chiedo, prima ancora di mettere la mia bocca d'accordo con il mio cervello. Alza la testa di scatto probabilmente spaventata e non posso fare a meno di notare i suoi occhi rossi e gonfi pieni di lacrime. Si alza nervosamente e raccoglie la sua borsa da terra. "Niente." risponde abbassando lo sguardo e uscendo fuori dal bagno. Quando esco da lì per vedere dove è diretta sembra essersi volatilizzata. Lascio un sospiro e mi avvio in biblioteca, è pieno di libri di ogni genere, forma, colore e tra quelli che ci sono il più attraente mi sembra uno di quelli per bambini con le immagini giganti e versi. Premo il dito su un pulsante e il verso del dinosauro risuona per tutta la stanza. Li provo tutti: cane, papera, orso, aquila, delfino e leone. La noia mi porta persino a giocare con questi libri infantili. "Che fai qui, tutto solo?" mi domanda Faith dietro di me appoggiando una mano sulla mia spalla. Mi volto, con l'ntenzione di risponderle ma lei me lo impedisce zittendomi con un bacio quasi aggressivo. Come se non aspettasse altro da giorni. Quando apro gli occhi per reagire a ciò che è appena successo vedo di nuovo quei occhi verdi che mi incantano.
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