DUE Un empio castigo e una fuga ingegnosa Schizzarono nel folto della foresta come due cervi braccati dal fucile di un cacciatore. Attraversarono quella fetta di Steamwood morente, dal terreno arido e incolto disseminato di lucidi ciottoli d’ottone e ghiaia cristallina, i muscoli delle gambe che rispondevano al bisogno di fuggire e non farsi prendere. Il tempo, tuttavia, restò indietro e batté rintocchi fiacchi e indolenti, alimentando nel loro petto la paura di un disastroso fallimento. Dopo diversi metri, il terreno si fece bruno e pastoso, rallentando il loro passo. Fili e rami si protendevano verso l’alto, simili a mani di spettro desiderose di abbrancare gli stolti visitatori che avessero voluto sfidare la sorte. Astra percepì le loro carezze pungenti sulle cosce, sebbene i