Mi allontano da lei e sbatto più volte le palpebre, o ho la febbre oppure ho le allucinazioni, vedo quei cavolo di occhi verdi ovunque.
Faith mi guarda confusa con ancora le sue mani sopra le mie spalle, guardo i suoi occhi che sono di un marrone comune e scuoto la testa.
"Che stai facendo?" le domando staccando le sue mani da sopra di me, il suo comportamento mi innervosisce fin troppo.
"Ti bacio?" dice con tono ironico ridacchiando leggermente.
"Si, cerco di essere più chiaro, perché lo hai fatto?" domando, con un tono di voce scocciato.
"Perché mi andava, tu non sei fidanzato, io neanche, quindi perché non divertirci un po?" come se la cosa fosse normale e scontata.
"perchè tu non mi piaci?" chiedo, retoricamente.
Per alcuni probabilmente direbbero che sono stato troppo rude con lei. Forse l'avrei pensato anche io se non glilo avessi chiarito con lei la situazione msi prima e se lei non avesse ignorato i miei sentimenti, facendo ciò che le pare.
Evito i suoi continui richiami. Esco nel parcheggio della scuola, salgo in sella alla mia moto e sfreccio via verso casa.
L'aria gelida mi fa rabbrividire.
Appena trovo le chiavi apro la porta ed entro, sento uno strano rumore provenire dalla cucina.
Mi affaccio alla porta e trovo mia mamma voltata verso la cucina, la sento singhiozzare e il fatto che sta piangendo mi preoccupa.
"Mamma che succede?" le domando, si volta verso di me e si asciuga velocemente il viso.
"Niente tranquillo, come mai sei già tornato?" mi domanda guardandomi confusa.
"Oggi sono uscito un pò prima perchè c'erano le verifiche di recupero e io non avevo bisogno di farla, ma sei sicura che non sia successo proprio niente?" insisto, affatto tranquillo.
"Si, vieni qui?" mi dice aprendo le braccia, invitandomi ad abbracciarla.
Con mia madre ho sempre avuto un rapporto speciale, unico. Quando ero più piccolo ero innamorato di lei. La seguivo ovunque andasse, la ammiravo. Cercavo di imitarla in ogni cosa che faceva. Mia mamma era ed è ancora la più bella che conosca.
E se c'è una cosa che odio di più al mondo è vederla triste. Quando ero più piccolo bastavano semplici cose per farle tornare il sorriso. Ma ora sembrano non funzionare come una volta.
"Vado a cambiarmi" la avviso, una volta sciolto il nostro momento di affetto. Trascino il mio zaino dietro di me, su per le scale.
Di solito le ragazze dovrebbero essere più ordinate dei ragazzi, mia sorella tuttavia era un caso speciale.
Come se non bastasse la sua parte di stanza disordinata, ha vestiti persino nella mia.
Prendo un suo reggiseno dal letto e glielo lancio sul suo sbuffando, un giorno di questi la rinchiudo in bagno.
Mi cambio con dei vestiti più comodi pronto per uscire quando sento delle voci provenire dalla cucina, rimango dietro alla porta e ascolto.
Riesco a sentire poche cose, ma quella che ho sentito mi basta sia per capire cos'ha mia mamma.
Non posso credere che ha avuto il coraggio di tradirla, per di più con quella segretaria da due soldi. Ho sempre avuto una specie di odio per quella donna.
Esco di casa sbattendo forte la porta in modo che si accorgano che sono uscito.
Fuori fa freddo, infatti mi sono pentito di essere uscito con solo una felpa ma non mi va di entrare nuovamente a casa perciò sto così.
Raggiungo il parco e subito intravedo Ethan fra il solito gruppo che frequentiamo.
Stanno in cerchio e da quanto stanno ridendo sembra ci sia qualcosa di molto divertente.
Mi avvicino e rimango impietrito quando vedo Allyson in mezzo al cerchio mentre viene strattonata da una parte all'altra.
"Joe, ti prego falli smettere" mi prega Ashley, con lo sguardo preoccupato.
"E io cosa posso fare?" le domando confuso.
"Sono i tuoi amici, magari ti danno retta." mi supplica con gli occhi e purtroppo non riesco a resistere.
"Dai ragazzi, basta" gli dico cercando di mettermi in mezzo.
"Joe stanne fuori, non pensare che se sei il figlio del preside puoi decidere tutto te. Se hai paura che lo sappia, stai tranquillo non glielo dice nessuno!" mi dice Jack con un ghigno insopportabile sulla faccia.
Se prima non mi andava giù ora mi sta letteralmente sulle palle.
"Io mi vergognerei fossi in te, non solo siete in nove contro uno, per altro una ragazza, ma siete anche più grandi" gli dico con una smorfia.
"Non sono problemi tuoi" mi dice incrociando le braccia al petto.
"Non saranno problemi miei, ma i problemi ve li troverete voi fra non molto quando suo padre vi denuncerà per atti di bullismo" dico e subito sbianca guardando gli altri.
"Beh.. Ma questo non succederà perché tu non le dirai nulla, non è così piccola Ally?" le domanda alzandola da terra per un braccio.
"Se non glielo dice lei, glielo dico io!" si intromette mia sorella tirando Allyson dalla sua parte.
"E tu chi ti credi di essere?" le domanda assottigliando gli occhi lasciando Allyson con uno strattone prima di avvicinarsi a lei.
"Non toccarla" ringhio mettendomi davanti a lei.
"Altrimenti?" mi domanda ridacchiando.
"Altrimenti ti prendo talmente a botte che tua mamma farà fatica a riconoscerti" lo minaccio prendendo Ashley per un braccio.
"Joe non possiamo lasciare Allyson li!" mi dice puntando i piedi a terra indicando la ragazza che sta a terra piangendo.
Si avvicina a lei e l'aiuta ad alzarsi trascinandola verso di me.
"Andiamo via" le dico allontanandomi da quel gruppo.
"Stai tranquilla, se ti daranno ancora fastidio lo diremmo a tuo padre" le dice Ashley non appena siamo lontani da loro abbracciandola.
"Ma c'è un motivo per cui la trattano così?" le domando confuso grattandomi la testa nervosamente.
"Le dicono che sembra una bambina delle medie o la prendono in giro per il suo fisico o per la sua faccia" mi risponde mia sorella.
"E cos'ha la sua faccia o il suo fisico che non vanno?" domando ancora più confuso non notando nulla di così strano da prenderla in giro.
In realtà non mi sono mai soffermato ad osservarla, anche perché mi è bastata la figuraccia in mensa.
A parte i suoi occhi, da quel giorno non riesco più a toglierli dalla mia testa credo diventerò pazzo.
Ritorno alla realtà troppo tardi quando perdo l'equilibrio ed inciampo come un salame su una pozzanghera, bagnandomi tutto.
Le due scoppiano a ridere e non appena alzo gli occhi capisco di aver fatto un pessimo errore.
Sta sorridendo, ed è la prima volta da quando l'ho vista che sorride.
Non ho una parola per descriverlo, so solo che è bello, ha dei denti bianchissimi e quando ride le si arriccia il naso in un modo adorabile.