«Fai il possibile per portare con te Chamael a Boston, Marina lo sa, come me aveva capito.» Lessi, anche se non capivo cosa intendesse. Sapphire mi aveva appena accennato che mio padre era di Boston quindi ciò che precedeva la lettera forse aveva raccontato di lui e sua moglie Marina. Decisi di non distrarmi e ripresi a leggere
«Lui è figlio di Pollyn Gertrude McAllister, i suoi genitori hanno il pub McAllister ad Edimburgo. Pollyn si è sposata con Edmund Holstein, proprietario di una catena alberghiera in Germania, i Villa Thea. Lynn era una dei suoi chef prima di aprire il suo ristorante.
Ella è la madre naturale di Raziel Isaak e Chamael Hugo, appena mi sono accorto della somiglianza tra i due, immediatamente lo ammetto, chiesi delucidazioni a Sean. Non so per che tipo di ripicca Pollyn abbia voluto un altro figlio da Thomas. Sono solo a conoscenza del fatto che lui non immagina l'esistenza del bambino, quando ne parlai con Marina mi assicurò che Thomas era estraneo ai fatti.
Sappiamo entrambi, io, te, Marina e la madre di Thomas che Chamael è stato praticamente abbandonato a se stesso dalla sua madre. Con la minaccia di rivelare tutto a Thomas quando abbiamo preso la custodia del bambino, ho avuto conferma che egli non ne sapesse nulla. Rosalie, sua madre, si è comunque data d'accordo che crescessimo noi il piccolo, con la sua sensibilità crescere in un ambiente diverso da quello Europeo sarebbe stato un trauma, soprattutto separarlo da Raziel. Il legame indissolubile che lega due fratelli di sangue è evidente tra loro. Ma non potevo lasciare Chamael a Molly, troppo possessivo e il suo matrimonio con Sean è in crisi da anni ed ella è agli antipodi di Pollyn. Per queste ho seguito lo stesso tipo di affidamento per Chamael, ovvero lasciarlo in custodia a te. Questo dimostra che in tutti questi anni Thomas si è sempre e solo fidato di te e di nessun altro per avere cura dei suoi figli. In questi anni mi hai dimostrato che hai tanto amore da dare e che Thomas Keller aveva ragione, sei la persona giusta per definirti la madre dei suoi figli, tutti anche quelli che non hai partorito, che siano Samuel, Raziel o Chamael.
Nella lettera che ho consegnato a Chamael, ho scritto di Thomas. Lui saprà in quella lettere che dovrà leggere a diciotto anni il perché delle mie decisioni. All'interno di essa oltre il nome del padre ho consegnato anche una lettera per Thomas, per ringraziarlo di tutti gli anni con Chamael.
Non c'è un indirizzo, confido in te Sapphire. Se ancora non sei andata da Thomas, prendi adesso il bambino e portalo dal padre....»
La parte evidenziata era finita, inoltre non c'erano altre pagine. Ma io ero sconvolto. Chamael, il bambino che avevo scelto come mio fratello, lo era realmente.
Mi mancava il respiro. Mio fratello, il mio fratellino. Mi coprii il volto per nascondere la lacrime a Sapphire. Quella donna aveva fatto del male a mio fratello e io non riuscivo a trovarlo e poi andava avanti, più ero sconfortato.
"Non lo trovo. Dio io non riesco a trovarlo..." esplosi singhiozzando. Fissai Sapphire, perché era successo? Lei aveva le risposte? "Lei...quella donna è... perché ci ha fatto questo. Perché non ci ha detto che siamo fratelli?" Perché ci aveva separati?
Sapphire scosse la testa. "Io so che ci fu un accordo tra lei e Molly quando nascesti, almeno questo è ciò che mi ha raccontato tua madre. Sean però dice che le cose sono andate diversamente, per questo dico che dovresti parlare con i tuoi genitori. Ma non so perché Pollyn sia stata così con voi figli." Rispose.
"Perché mi hai voluto far conoscere questa verità?" Avevo letto nella lettera, non era molly la mia madre affidataria, ma lei Sapphire Cooper. Adesso lo era tutto più chiaro, tutte le volte che era intervenuta nella mia educazione quando le decisioni prese da Molly non le erano piaciute. "Vuoi dimostrarmi che i cuochi non hanno cuore? Che dovrei lasciare stare la mia carriera?" Proprio come Molly, possibile che quella carriera fosse una condanna come il mio dono.
"No...no Raziel, assolutamente." Mi rispose lei dolcemente. "Voglio sapere se sei sempre interessato a ritrovare Chamael."
Se ero interessato? Non mi ero mai arreso. "Certo! Ora più che mai. Ho accettato Giselle, perché non dovrei accettare lui. Eravamo molto legati e gli volevo bene." Lei lo sapeva benissimo, aveva vissuto il nostro legame.
"Hai letto la lettera? Il marito di vostra madre ha una catena di alberghi. Possiamo cercare di nuovo Chamael, andiamo da Edmond Holstein e gli chiediamo di tuo fratello. Raziel io voglio riportare mio figlio a casa." Disse determinata.
La fissai. Eravamo a febbraio, un altro paio di mesi e sarei stato libero dagli impegni con la Westminster."Parto a luglio, dopo il diploma in cucina ho un contratto che scade il trenta giungo in un ristorante e prima non posso partire. Potrei farmi inserire in uno degli alberghi come chef." Gli dissi. Sarei dovuto andare in Italia con Patricia, ma ero sicuro avrebbe capito.
"Perfetto allora, dobbiamo organizzare le ricerche. Temo di non poter venire con te, in estate nascerà la figlia di Thomas, ma posso organizzarmi da qui." Disse.
Annuii il suo cellulare squillava. "Suona e non è il mio." Affermai impaziente.
Frettolosa rispose avviando direttamente il viva voce..
"Pronto!... Si!" La voce di Sapphire, zia o madre che fosse, mi parve tesa.
"Si, volevo chiederti se ti ha cercato un ragazzo." Gli disse inserendo il viva voce perché?
-Vengo contattato da tanti ragazzi,'tutti in cerca di lavoro. Per questo le telefonate e i colloqui vengono filtrati. - Dissero all'altro capo del telefono. Era un uomo.
"Oh capisco."
-Come si chiama? Potrei chiedere all'ufficio comunicazione. -
"Chamael... Chamael McAllister o Holstein." Rispose speranzosa lei.
-McAllister?- chiese lui scettico.
"Il figlio di Pollyn McAllister, giusto."
-Dio! Ha avuto il coraggio di mettere al mondo un altro figlio?- Disse la voce, a quanto pare non solo conosceva mia madre ma anche il suo istinto materno.
"Ha anche una figlia."
-Ma ti prego, da che ho memoria quella donna ha l'istinto materno sotto i piedi. - Disse l'uomo. -Poveri ragazzi. Se so qualcosa ti mando una mail o un messaggio. Va bene?-
"Te ne sarei molto grata Tom." Rispose, ebbi un tuffo al cuore. Mio padre!
- Non dirlo neanche. Adesso ti lascio che ho una riunione. A presto... tramite messaggi.-.
"A presto e grazie." Sussurrò Saffi staccando subito la telefonata.
"Io e Patty siamo meno impacciati di voi due." Sussurrai, anche se io e Patricia avevamo le nostre ragioni.
Sapphire mi fissò minacciosa. "Pensa per te."
L"Avevi le guance rosse... non ti ho mai vista così zia Saph."
"Adesso basta, rimettiamoci al lavoro. Difficilmente scopriremo se è andato in America." Gli dissi.
"Lo troveremo zia Saffi." Dissi fiducioso,
Ritornai così alla mia vita. Inutile cercare un monolocale quando a luglio sarei ripartito. Affrontai l'argomento con Patricia quando fu il momento di accettare le nostre destinazioni.
"Non posso venire in Italia con te. Mi sarebbe piaciuto moltissimo, sono sicuro che l'Italia sarebbe stata produttiva ma anche romantica." Le dissi.
"Quindi non sono io il motivo per cui non puoi venire." Mi disse sollevata.
"Devo andare in Germania da mio fratello." Le dissi sincero. "È molto importante per me, lo sto cercando da un po' e ho una nuova traccia."'
"In che senso lo cerchi?" Mi chiese preoccupata.
Mi grattai i ricci castani sulla nuca. "Nostra madre naturale anni fa sparì portandolo chissà dove." Le raccontai.
Lei era sempre più sgomenta. "Tua madre naturale? Vuol dire che..."
"Mi ha abbandonato. Sono in custodia dalla zia Saffi, la donna che hai visto a febbraio." Le rivelai.
"E tuo fratello?" Chiesi.
"Mia madre lo ha portato via a zia Saffi. Ci ha ingannato e lo stiamo cercando." Raccontai sincero. "Devo andare da lui. Sono sicuro che Chamael mi stia aspettando."
"Perché tua madre ha fatto una cosa del genere? Sicuramente se siete stati affidati a un'altra donna significa che lei è instabile." Mi disse confortandomi.
"Appunto. Non sta bene e io devo andare a prendere mio fratello." Le dissi.
"Ti capisco. Se qualcuno dovesse fare del male a uno solo dei miei fratelli muoverei mari e monti." Mi disse con i suoi bellissimi occhi verdi e sinceri.
"Potresti venire con me! So già che mi mancherai Pat." Le dissi.
"Vorrei tanto!" Sussurrò lei. "Ma non posso Raz. Sai che ho ancora un anno avanti, lo stage è incluso nel corso che mi paga la mia famiglia. Non posso deluderli."
Sospirai. "Scusami. Sono stato un'egoista a chiedertelo..." le dissi baciandola. "Hai ragione, devi partire."
Lei ricambiò il mio bacio, mi guardò malinconica leccandomi leggermente le labbra. "Volevo fare l'amore in Sicilia, ma non voglio più aspettare Raziel." Mi disse.
Giustamente. Anche io ero intenzionato a fare l'amore in Italia, ma adesso invece volevo averla per me. Per recuperare il tempo che saremmo stati separati.