Capitolo due

1482 Words
Punto di vista di Lily Mentre prendevo dei respiri profondi seguendo le indicazioni della mia lupa, l'Alfa Theo si avvicinò furtivamente a me. Ero così concentrata sulla respirazione che non l'avevo sentito nemmeno. Mi afferrò bruscamente il braccio, tirandomi al suo fianco. Feci un sobbalzo. "Non agitarti!" Disse. "Che cosa stai facendo?" Chiesi. Mi sentivo così confusa che non mi resi conto delle parole o del tono irrispettoso con cui mi ero rivolta. L'Alfa Theo mi guardò attentamente. La mano al suo fianco si mosse come se volesse colpirmi. "Dato che qui non hai un padre, è mio... dovere accompagnarti all'altare e darti in sposa. Non fraintendere però, non provo alcun piacere nel toccarti". Ehm, cosa voleva dire? Voleva forse insinuare qualcosa? "Vuoi dire che non provi piacere nel toccarmi quando non usi violenza," dissi in tono piatto. Aya, che si muoveva agitata dentro la mia testa, si fermò sul posto. Potevo sentire il senso di shock che proveniva da lei. Ero anche io scioccata. Non avevo mai parlato così all'Alfa, con così tanta sicurezza. Da dove diavolo mi veniva tutto questo? L'Alfa sembrava più scioccato di noi entrambe. La sua espressione era comica. Almeno finché i suoi occhi non diventarono neri e un debole ringhio gli sfuggì tra i denti. Merda. Prima che l'Alfa Theo potesse colpirmi, o peggio, uccidermi sul posto, le porte di fronte a noi iniziarono ad aprirsi... All'istante lasciò il mio braccio e io provai dolore mentre il flusso di sangue riprendeva a scorrere sulle mie vene. Mi afferrò poi per il braccio, portandomi verso la sala. Non avevo damigelle d'onore. Non che qualcuno avrebbe accettato se lo avessi richiesto. Entrando nella sala, fui avvolta in pieno viso da un incredibile profumo. Era un mix di lavanda e cioccolato, con un accenno quasi di muschio e legno. Mi fece quasi perdere l'equilibrio. La sala era immersa da questo profumo e cercai di trovarne la fonte. Aya praticamente saltellava dentro la mia testa, voleva venire fuori. "Mate! COMPAGNO!" Urlò. Cosa?! "Dove?" Chiesi. Lo vidi allora. I miei occhi si posarono sull'uomo più mozzafiato che avessi mai visto. Era più alto dell'Alfa Theo, almeno un metro e ottantacinque, un gigante, e tutto muscoli. Il suo abito da sera era teso sui muscoli in un modo che mi faceva venire l'acquolina in bocca. Riuscivo a intravedere un accenno di tatuaggio che spuntava davanti vicino al colletto della camicia, sul collo. Ero a meno di due metri di distanza ora, abbastanza vicina per vedere che i suoi capelli erano leggermente ondulati e avevano un colore nero intenso. Sentivo che le mie dita ardevano dalla voglia di toccare i suoi capelli. Aveva una mascella scolpita, con il segno di una recente rasatura alla barba, labbra carnose sotto un naso diritto e lungo. I suoi occhi mi fissavano e mi tenevano prigioniera. Erano di un colore caldo, oro miele, con sfumature di marrone. Dimenticai in che situazione mi trovavo, il motivo, il tempo, il luogo. "Questo è il nostro compagno?" Chiesi ad Aya. Non potevo credere che qualcuno così... che lui fosse il mio compagno. "Sì!" Potevo sentire lei legarsi con il lupo del nostro compagno. Faceva suoni di gioia e felicità. Sentii qualcuno schiarirsi la gola accanto a me e, a malincuore, distolsi lo sguardo dal mio compagno in modo infastidito. L'Alfa Theo mi guardava, ancora con il braccio legato al mio. Solo allora mi resi conto che ci eravamo fermati. L'intera sala ronzava di bisbigli silenziosi, tutti mi fissavano. Arrossii leggermente e abbassai lo sguardo. "Alfa Theo". La sua voce era grava, rauca. Mi venne un brivido lungo la schiena. "La accompagnerò da qui". Alzai la testa. Aspetta... stavo sposando lui? Il mio compagno? "Chi pensavi? È l'unico qui sopra oltre all'Elder!" Ribatté Aya. A dire il vero, non avevo nemmeno notato la presenza di altri, ma aveva ragione. Solo l'Elder che stava benedicendo il matrimonio si trovava all'altare con il mio compagno. Guardai intorno a lui. Non aveva testimoni? Amici? Famiglia? "Cosa stai aspettando?! Vai!" Disse l'Alfa Theo. Lasciò il mio braccio con una spinta non troppo debole. Un ringhio eruttò dal petto del mio compagno dopo questa azione, e alzai gli occhi in tempo per vedere il viso dell'Alfa Theo diventare pallido. Si inchinò in segno di scusa e andò a sedersi accanto alla sua Luna. Notai Evelyn seduta accanto a sua madre, ma non capii la sua espressione. A dire il vero, non appena mi resi conto di con chi mi stavo per sposare, solo potei immaginare quanto sarebbe stata gelosa Evelyn. Voglio dire, quest'uomo era un Dio! Ma sembrava... compiaciuta. Aveva un sorriso malizioso sul volto, i suoi occhi ridevano. La sua espressione mi faceva venire angoscia nello stomaco. "Ehm!" Reagii, riportando la mia attenzione sull'uomo di fronte a me. Ora mi stava fissando con un evidente espressione infastidita. "Mi piacerebbe poter cominciare, se sei disposta a fare attenzione adesso," brontolò. Senza aspettarsi una risposta, fece segno all'Elder di iniziare la cerimonia. "Signore e signori, è un onore essere qui a Snow Moon oggi per benedire l'unione di questi due figli della Moon Goddess. Possiamo cominciare?" Rivolse lo sguardo verso il mio compagno. Lui annuì una volta. L'Elder mi guardò con un sorriso dolce, che ricambiai. "Lily..." si fermò per un secondo e io arrossii molto. Secondo la tradizione, avrebbe dovuto pronunciare il mio nome completo, ma dato che non avevo memoria del mio passato, non conoscevo il mio cognome. O avrebbe pronunciato anche il secondo nome se lo avessi avuto. Guardando di nascosto, vidi il mio compagno alzare le sopracciglia con un espressione confusa. L'Elder si schiarì la voce e riprese. "Lily del Pack Snow Moon, accetti questo matrimonio e la mia benedizione?" "Accetto," risposi a bassa voce. "E riconosci e accetti che da ora in poi non sarai più un membro del Pack Snow Moon?" "Sì," risposi con un po' più di entusiasmo. "Allora come Elder del Werewolf Sitting Council, ti privo di ogni legame con il Pack Snow Moon. Alfa Theo?" L'Elder fece un gesto al mio Alfa, che si alzò. "Accetto," disse. Provai un senso di turbamento nel petto e presi fiato. Tutti nella sala, tranne l'Elder e il mio sposo, presero un respiro profondo e si strinsero il petto insieme a me. Per tutti era doloroso perdere un membro del branco, ma io sopportai il dolore con un sorriso, sapendo che ufficialmente non ero più un membro di questo orribile branco. Provai un'intensa ondata di libertà nel non essere più vincolata a loro. Quando tutti ritornarono a fare silenzio, l'Elder si rivolse al mio compagno. "Alfa Demitri Varlos, accetti Lily, ex membro del Pack Snow Moon, come tua moglie e compagno, e quindi Luna del Pack Blood Moon?" Il mio respiro si fermò di colpo. "Alfa? Varlos? Aspetta, il crudele assassino Alfa Varlos?" Chiesi ad Aya. "Mi sa di sì. Ma il suo lupo..." "Non mi importa del suo lupo Aya! Non accetto! È un ASSASSINO!" Stavo tremando mentre iniziavo a capire la realtà della mia situazione. Mi stavano dando in sposa all'Alfa più crudele e malvagio di questo lato del mondo! E come se non bastasse, era il mio compagno. Che tipo di perverso senso dell'umorismo aveva la Moon Goddess? Non avevo già sofferto abbastanza, pensava di darmi a un Alfa spietato? "Accetto". Sentii il legame tra noi intensificarsi. Stringevo i denti e tenevo gli occhi bassi, evitando il contatto visivo con l'Alfa Varlos. "Lily, ex membro del Pack Snow Moon, accetti Alfa Demitri Varlos del Pack Blood Moon come tuo marito e compagno di vita, accettando quindi il tuo titolo come sua Luna?" "Io..." Non volevo. Non volevo stare con lui. Allora erano queste le mie opzioni? Restare qui come schiava e ricevere botte, andare con l'Alfa assassino o andarmene via da sola e non avere nessuno con me. La situazione mi fece riempire di lacrime gli occhi. "Per favore, non rifiutarlo." Sussurrò Aya. "Aya... non possiamo accettarlo. È..." "Lo so!" Interruppe. "Ma ricorda che tu non saresti l'unica a perdere un compagno!" Riprese. Chiudendo gli occhi, presi un leggero respiro. Quando li riaprii, guardai gli occhi del mio Alfa. Mi stava fissando con rabbia, e indietreggiai di un passo. "Per favore?" Sussurrò Aya. "Lily?" L'Elder fece un passo in avanti. Sentii una risata familiare da ogni parte dietro di me. Ora capivo perché Evelyn sembrava così compiaciuta prima. Prendendo un respiro profondo, distolsi lo sguardo dall'Alfa Varlos e guardai le mie scarpe. "Accetto," sussurrai. Il legame con il compagno si intensificò di nuovo con le mie parole. Tenni per me le lacrime che non avevo versato mentre mettevo un punto fine al mio destino. L'Elder indietreggiò, guardandomi brevemente con un'espressione che si avvicinava alla compassione. "È con grande gioia che vi dichiaro marito e moglie. Potete baciarvi". "Non sarà necessario," interruppe l'Alfa Varlos. Si rivolse a me. "Vieni". Trascinando i piedi, mi girai per seguire il mio nuovo marito.
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