Prologo

476 Words
Prologo ELENA AVEVA CERCATO in un posto preciso del deposito delle armi del castello Malaspina trovando, sotto il masso indicato nella lettera, il diario di Beatrice Pardi, dama di compagnia di sua madre. La copertina si vedeva a malapena a causa dello strato di terriccio che la copriva, sebbene le pagine fossero state rovinate dall’umidità si potevano ancora leggere. Finalmente lo aveva tra le mani, tentò di quietare l’ansia che la divorava con un bel respiro, sfogliò le pagine con dita tremanti, prima lentamente, poi in modo avido. Lesse alcune frasi, notò le sottolineature e si accorse di una busta piena di documenti che sporgeva: erano copie di atti, testamenti e una fitta corrispondenza delle marchesane di Massa. C’era tutto! Dai ricordi di Beatrice Pardi Mi chiamo Beatrice Pardi, sono ai servigi della marchesa Ricciarda Cibo Malaspina da quando andò in sposa al suo primo marito, il conte Scipione Fieschi, un uomo troppo misurato e poco scaltro per il focoso temperamento di Ricciarda, la quale, da sempre, dimostrò una smodata ambizione e usò tutti i mezzi, possibilmente scorretti, pur di diventare la marchesa di Massa e signora di Carrara. Anche nel pretendermi presso la sua corte non seguì le regole canoniche: solitamente le dame di compagnia provenivano da famiglie nobili o erano amanti di principi e re. Io no, io ero figlia di mercanti che vendevano stoffe pregiate alle signorie più importanti. Grazie a qualche conoscenza di mio padre e alla mia buona cultura, ottenuta in anni di studio in convento, finii alla corte della famiglia Fieschi, a Genova, come educatrice delle bambine del nobile casato. Ero una delle poche donne colte e quella stranezza incuriosì la mia signora al punto che mi volle con sé. Oltre ai classici e alla poesia, per anni ho letto di nascosto anche opere di filosofia e politica; è noto che il Sapere è cosa per uomini, una gentildonna non deve mai dimostrare troppa istruzione; sono stata, quindi, costretta a soddisfare la mia passione per la Conoscenza soffocando il mio entusiasmo. Il mio consorte, Giacomo Bianchi, era un militare della flotta genovese sotto la guida del principe Andrea Doria, il grande ammiraglio da sempre nemico dei Fieschi. In quell’epoca Doria comandava le navi pontificie predisposte per scacciare gli imperiali dall’Italia. Curioso come la mia vita sia stata da sempre segnata dalle parole Guerra e Amore! Questa è la mia storia alla corte dei Malaspina. Nell’esposizione dei fatti e nel racconto dei personaggi che ho conosciuto non sempre ho seguito una perfetta cronologia, spesso la corrente dei ricordi mi ha trascinata nel passato o mi ha portata a fare considerazioni su quanto sarebbe accaduto in un prossimo futuro. In questa sorta di diario vi sono intrecci di vita, scandali di corte, trame di potere e tradimenti propri di quella che è stata l’epoca in cui ho vissuto: il primo Rinascimento italiano.
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