II

2877 Words

II Ero l’educatrice dei bambini Fieschi, volevo iniziare con loro un percorso culturale che partiva dai classici ed esplorava i nuovi stili artistici e letterari ma, soprattutto, mi illudevo di dare voce ai loro primi segni di indipendenza in modo da renderli sicuri di sé nel pubblico e nel privato. Nella corte ero vista come un capriccio della contessa della Rovere, non era di costume comune che una donna si occupasse di materie che non fossero l’arte dell’accoglienza e il buon governo della casa o ancora il ricamo. Io, invece, parlavo di poesia, di filosofia e questo era assai pericoloso. Lo sfizio più grande che la contessa si toglieva era quello di pagare dei musici di liuto e di viola perché suonassero non solo ai grandi ricevimenti ma anche quando era in solitudine. La musica giun

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