CAPITOLO SESTO L'odio di un coltivatore di tulipani Da quel momento in poi, invece che una semplice preoccupazione, Boxtel ebbe solo trepidazione. Il vigore e la nobiltà che vengono conferiti agli sforzi del corpo o dell'animo dallo stimolo di un'idea favorevole, Boxtel li perse, rimuginando continuamente sul danno che l'idea del vicino gli avrebbe procurato. Com'è facile supporre, dal momento in cui van Baerle applicò a questa materia la grande intelligenza di cui la natura lo aveva dotato, riuscì a far crescere i tulipani più belli. Meglio di chiunque altro ad Haarlem o a Leyda, città che offrono terreni migliori e climi più sani. Cornelius riuscì a variare i colori, a modellare le forme, a moltiplicare le specie. Egli apparteneva a quella scuola ingegnosa e semplice che aveva preso

